Eurovision 2019, intervista a Leonora: “Se qualcuno mi insegna l’italiano…”
Come ogni anno, cominciamo il nostro ciclo di incontri con gli artisti che prenderanno parte all’Eurovision Song Contest 2019. La prima artista che ha accettato di rispondere alle nostre domande è la giovanissima Leonora, che rappresenterà la Danimarca con il brano “Love is forever“. E manda un messaggio agli eurofan italiani…
Come mai hai deciso di lasciare il pattinaggio professionale e passare alla musica?
E’ difficile dire esattamente il motivo, perché ho sempre trascorso molto tempo con la musica. Ma penso che entrambe le discipline siano come un naturale prolungamento di ciò che sono e mi sento a mio agio con entrambe. I pattini letteralmente sono una estensione delle mie gambe!
Sono uno strumento che consente di fare molte mosse e giochi tecnici, ma cosa più importante, ti danno la possibilità di ballare sul ghiaccio e fare coreografie, che è il lato di questo sport che amo di più.
“Love is forever” è cantata in quattro lingue. C’è l’idea di incidere singole versioni? E l’italiano?
La canzone parla dell’amore universale, per tutti e mi piace pensare che sia possibile cantare la canzone nella lingua che ciascuno pensa. La canzone è sull’imparare a guardarsi attorno, apprezzare le differenze fra tutti noi e io penso che ci sia sempre qualcuno nel mondo a cui relazionarsi.
Per me, è la canzone perfetta per l’Eurovision e non penso ci sia un palco migliore per far passare questo messaggio a tutto il mondo. Per ora, non so se canterò in altre lingue, ma forse i fans possono darmi una idea? Magari potrebbe essere divertente insegnarmi l’italiano per il ritornello della canzone! Che ne dite?
Il Dansk Melodi Grand Prix ti ha aiutato a gestire le emozioni? E’ più difficile il palco sportivo o quello della musica?
Avevo imparato a gestire le emozioni grazie al pattinaggio su ghiaccio ma è davvero molto differente, il palco del Dansk Melodi! La mia performance è piena di arte che supporta il messaggio della canzone.
Porteremo la sedia gigante a Tel Aviv ed essa simboleggia perfettamente quello che voglio comunicare attraverso la canzone: che noi dobbiamo elevare noi stessi, andare oltre le liti ed i conflitti quotidiani e – piuttosto – focalizzarsi su quanto l’amore sia qualcosa di veramente universale che ci mette tutti in collegamento. La serie, per me è l’immagine perfetta.
Ci sono tantissime persone che mi hanno ispirato in questo viaggio: ho incontrato Emmelie De Forest, la vincitrice 2013. Lisa Cabble, che è anche coautrice della mia e della sua canzone e ci ha messe in contatto. Non sento affatto la pressione perché Lisa ha già scritto una canzone vincitrice. Al contrario, mi fa stare bene, so di essere in buone mani.
Avete in programma un tour per promuovere la canzone, o un album?
Si, non vedo l’ora di visitare le varie città d’Europa. La mia prossima tappa è Amsterdam, poi Londra, Madrid e Mosca… e forse l’Italia? Chi lo sa… Poi certo, dopo ho in programma un album, ma anche una lunghissima vacanza. Sto programmando un po’ di vacanza a casa. Ma se dovessi vincere, può attendere….
Cosa pensi di Mahmood, il rappresentante italiano? E’ stato molto criticato da alcuni in Italia, per via delle sue origini…
Ha una canzone molto orecchiabile, con un messaggio forte e a me piace quando qualcuno è abbastanza coraggioso da raccontare una storia personale. E’ un brano fresco. Ammiro il fatto che abbia un background differente e la canzone si stacca dalle altre tipicamente eurovisive.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali, cosa c’è nel tuo Ipod?
Fra quelli ‘oldies but goldies’ dico i Beatles, Ella Fitzgerald e Chet Baker. Fra i contemporanei mi piacciono Harry Styles, Billie Eilish, MØ, Lianne La Havas e SAVEUS. E le colonne sonore dei film.
Quali sono le tue entries eurovisive favorite? Fra quelle danesi ed in assoluto
Fra le danesi, la mia preferita è “Dansevise” di Grethe e Jorgen Ingemann, che vinse nel 1963, ma mi piace anche “Only teardrops” di Emmelie De Forest e anche “Cliché love song” di Basim. Fra le altre, sicuramente le canzoni di Salvador Sobral e di Loreen.
“Love” è davvero “Forever, and everyone”?
Love is forever and for everyone! Credo che tutti dobbiamo apprezzare le differenze nel mondo e trattare tutti con lo stesso rispetto col quale vorremmo essere trattati. Dobbiamo valorizzare le differenze non combatterle. Da ultimo, vorrei incoraggiare ciascuno ad essere cortese con l’altro. Love is forever!
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