Retrospettiva Sanremo: il Festival torna a legarsi all’Eurovision

In vista del settantesimo compleanno del Festival di SanremoEurofestival News festeggia con una serie di articoli che ripercorrono la storia della kermesse musicale italiana per eccellenza.

Per tutto il mese di dicembre, e fino a oggi, vi abbiamo offerto ogni settimana una lettura per celebrare aneddoti, artisti e canzoni del contest strettamente legato all’Eurovision Song Contest.

Sanremo Anni 2010

Raphael Gualazzi, Nina Zilli, Marco Mengoni, Il Volo, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Ermal Meta & Fabrizio Moro, Mahmood

Gli anni Duemiladieci (2010-2019)

L’edizione 2010 del Festival di Sanremo viene condotta da una donna, Antonella Clerici. La quarta in assoluto dopo Loretta Goggi (1986), Raffaella Carrà (2001) e Simona Ventura (2004).

La particolarità è che la Clerici scelse di condurre la kermesse da sola, senza avvalersi di vallette o co-conduttori.

La direzione artistica viene affidata a Giancarlo Mazzi, incarico da lui ricoperto più volte negli anni precedenti.

Rimane in vigore la differenziazione fra Big e Nuove Proposte, tuttavia le categorie prendono il nome di Artisti e Nuova Generazione.

A debuttare nella sezione principale la cantante neomelodica Maria Nazionale e tre volti dei talent show, ormai sdoganati al Festival. Ci sono Valerio Scanu da Amici di Maria De Filippi e Noemi e Marco Mengoni da X Factor. Quest’ultimo entra di diritto all’Ariston avendo vinto la terza edizione del programma.

Il vincitore della sessantesima edizione di Sanremo risulta essere proprio Scanu con “Per tutte le volte che…“, scritta per lui dal collega di talent Pierdavide Carone. Una vittoria partita – per il regolamento dell’anno – con l’eliminazione provvisoria del cantante, poi ripescato nel corso della terza serata.

Sul podio salgono con lui l’imprevedibile trio formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici – anche loro prima eliminati, poi ripescati – con la patriottica “Italia amore mio” e Mengoni con “Credimi ancora“.

Tra i Giovani si ricordano invece l’altro ex X Factor Tony Maiello, vincitore con “Il linguaggio della resa” e Nina Zilli al debutto festivaliero con “L’uomo che amava le donne“, terza e premio della Critica.

Sanremo 2010 è ricordato ancora oggi per molte aspre polemiche. La prima riguardante Morgan. L’ex leader dei Bluvertigo era stato annunciato come concorrente con il brano “La sera“, ma dopo un’intervista al mensile Max in cui affermava di sniffare cocaina come antidepressivo, la Rai decise di estrometterlo dalla gara.

Le altre ruotano attorno alla figura di Emanuele Filiberto. Il rampollo di casa Savoia venne aspramente criticato e fischiato dopo ogni esibizione.

In particolare, nella serata finale, dopo l’annuncio delle eliminazioni di Malika Ayane e Noemi – e la consecutiva entrata in finalissima di Scanu, Mengoni e Pupo con Filiberto e Canonici – il pubblico esplose in urla di protesta e gli orchestrali, che avevano partecipato al voto, accartocciarono e gettarono in aria gli spartiti, in un plateale moto di disaccordo.

Le due donne si rifecero fuori dall’Ariston. “Ricomincio da qui” – vincitrice del Premio della Critica – e “Per tutta la vita” risultarono i brani di maggior successo radiofonico e di vendite, trainando i rispettivi album.

Il 2011 è un anno storico per gli amanti dell’Eurovision. L’Italia dopo quattordici anni di assenza dalla competizione – l’ultima partecipazione risaliva al 1997 quando i Jalisse finirono al quarto posto con “Fiumi di parole” – torna in gara e sceglie il Festival di Sanremo per selezione il proprio rappresentante.

A condurre la kermesse è Gianni Morandi, coadiuvato da Belén Rodriguez, Elisabetta Canalis, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Mazzi viene confermato direttore artistico.

