Sanremo 2019, preascolti: bene Silvestri, Mahmood e Motta, bocciati Einar e Il Volo

Come ogni anno, proviamo a farci una idea delle canzoni che ascolteremo dal 5 al 9 febbraio sul palco del Festival di Sanremo attraverso il “rito” del preascolto che ogni anno l’organizzazione riserva ad una ristretta cerchia di giornalisti.

Abbiamo raccolto le loro valutazioni considerando un giudizio positivo il voto da 7 in su, neutro 6 e 6.5, negativi tutti gli altri.

Abbiamo preso in considerazione l’agenzia Ansa, i quotidiani Il Messaggero (Marco Molendini), Il Giornale (Paolo Giordano), Corriere della Sera (Andrea Laffranchi), La Stampa (Luca Dondoni), Repubblica (Gino Castaldo), Avvenire (Angela Calvini), Libero (Fabrizio Biasin), Quotidiano Nazionale (dorso unico de Il Giorno, La Nazione e il Resto del Carlino, Marco Mangiarotti), Il Mattino, Il Tempo.

Inoltre Rolling Stone Italia, Billboard Italia, Allmusicitalia, Fanpage, TGCom24, TV Blog, Panorama, Amica e Onde Funky, il sito della giornalista di Radio Italia Paola Gallo. Abbiamo escluso, perché non danno giudizi ma illustrano solo i brani Il Fatto Quotidiano, Sorrisi e Canzoni e Rockol.

Vincono il preascolto Daniele Silvestri, Motta e Mahmood, ultimi Einar, Federica Carta & Shade e Il Volo.

Achille Lauro – Rolls Royce: sembra essere una delle sorprese possibili. Non porta la trap, ma il rock, prega Dio, accosta l’amore ad un sexy shop e cita i Doors, Elvis Presley, Axel Rose, Billy Joel, Amy Winehouse, Paul Gascoigne. Porta l’autotune per la prima volta sul palco sanremese.

  • POSITIVI: 9
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 10

Arisa – Mi sento bene: “Pezzo dance con chiusura melodica”, c’è chi lo definisce da musical e chi disneyano. Frase chiave “Ridere non è difficile se cogli il buono di ogni giorno e ami sempre fino in fondo”. Un’Arisa diversa, ma che non pare concorrere per il podio.

  • POSITIVI: 8
  • NEGATIVI: 5
  • NEUTRI: 7

Loredana Bertè – Cosa ti aspetti da me: la cantante calabrese raccoglie apprezzamenti, potrebbe essere una delle sorprese del Festival. Firmato da Gaetano Curreri (e Piero Romitelli, già autori di brani per San Marino allo JESC), il brano sembra essere tra i più forti, anche se la differenza potrebbe farla la tenuta della sua voce.

  • POSITIVI: 8
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 9

Boomdabash – Per un milione: i salentini porteranno sul palco il reggae, un coro di bambini , l’attesa per un figlio ed una hit estiva fuori tempo massimo che punta a far muovere lo statico pubblico dell’Ariston. Saranno “Come benzina in questo mondo di plastica”. Testo di Federica Abbate e Cheope, pronti per le radio.

  • POSITIVI: 6
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 13

Federica Carta e Shade – Senza farlo apposta: siamo in quota adolescenti, un frasario classico e prevedibile per le canzoni del genere, tanto che qualcuno dice “A confronto Tre parole di Valeria Rossi è avanguardia”. E’uno dei brani con la media voto più bassa, c’è anche un 3. I voti medi sono tutte sufficienze stiracchiate.

  • POSITIVI: 2
  • NEGATIVI: 10
  • NEUTRI: 8

Simone Cristicchi – Abbi cura di me: teatrale, come ormai molte delle cose di Cristicchi. I voti alti sono molto alti, quelli bassi invece vicini alla sufficienza. Potrebbe giocarsi il premio della Critica o uno degli altri a corredo.

  • POSITIVI: 14
  • NEGATIVI: 2
  • NEUTRI: 4

Nino D’Angelo e Livio Cori – Un’altra luce: già il fatto che Big Fish (ex Sottotono), scriva per D’Angelo la rende interessante. Si preannuncia come un’altra grossa sorpresa, perché i due fondono bene le voci e sono lontanissimi dal neomelodico che li accomuna. Autotune pure qui.

  • POSITIVI: 12
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 7

Einar – Parole nuove: firmato da Tony Maiello e Kikko Palmosi, braccio destro dei Modà, a dispetto del titolo, unanimemente per tutti, è il pezzo più vecchio in concorso: “Troppe parole vecchie”, “Innovativo come una puntata de La Prova del Cuoco del 2000″.

Per la stampa è il peggiore è anche l’unico a non avere nessuna recensione positiva (ha raccolto anche un 3).

  • POSITIVI: 0
  • NEGATIVI: 17
  • NEUTRI: 3

Ex Otago – Solo una canzone: è il pezzo più divisivo. Chi è rimasto deluso è soprattutto perché somiglia troppo alle sonorità dei The Giornalisti e troppo poco agli Ex Otago.

  • POSITIVI: 4
  • NEGATIVI: 8
  • NEUTRI: 8

Ghemon – Rose viola: il rapper campano, secondo i cronisti, si propone in maniera originale, avvicinandosi al funky. Per molti sarà una delle scoperte della rassegna.

