Sanremo 2020: il vincitore dei Campioni all’Eurovision. Ecco cosa cambia nel regolamento
Cambia leggermente il regolamento riguardante il legame tra il Festival di Sanremo 2020 e l’Eurovision Song Contest per quanto riguarda la scelta del rappresentante dell’Italia.
Dal 2015 al 2019, infatti, era previsto che il vincitore sarebbe stato il prescelto salvo rinuncia. Nel 2016 si è verificata proprio questa fattispecie, con gli Stadio che hanno ceduto il passo a Francesca Michielin.
Lo scorso anno, per un paio di giorni, Mahmood è apparso in bilico, salvo poi prendere parte alla rassegna europea e conquistare un secondo posto che gli ha aperto le porte della fama continentale con “Soldi“.
Questa volta, invece, il paragrafo relativo all’Eurovision cambia. Ecco quanto si legge nelle disposizioni generali e finali alla voce “Eurovision Song Contest“:
L’Artista vincitore del 70° Festival della Canzone Italiana (sezione CAMPIONI) parteciperà, in rappresentanza dell’Italia, all’edizione 2020 dell’Eurovision Song Contest, su richiesta di RAI.
Gli Artisti interessati all’eventuale partecipazione alla manifestazione e le rispettive Case discografiche saranno tuttavia tenuti a consegnare preventivamente a RAI – nei tempi da quest’ultima indicati e comunque non oltre la data della Prima Serata del Festival – il modulo di accettazione alla partecipazione all’Eurovision Song Contest 2020 (fornito dall’Organizzazione del Festival) debitamente firmato.
Nel caso che l’Artista vincitore del Festival non consegni il modulo nei tempi indicati, RAI si riserva il diritto di scegliere l’Artista che la rappresenterà all’Eurovision Song Contest secondo propri criteri, senza che il suddetto Artista vincitore abbia nulla a pretendere.
In altre parole, tutti gli artisti dovranno far sapere alla RAI e all’organizzazione del Festival se intenderanno oppure no andare all’Eurovision prima dell’inizio della rassegna stessa, onde evitare tira e molla di vario genere (qui sotto uno screenshot della parte del regolamento appena citato).
Va spiegato che, anche negli anni precedenti, la RAI chiedeva alle case discografiche (sempre tramite apposito modulo) l’accettazione alla partecipazione all’Eurovision, ma non sempre è pervenuta una risposta. Ora non potrà più succedere.
La RAI, in questo modo, si assicura la certezza di rimanere del tutto indipendente da eventuali cambiamenti tardivi di idea da parte di artisti precedentemente refrattari ad affrontare la trasferta fino a Rotterdam.
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Una disposizione più che ragionevole che garantisce chiarezza e trasparenza fin da subito, un passo avanti nella giusta direzione. Tuttavia in caso di disinteresse del vincitore all’ Eurovision la scelta del rappresentante non dovrebbe essere una decisione interna della Rai ma piuttosto ricadere a scalare sull’ artista interessato all’ Eurovision che ha ottenuto la più alta posizione nella classifica finale, come nei fatti già accaduto nel 2016 con la partecipazione della seconda classificata.
Da inguaribile utopista continuo comunque a sognare una delle serate del Festival dedicata in modo specifico alla scelta del rappresentante all’ Eurovision con voto conforme a quello eurovisivo (50% televoto, 50% giuria tecnica composta esclusivamente da esperti di musica internazionale), ovviamente i cantanti non interessati all’ Eurovision avrebbero anch’essi diritto di partecipare per par condicio nel numero di esibizioni ma solo nella seconda parte della serata dopo la fine della gara per l’ Eurovision (per totale equilibrio potrebbero invece esibirsi nella parte iniziale di un’ altra serata), infine per evitare che il vincitore della serata eurovisiva sia avvantaggiato nella gara generale dalla maggiore esposizione mediatica sarebbe sufficiente mantenere secretati i risultati fino al termine delle votazioni nella finale di sabato proclamando prima il vincitore della gara eurovisiva e subito dopo il vincitore di Sanremo (che potrebbero essere 2 artisti diversi oppure lo stesso/a). Chissà se prima o poi la Rai ci arriverà…..
Concordo con la prima parte delle tue osservazioni. Nello specifico quelle che riguardano lo scalare degli artisti. Mi sembra un pò troppo “utopistica” realizzare la seconda parte. 🙂