Eurovision 2019, Netta: “Non boicottatelo”. Invitato il primo ministro israeliano

A pochi giorni dal via dell’Eurovision Song Contest 2019, torna forte il movimento di protesta contro la presenza in terra israeliana della rassegna, del quale vi avevamo riferito. Sempre  più personaggi, anche del mondo dello spettacolo, chiedono ai vari artisti in concorso di boicottare l’Eurovision 2019, considerata come una operazione ‘di maquillage’ di Israele per nascondere la situazione palestinese e quella che viene definita una violazione dei diritti umani.

L’ultimo episodio la scorsa settimana, in Irlanda, con i tweet di protesta durante il Late Late show di RTE che ha ospitato Sarah Mc Ternan, la rappresentante del Trifoglio. Proprio l’Irlanda, insieme all’Islanda è uno dei Paesi dove questa protesta è montata più forte.

Contro questo movimento di protesta si è fatta sentire Netta, la campionessa in carica, che grazie alla sua affermazione a Lisbona nel 2018 ha portato l’ evento in Israele. L’Ansa riporta una sua dichiarazione in merito: “Boicottare l’Eurovision Song Contest in Israele significa diffondere l’oscurità”.

La cantante ha ricordato che l’Eurovision fu istituito sulla scia della Seconda Guerra Mondiale per guarire un continente piagato “con un festival di luce”. “La gente che boicotta la luce – ha spiegato incontrando i media – diffonde l’oscurità”.

Di certo c’è che il conflitto ancora in corso con la Palestina e la questione mai sopita della Cisgiordania inevitabilmente si faranno sentire. Non solo perché come avevamo riferito, dalle cartoline pro-turismo è stata esclusa l’area del Muro del Pianto, proprio per evitare incidenti diplomatici, ma anche perché come riferisce il sito YNet, il primo ministro Benjamin Netanyahu è fra gli invitati per la finale del 18 maggio.

Netanyahu, ovvero l’uomo che più di tutti ha cercato di portare la rassegna a Gerusalemme, dove ha spostato tutti i centri di potere, proprio per dare un segnale in senso nazionalistico sulla città divisa in due. Colui, soprattutto, che più di altri aveva creato tensioni con l’EBU e con KAN anche sul profilo economico.

Con lui, sarebbero stati invitati i ministri di finanze, turismo e sicurezza interna. La tv per adesso, non commenta, né conferma.

 


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

Una risposta

  1. a87 ha detto:

    solite polemiche che lasciano il tempo che trovano e di cui dopo l’evento non si parlerà più, come quando nel 2017 fu l’ucraina ad ospitare l’eurovision e nel 2012 l’azerbaijan.

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