Nella sezione Artisti debuttano Franco Battiato – in coppia con Luca Madonia, il duo La Crus, Davide Van De Sfroos, la spagnola Raquel Del Rosario – accoppiata a Luca Barbarossa, Emma Marrone da Amici – al Festival con i Modà, Giusy Ferreri e Nathalie da X Factor.

Le agenzie di scommesse non hanno dubbi: a vincere saranno Emma e i Modà con “Arriverà“.

Ma alla fine a spuntarla è Roberto Vecchioni – tornato a Sanremo dopo trentotto anni – che con “Chiamami ancora amore” travolge i colleghi al televoto con il 40% delle preferenze, e ottiene anche il Premio della Critica.

Al terzo posto si piazza Al Bano con “Amanda è libera“. Brano ispirato dall’omicidio della ventottenne nigeriana Doris Iuta, una prostituta di Livorno.

Tra gli altri brani dell’edizione ricordiamo “Il mare immenso” della Ferreri, “Vivo sospesa” di Nathalie e “Yanez” di Van De Sfroos, che nonostante sia cantata in dialetto tremezzino, ottiene rilevanza nazionale vincendo il disco d’oro.

Nella sezione Giovani a trionfare è il cantante jazz di casa Sugar Music Raphael Gualazzi. La sua “Follia d’amore” viene premiata anche dalla Critica.

Successivamente l’artista viene selezionato dalla Rai per prendere parte all’Eurovision di Düsseldorf, in Germania, con una versione in parte in inglese del brano intitolata “Madness of love“.

A sorpresa, Gualazzi si piazza al secondo posto, dietro solo all’Azerbaijan, spinto dal voto delle giurie di qualità che lo vede primo con un buon distacco.

Morandi viene confermato alla guida di Sanremo anche nel 2012. Il cantante e conduttore si fa affiancare in questa esperienza dall’attore Rocco Papaleo e dalla modella ceca Ivana Mrázová, poi rivista al Grande Fratello VIP.

Nella prima serata però, Ivana non è presente sul palco a causa di una cervicalgia, Morandi chiama quindi all’appello le colleghe Belén Rodriguez ed Elisabetta Canalis, regine del gossip, per inaugurare la nuova edizione.

Tra i debuttanti all’Ariston nella categoria Artisti vi sono i Marlene Kuntz, Chiara Civello e l’ex Amici Pierdavide Carone, che si fa accompagnare dal maestro Lucio Dalla nel brano “Nanì“.

Fu l’ultima apparizione televisiva per Dalla, scomparso per un infarto, dopo meno di due settimane dal termine della kermesse.

Per la scelta dei concorrenti della sezione Giovani viene utilizzato Facebook, per questo motivo la categoria viene ribattezzata Sanremosocial.

A vincerla il giovanissimo Alessandro Casillo, lanciato dal talent di Canale 5 Io Canto, con “È vero (che ci sei)“.

Tra gli altri in gara Erica Mou con “Nella vasca da bagno del tempo” – premio della Critica, Marco Guazzone con “Guasto“, la debuttante Giordana Angi con “Incognita poesia” e Celeste Gaia, che lancia il moderato tormentone “Carlo“.

Quella del 2012 fu un’edizione al femminile. Sul podio, infatti, tre artiste donne – non succedeva dal 1999: Emma Marrone, tornata dopo il buon debutto dell’anno precedente, e trionfatrice con “Non è l’inferno“, Arisa seconda con “La notte” e Noemi terza con “Sono solo parole“.

Sul podio avrebbe dovuto salire in realtà la coppia formata da Gigi D’Alessio e Loredana Bertè con “Respirare“, terza al televoto in finale, ma il regolamento prevedeva che la sala stampa assegnasse un “bonus” ad un artista, facendolo salire di ben tre posizioni in classifica.

Il bonus andò a Noemi che da quarta, finì in prima posizione accendendo alla finalissima.

Tra gli altri brani dell’anno si ricordano “Un pallone” di Samuele Bersani, vincitore del Premio della Critica, “La tua bellezza” di Francesco Renga, “Ci vediamo a casa” di Dolcenera e “Per sempre” di Nina Zilli.

