Eurovision 2020: venti paesi hanno già confermato la partecipazione
L’edizione 2019 dell’Eurovision Song Contest è finita da pochi giorni con la vittoria di Duncan Laurence con “Arcade”, ma diversi paesi hanno già la mente al 2020, quando la kermesse musicale si sposterà nei Paesi Bassi.
Non sappiamo ancora quale città ospiterà l’evento, anche se per logica Amsterdam e Rotterdam sarebbero avvantaggiate rispetto ad altre, tuttavia abbiamo già una lista di venti nazioni pronte a rimettersi in gioco.
Si parte naturalmente dal paese ospitante, i Paesi Bassi, che con il microfono di cristallo hanno ottenuto inoltre l’accesso diretto alla finale.
Con loro ci sarà anche la Germania, che nonostante il rotondo 0 al televoto guadagnato dal duo S!sters, è già alla ricerca dei membri del prossimo panel di giurati della selezione nazionale Unser Lied für.
Paesi del Nord quasi al completo. C’è la Svezia conl’immancabile Melodifestivalen che compirà 60 anni, così come la Finlandia, che dopo i flop di Saara Alto e Darude, promette cambiamenti al format di selezione Uuden Musiikin Kilpailu.
La Norvegia torna con il Melodi Grand Prix, mentre la Danimarca per la prima volta in 18 anni porterà il Dansk Melodi Grand Prix a Copenaghen. C’è già una data: il 7 marzo 2020 scopriremo il rappresentante danese all’Eurovision.
Parlando di date, anche la Repubblica Ceca ha già fissato il giorno in cui sceglierà il proprio rappresentante: il 28 gennaio 2020. Dopo il successo di Mikolas Josef e dei Lake Malawi si pensa in grande. ČT1, il primo canale tv ceco, ospiterà una finale nazionale televisiva.
Una nuova scelta interna attenderà l’Austria e il Belgio, mentre cambiamenti ai processi di selezione sono stati promessi da Bielorussia, Montenegro (che dovrebbe puntare su una versione allargata del Montevizija), Lituania, Romania e Ungheria.
Ritroveremo con certezza l’Eesti Laul in Estonia e il Festival da Cançao in Portogallo, probabile il ritorno del Vidbir in Ucraina, che tanto ha fatto discutere quest’anno in seguito al ritiro della nazione dell’Est Europa dalla competizione continentale.
Per quanto riguarda l’Armenia, il capo delegazione David Tserunyan ha già dato appuntamento al 2020. Non mancheranno inoltre l’Australia, che negli scorsi mesi tramite la SBS ha firmato un contratto con l’EBU per la partecipazione fino al 2023, e San Marino, entusiasta dopo il miglior piazzamento di sempre ottenuto grazie a Serhat.
E l’Italia? Per noi è ancora presto, ma l’ottimo risultato guadagnato da Mahmood a Tel Aviv fa ben sperare.
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