Eurovision 2019: Joci Papai e altri nomi noti tra i partecipanti di “A dal”
C’è una lunga lista di nomi noti nell’edizione 2019 dell’A Dal, l’ormai tradizionale selezione ungherese per l’Eurovision Song Contest. Giunto alla sua ottava edizione, il concorso vedrà ai nastri di partenza trenta nomi, tra i quali ce ne sono diversi che sono legati in modo più o meno evidente all’ESC (accanto ai nominativi ci sono i titoli delle canzoni).
Andiamo a leggere tutti gli artisti svelati oggi nella conferenza stampa tenutasi a Budapest:
- Akusztik Planet – Nyári Zápor
- Olivér Berkes – Lighthouse
- Timi Antal ft. Gergő Demko – Álmos Világ
- Fatal Error – Kulcs
- Dayana – Little Bird
- Deniz – Ide Várlak Vissza
- Goti – Csak Egy Perc
- Klara Hajdu – You’re Gonna Rise
- Barni Hamar – Wasted
- David Hirtli – Alabama Hotel
- Konyha – Szászor Visszajátszott
- Kyra Fedor – Maradj Még
- Leander Kills – Hazavágyom
- Mocsok 1 Kölyök – Egyszer
- Monyó Projekt – Run Baby Run
- Bogi Nagy – Holnap
- Nomád – A Remény Hídjai
- Gergő Oláh – Hozzád Bújnék
- Joci Pápai – Az Én Apám
- Petruska – Help Me Out Of Here
- Rozina Pátkai – Freedom
- Ruby Harlem – Forró
- Savus – Barát
- Gergő Szekér – Madár, Repülj!
- The Sign – Ő
- The Middletonz – Roses
- Laszlái Barai – Someone Who Lives Like This
- USNK – Posztolj
- Bence Vara – Szótlanság
- yesyes – Incomplete
Il nome che salta subito all’occhio è quello di Joci Papai, che torna in gara dopo aver vinto nel 2017 e poi portato l’Ungheria all’ottavo posto all’Eurovision con Origo. Non è però l’unico ex rappresentante del Paese che tenterà di tornare a sventolare la bandiera ungherese: all’interno dei Middletonz si trova Andras Kallay-Saunders, frequentatore abituale dell’A Dal e rappresentante dell’Ungheria nel 2014 con l’intensa Running.
Scorrendo la lista, ci sono molti nomi che hanno già partecipato all’A Dal nelle sue sette precedenti edizioni: Timi Antal, già presente nel 2015 e che fa esordire al proprio fianco Gergő Demko, poi Oliver Berkes (2016 e 2017), i Leander Kills (2017 e 2018), gli yesyes (2018, finalisti), Kyra Fedor (2017), Gergő Oláh (2015 e 2016).
A presentare questa edizione sarà di nuovo Freddie, il rappresentante del Paese in Europa nel 2016 con Pioneer, che sarà accompagnato da Bogi Dallos (A Dal 2013, 2014 e 2015). La giuria che si unirà al televoto sarà formata da quattro membri, alcuni dei quali già in gara in tempi vicini o lontani: Miklós Both, Misi Mező, Lilla Vincze e Feró Nagy.
L’Ungheria è stata rappresentata, nello scorso Eurovision, dagli AWS, una band di stampo metal che si è classificata ventunesima con la potente (e in fondo triste, perché parla di una storia di perdita, nel caso quella del padre) Viszlát nyár. La corsa dei trenta elencati poco fa verso Tel Aviv (14-16-18 maggio) si aprirà il 19 gennaio per concludersi il 23 febbraio. Il format è quello già in vigore fin dal 2013: tre serate eliminatorie, due semifinali e la finale.
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Che bello vedere gli yesyes ancora in gara. L’anno scorso li avevo piazzati alla n2 della mia classifica (dopo gli AWS) dopo aver ascoltato tutte le canzoni prima degli show, e quasi facevo doppietta! Spero ancora nella fisarmonica nella loro canzone