Quest’ultima fu inoltre scelta dalla Rai per rappresentare l’Italia all’Eurovision di Baku, in Azerbaijan.

La cantante sceglie inizialmente il brano sanremese, ma poi lo cambia in favore di una versione bilingue del movimentato brano “L’amore è femmina“, con cui finisce al nono posto in classifica.

Il 2012 fu anche l’anno del ritorno sul palco di Adriano Celentano. Il Molleggiato monopolizzò la prima serata con un lunghissimo monologo, in cui attaccò con durezza la stampa cattolica e la Corte costituzionale.

Le polemiche divamparono e la stessa Rai sfiduciò la direzione artistica del Festival, per il terzo anno consecutivo nelle mani di Mazzi.

Dopo tredici anni, Fabio Fazio torna a Sanremo nel 2013, ricoprendo sia la carica di conduttore che di direttore artistico. Per questa nuova avventura sceglie la partner professionale di lunga data Luciana Littizzetto.

Per segnare un distacco dalle precedenti edizioni, Fazio porta sul palco una novità notevole, non scevra da critiche.

Accorcia la lista dei Campioni a soli quattordici nomi, ma ogni artista entra in gara con ben due brani.

Nel corso delle prime due serate, il pubblico e la sala stampa scelgono la canzone con cui i cantanti proseguiranno il loro percorso nel Festival.

Esordiscono all’Ariston gli Almamegretta, i Marta sui Tubi, lo statunitense Peter Cincotti – in coppia con Simona Molinari, Annalisa di Amici e Chiara di X Factor.

Il trionfatore dell’edizione è Marco Mengoni con “L’essenziale“. Il cantante laziale, dopo un periodo di crisi, si rilancia così in grande stile, divenendo poi nel tempo uno dei nomi più solidi del panorama musicale italiano.

Mengoni volerà anche all’Eurovision di Malmö, in Svezia, classificandosi al settimo posto. Ad oggi, il suo brano rimane uno dei più apprezzati dai fan del concorso europeo.

Al secondo posto finiscono i premiati dalla Critica Elio e le Storie Tese che con “La canzone mononota“, un arguto e complesso brano tutto costruito attorno alla nota DO, conquistano da subito l’attenzione. Terzi i Modà con “Se si potesse non morire“.

Altri brani del Festival ad ottenere successo in classifica “Sotto casa” di Max Gazzè, “E se poi” di Malika Ayane e “La felicità” della Molinari e Cincotti.

Nella categoria Giovani viene premiato Antonio Maggio – ex concorrente di X Factor con gli Aram Quartet – con “Mi servirebbe sapere“, che ottiene un buon riscontro di vendite.

Nella stessa edizione troviamo la collega di talent Ilaria Porceddu, Il Cile e Renzo Rubino, premio della Critica con “Il postino (amami uomo)“, brano che tratta la storia d’amore tra due uomini.

Il capitolo polemiche vede protagonista il comico Maurizio Crozza.

Nella serata inaugurale del Festival, l’imitatore sale sul palco travestito da Silvio Berlusconi, dando adito alle contestazioni di alcuni membri del pubblico in sala, che gli urlano di uscire di scena e lasciare la politica fuori dalla kermesse.

L’intervento di Fazio placa gli animi e permette a Crozza di proseguire, imitando Pier Luigi Bersani, Antonio Ingroia e Luca Cordero di Montezemolo. Al termine dell’ospitata, il pubblico lo applaude.

In seguito al buon successo dell’anno precedente, nel 2014 Fabio Fazio viene confermato alla conduzione e direzione artistica di Sanremo. Con lui, torna anche Luciana Littizzetto.

Nonostante le critiche, Fazio ripropone la formula del 2013. Quattordici Campioni in gara, ognuno con due pezzi da proporre al pubblico a casa e alla sala stampa.

Fin dalla conferma del conduttore, le critiche divampano sui social.

Uno degli aspetti più colpiti nel corso della kermesse è la scenografia, disegnata da Emanuela Trixie Zitkowsky, che come quella dell’edizione precedente, ideata da Francesca Montinaro, viene considerata troppo povera e tetra, degradante per un evento come Sanremo.