  • POSITIVI: 6
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 13

Il Volo – Musica che resta: emblematico uno dei commenti: “O vince o fa venire la carie”. A giudicare dai giudizi pressoché unanimi, probabilmente entrambe le cose insieme. C’è un 3 anche per loro. “Siamo il sole in un giorno di pioggia”

  • POSITIVI: 2
  • NEGATIVI: 9
  • NEUTRI: 9

Irama – La ragazza col cuore di latta: testo molto forte, uno dei due testi forti del Festival, parla di violenza domestica, di una ragazza col pacemaker (appunto il cuore di latta), con un bambino in arrivo voce di speranza. Per qualcuno è “Mary 2.0, Gemelli diversi vs. Evanescence”. I voti positivi sono molto alti.

  • POSITIVI: 10
  • NEGATIVI: 5
  • NEUTRI: 5

Mahmood – Soldi: un brano del 2019 al Festival di Sanremo 2019. Sospeso fra l’elettronica e la trap, parla delle radici del cantante e del difficile rapporto col padre (“Dimmi se ti manco o te ne fotti”).

Contiene alcuni versi in arabo (“Narghilè, ualadì ualadì habibi tahaleena“). I voti alti sono molto alti ed è l’unico a non avere recensioni negative. Potrebbe essere un clamoroso underdog.

  • POSITIVI: 12
  • NEGATIVI: 0
  • NEUTRI: 8

Motta – Dov’è l’Italia: parla di migranti (“Qualcosa a due passi dal mare”) e a quanto sembra lo fa con decisione ma delicatezza. Sound contemporaneo, un altro pezzo dei nostri giorni.

“Dov’è l’Italia, amore mio, mi sono perso anche io”. Come per i Negrita, bisognerà vedere se il pubblico voterà di testa o di pancia. Dovrebbe lottare per la vittoria, in subordine, per il premio della critica. Ha un solo voto negativo, ma è un 5.5, di un cronista che ha assegnato due sole sufficienze.

  • POSITIVI: 14
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 5

Nek – Mi farò trovare pronto: dal titolo potrebbe sembrare la B-side del 2015 (Fatti avanti amore… che mi farò trovare pronto!), ma non è così. Parere unanime che si tratti di un pezzo radiofonico, alla Nek.

  • POSITIVI: 9
  • NEGATIVI: 4
  • NEUTRI: 7

Negrita – I ragazzi stanno bene. I riferimenti in questo pezzo sono chiari: “C’è un comandante a cui piace il gioco sporco”, “Un mondo di confini e passaporti, dei fantasmi sulle barche e barche senza un porto”. Musicalmente, i Negrita fanno i Negrita.

  • POSITIVI: 7
  • NEGATIVI: 10
  • NEUTRI: 3

Enrico Nigiotti – Nonno Hollywood: canzone dedicata al nonno scomparso, retorica e luoghi comuni a carrettate, sembra, e proprio per questo le valutazioni non sono altissime, anche per i voti positivi.

  • POSITIVI: 5
  • NEGATIVI: 5
  • NEUTRI: 10

Patty Pravo e Briga – Un po’ come la vita: lo strano duetto ha colpito i critici per l’ottima amalgama delle voci. Il pezzo appare però medio, qualche voto basso di troppo.

  • POSITIVI: 8
  • NEGATIVI: 7
  • NEUTRI: 5

Francesco Renga – Aspetto che torni: la quota rassicurante. Renga canterà quello che ci si aspetta Renga canti, come ci si aspetti che lo canti, quindi bene. Il testo – sull’amore per una donna che lenisce la perdita della mamma morta 30 anni prima – è di Bungaro.

Garanzia di qualità, ma anche nel fatto che non ci saranno sorprese ed è per questo che il voto è diviso.

  • POSITIVI: 7
  • NEGATIVI: 7
  • NEUTRI: 6

Daniele Silvestri ft Rancore – Argento vivo: c’è un sedicenne chiuso in una prigione, ma non è quella che vi aspettereste e non ve la diciamo per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate però che è già stato eletto il testo più bello del Festival.

Non annunciato, c’è un inserto rap eseguito da Rancore, uno dei nomi migliori della scena romana. Serio candidato alla vittoria, come si nota anche dal bilancio delle recensioni.

  • POSITIVI: 20
  • NEGATIVI: 0
  • NEUTRI: 0

Anna Tatangelo – Le nostre anime di notte: poteva essere la Tatangelo di questa estate, quella di ‘Chiedere scusa’ e invece è più vicina, pare, alla ‘Ragazza di periferia’. Sarà una occasione sprecata per rilanciarsi? Aspettiamo di ascoltarla anche noi. Il preascolto non pare andato benissimo.

  • POSITIVI: 7
  • NEGATIVI: 9
  • NEUTRI: 4

Paola Turci – L’ultimo ostacolo: altra dedica al padre, su base elettropop. Paola Turci pare confermarsi sui livelli degli ultimi anni, quindi altissimi.

  • POSITIVI: 13
  • NEGATIVI: 3
  • NEUTRI: 4

Ultimo – I tuoi particolari: altro pezzo dedicato al padre scomparso, il campione in carica dei giovani è un altro di quelli che secondo i critici potrebbe giocarsi la vittoria. Lui convince, il pezzo anche.

  • POSITIVI: 15
  • NEGATIVI: 3
  • NEUTRI: 2

Zen Circus – L’amore è una dittatura: il gruppo pisano canta la paura delle diversità: ci sono i migranti, c’è un bacio gay, c’è tutto quello che spaventa la società. Piacciono, ma il pezzo senza ritornello potrebbe straniare il pubblico. Il giudizio pressoché concorde però è che saranno una delle sorprese

  • POSITIVI: 12
  • NEGATIVI: 1
  • NEUTRI: 7

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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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