Eurovision: l’abbandono dell’Ungheria tra omofobia, sovranismo e ascolti deludenti

Il ritiro dell’Ungheria dall’Eurovision Song Contest, di cui avevamo parlato tempo fa, sta tornando di grande attualità in queste ore, con l’interesse suscitato da diversi media internazionali.

È il quotidiano britannico The Guardian, con un articolo online pubblicato il 27 novembre, a lanciare ipotesi sul perché il paese magiaro abbia abbandonato il contest musicale continentale. Non aver passato le semifinali per la prima volta dopo otto anni, non sembra però essere fra le motivazioni.

Troppo gay” scrive l’autore Shaun Walker, riportando una fonte anonima vicina alla tv ungherese MTVA secondo la quale – sebbene non sia stata data nessuna motivazione ufficiale da parte del broadcaster – gli impiegati del canale ritengono che lo stretto legame dell’Eurovision con la cultura LGBTQ+ abbia scaturito l’abbandono della competizione.

Non mi ha sorpreso. Tutto deriva dall’organizzazione culturale di MTVA” che, sempre secondo la fonte, ha scoraggiato negli ultimi tempi qualsiasi copertura in toni positivi dei diritti LGBT.

András Bencsik, direttore del settimanale a favore del governo Magyar Demokrata, ha dichiarato: “Condivido la decisione dell’Ungheria di non prendere parte a questa parata omosessuale nel quale è stato ridotto questo concorso canoro internazionale (…) in questo evento va in scena la distruzione del buon gusto con travestiti urlanti e donne barbute“.

Il primo a prendere la palla balzo, e a lanciare le prime “accuse” contro il governo, è in realtà il sito ungherese Index – uno dei più visitati del paese.

Secondo quanto riportato dall’autore Sajó Dávid in un lunghissimo articolo pubblicato il 26 novembre – in cui vengono messe in luce le tante implicazioni del governo nell’organizzazione dell’A Dal, dal 2012 al 2019 il concorso utilizzato come selezione per l’Eurovision – l’opinione generale è che MTVA abbia detto no all’Eurovision 2020 su pressione del ministro delle risorse umane Miklós Kásler, probabilmente stufo degli annessi e connessi all’evento, il multiculturalismo e la promozione della tolleranza, in antitesi con quanto portato avanti dal governo nazionale.

Basti pensare che lo scorso maggio il presidente del Parlamento ungherese László Kövér si è spinto talmente oltre da dichiarare che “da un punto di vista morale, non c’è differenza tra il comportamento di un pedofilo e quello di un omosessuale che chiede l’adozione di un minore perché il bambino viene trattato come oggetto di desiderio in entrambi i casi“.

Il primo ministro conservatore di estrema destra ungherese Viktor Orbán, sta da tempo tentando di reprimere in maniera piuttosto evidente le politiche LGBT, tanto che il suo partito, Fidesz, è stato sospeso dal Partito Popolare Europeo (PPE), principale partito di centrodestra del Parlamento europeo, in seguito all’approvazione di leggi illiberali e le prese di posizione antidemocratiche e sovraniste.

Come non ricordare ad esempio il boicottaggio dello scorso agosto nei confronti della Coca Cola, contestata dal partito di Orban in seguito all’affissione di manifesti a Budapest che ritraevano due coppie gay, con lo slogan “Zero zucchero, zero pregiudizi”.

Mentre vari media nazionali e internazionali (anche gli italiani La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Messaggero ne hanno parlato) collegano quindi l’abbandono alla politica omofoba e sovranista, c’è anche chi in patria cerca di focalizzare l’attenzione su un altro aspetto: gli ascolti televisvi.

È il sito online 888.hu, simpatizzante del partito di Orban, a “rimandare al mittente” le motivazioni addotte da Index e altre fonti (come il Népszava), tacciando i media concorrenti di anti-nazionalismo nel voler dare all’Europa un’immagine degli ungheresi distorta e deleteria, pur di portare avanti le proprie istanze contro il governo.

Secondo 888, MTVA è giustificata nell’evitare di prendere parte all’Eurovision poiché gli ascolti del programma in Ungheria – e dello stesso A Dal, la cui edizione 2019 è stata la meno vista dalla nascita della competizione – sono molto deludenti.

Come è possibile verificare dal nostro archivio dati, dal 2017 al 2018 gli ascolti della finale dell’Eurovision in Ungheria si sono dimezzati (da 799mila a 413mila spettatori), per poi ottenere il minimo storico nel 2019 (146mila spettatori), in seguito alla mancata qualificazione di Joci Pápai.

AGGIORNAMENTO – Poco dopo la pubblicazione del nostro articolo, la tv ungherese MTVA ha pubblicato una nota ufficiale per smentire le speculazioni fatte dalla stampa.

Il canale trova oltraggiose e inaccettabili, e di conseguenza le smentisce, le affermazioni della stampa nazionale e internazionale riguardo all’Eurovision. Queste ipotesi in materia sessuale fatte dai media violano la dignità umana, le norme etiche sulla stampa e lo stato di diritto“.

La decisione è di tipo professionale. Invece di trasmettere l’Eurovision Song Contest, assisteremo e promuoveremo direttamente in patria i talentuosi musicisti ungheresi e le produzioni creative da loro presentate nella prossima edizione dell’A Dal. Vogliamo rendere chiaro che non leghiamo nessun orientamento sessuale ad alcuna produzione, spettacolo o evento. Ci chiediamo perché i media sentano il dovere di scrivere questo“.

Il regolamento dell’A Dal stabilisce che il vincitore dell’edizione 2020, invece di gareggiare all’Eurovision, avrà la possibilità di esibirsi in vari eventi televisivi, oltre all’opportunità di prendere parte ai più grandi festival musicali in Ungheria.

In aggiunta, gli sarà garantita una massiccia promozione su Petőfi Rádió, l’emittente radiofonica legata alla tv, e premi finanziari che potranno essere usati dall’artista per lo sviluppo della propria carriera.

 


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5 Risposte

  1. Alessandro ha detto:

    Meglio che ti fermi sì, perché di ca**ate e soprattutto di ERRORI GRAMMATICALI ne hai fatti fin troppi #PussaVia #Sciò

  2. Musicaseria ha detto:

    Finalmente Ungheria ha capito seriamente che Eurovision song contest, sono solo soldi buttati per far vincere la musica scarsa cantata da……. Vedi gli Hatari anno scorso la vittoria Dell Austria molti anni fa, per cui fa benissimo a spendere soldi per favorire e dare la possibilità hai loro cantanti interni che stare ancora a partecipare e buttare soldi per questa manifestazione farsa e ne avrei ancora da dire ma mi fermo qui.

    • protovit ha detto:

      Meglio che ti fermi. Anche perchè ci sono già abbastanza “orrori” ortografici. Riguardo gli Hatari, stavo pensando che anche l’Ungheria, nel 2018, portò l’hard rock con li AWS. Quindi di cosa cianci?

  3. Alessandro ha detto:

    Allucinante. Avevo già intuito mesi fa che le motivazioni erano queste…. e infatti….. Ungheria, rimani nel tuo Medioveo. Una, cento, mille Conchite Wurst!!!!!! #LoveIsLove

  4. protovit ha detto:

    E questi sono i partner europei a cui il fakenewsista barbuto ci vorrebbe affincare culturalmente. Insieme a quell’altra shampista “de Roma”. Ma per carità!!!!

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