Maurizio Costanzo, intervistato a Domenica In, afferma: “Raramente ho visto una scenografia più buia e più brutta”. Gli ascolti alla fine coleranno a picco, così come le vendite di brani e album rispetto agli anni precedenti.

L’edizione si rivela poco fortunata fin dall’inizio. La prima serata parte infatti con due imprevisti: il sipario che non si solleva e un tentato suicidio da parte di due uomini disoccupati.

Debuttano in Riviera Giuliano Palma, i Perturbazione con “L’unica” e The Bloody Beetroots, sul palco con Raphael Gualazzi.

La vincitrice del Festival è Arisa con “Controvento”, la quale però, non godrà della possibilità di rappresentare l’Italia all’Eurovision.

Solo per quest’edizione la Rai propende infatti per una scelta interna, slegata da Sanremo.

Sarà quindi Emma Marrone a cantare per il nostro paese all’Eurovision di Copenaghen in Danimarca. Con “La mia città” si piazzerà al ventunesimo posto, segnando il record negativo per l’Italia nella kermesse europea.

Ricordiamo inoltre i brani “Vivendo adesso” di Francesco Renga, “Bagnati dal sole” di Noemi e “Ti porto a cena con me” di Giusy Ferreri.

A conquistare il premio della Critica è Cristiano De Andrè con “Invisibili“. Curiosamente, il brano non è quello scelto dalla sala stampa e dal televoto per proseguire nella gara, sconfitto da “Il cielo è vuoto“.

La sezione Nuove Proposte lancia Rocco Hunt con “Nu juorno buono“, Diodato con “Babilonia” e Zibba con “Senza di te“, premio della Critica. Sono inoltre in gara The Niro e Filippo Graziani, figlio di Ivan.

Il 2014 viene ricordato anche per la squalifica di Riccardo Sinigallia. Dopo l’esecuzione di “Prima di andare via“, si scopre che il brano del cantautore romano non è inedito, come richiesto dal regolamento, ma è stato già presentato in più occasioni prima del Festival.

Fazio decide di squalificarlo ma gli permette di presentare il proprio pezzo, fuori gara, in tutte le altre serate della kermesse, compresa la finale.

Da un vigoroso cambio di rotta prende vita Sanremo 2015. Archiviato Fazio, il timone passa a Carlo Conti, da anni in odor di Festival, e da molti considerato l’erede naturale di Pippo Baudo.

Conti chiama con sé sul palco due ex vincitrici del Festival, Arisa ed Emma Marrone, oltre alla modella spagnola Rocío Muñoz Morales.

Stop al doppio brano, si torna alla consuetudine sanremese. Tra i Big moltissimi esordienti: Bianca Atzei, la coppia di comici Biggio e Mandelli, Mauro Coruzzi – sul palco con Grazia Di Michele, Il Volo, Lara Fabian, Nesli, Lorenzo Fragola da X Factor, i Dear Jack e Moreno da Amici.

Conti dona nuova linfa a Sanremo. Quella del 2015 risulta infatti l’edizione più vista dal 2006. Anche dal punto di vista discografico la selezione si rivela un successo.

A vincere a mani basse Il Volo con la prorompente quanto classica “Grande amore” – composta ben dodici anni prima – che diventerà una hit paneuropea grazie alla loro partecipazione all’Eurovision di Vienna, in Austria.

Il trio si piazzerà al terzo posto nel contest, stravincendo però il televoto continentale.

Altri brani di successo dell’edizione sono “Fatti avanti amore” di Nek, “Siamo uguali” di Lorenzo Fragola, “Una finestra tra le stelle” di Annalisa, “Straordinario” di Chiara e “Adesso e qui (Nostalgico presente)” della Ayane, premiata dalla Critica.

Di livello anche la sezione Nuove Proposte, che per volere di Conti viene spostata ad inizio serata – il segmento più visto dal pubblico – per dare più visibilità ai concorrenti.

A vincere è Giovanni Caccamo con “Ritornerò da te” – che porta a casa anche il premio della Critica. Tra i concorrenti vi sono anche Amara ed Enrico Nigiotti.

La Rai non può che confermare Conti anche per Sanremo 2016. Il conduttore e direttore artistico sceglie un trio formato da Gabriel Garko, Virginia Raffaele e la modella e attrice romena Madalina Ghenea.

Il successo è prorompente e con il 49,52% di share medio supera anche quello del 2015.

Pochi esordienti tra i venti Campioni: il rapper Clementino con “Quando sono lontano”, Francesca Michielin da X Factor e Deborah Iurato da Amici – in coppia con Giovanni Caccamo, terzi con “Via da qui“.

Va inoltre in scena una curiosa “gara nella gara” fra Alessio Bernabei, alla prima esperienza solista, e l’ex band del cantante Dear Jack, nuovamente al Festival con la voce di Leiner Riflessi.

L’edizione viene ricordata per i nastrini arcobaleno.

Nel corso delle cinque serate molti dei cantanti in gara si sono esibiti con oggetti e decorazioni richiamanti la bandiera simbolo dei movimenti LGBT, per sostenere l’approvazione del DDL sulle unioni civili promosso dalla senatrice Monica Cirinnà.

Partiti dal fondo nelle classifiche delle agenzie di scommesse, gli Stadio emergono come vincitori con il toccante brano “Un giorno mi dirai“. Rifiutano però di andare all’Eurovision, lasciando alla Rai il compito di selezionare il rappresentante italiano.

La scelta ricade sulla seconda classificata Francesca Michielin con “Nessun grado di separazione”, il vero successo di Sanremo 2016.

La cantante veneta porta sul palco di Stoccolma, in Svezia, una versione bilingue del brano, intitolata “No degree of separation“, chiudendo al sedicesimo posto.

A farsi valere nelle classifiche e nelle certificazioni anche “Finalmente piove” di Valerio Scanu, “Infinite volte” di Lorenzo Fragola, “Wake up” di Rocco Hunt, “Noi siamo infinito” di Bernabei, “Di me e di te” degli Zero Assoluto e “Cieli immensi” di Patty Pravo, premio della Critica.

La sezione Nuove Proposte finisce al centro dell’attenzione nel corso della terza serata. La sfida che contrappone Miele e Francesco Gabbani, vede in un primo momento trionfare la cantante donna.

Durante la diretta, però, viene annunciato un errore di calcolo dei voti in sala stampa, per via di un disguido tecnico.

Il risultato corretto vede il verdetto ribaltato, e alla fine Gabbani sarà proprio il vincitore dell’intera categoria con la hit “Amen“.

Colpisce leggere il cast della selezione Giovani del 2016. Troviamo infatti in gara Ermal Meta con “Odio le favole“, Irama con “Cosa resterà” e Mahmood con “Dimentica“.

Tre nomi che si faranno valere a Sanremo – e non solo – solo pochi anni dopo.

Tris di Carlo Conti di nuovo in prima linea anche a Sanremo 2017. Per questa terza edizione consecutiva, il conduttore toscano fa le cose in grande e invita il principale volto di Canale 5, Maria De Filippi.

Il pubblico apprezza e con il 50,7% di share medio, il Conti-tris migliora ancora i risultati già ottimi degli anni precedenti.

Nella sezione Campioni appaiono per la prima volta Lodovica Comello, Raige e Giulia Luzi, Alice Paba da The Voice of Italy – in coppia con Nesli, Michele Bravi da X Factor, Elodie e Sergio Sylvestre da Amici.

Tutta l’attenzione però è su Fiorella Mannoia, che rientra in gara dopo l’ultima apparizione festivaliera del 1988.

Torna inoltre in gara Francesco Gabbani, che riesce per la prima volta nella storia del Festival a vincere la categoria principale dopo aver vinto solo dodici mesi prima la categoria dedicata alle Nuove Proposte.

È la spiazzante “Occidentali’s karma” a fargli conquistare il record. Una uptempo e una scimmia danzante sul palco compiono il miracolo battendo la concorrenza di “Che sia benedetta” della Mannoia.

Gabbani conosce un successo che da tempo non si vedeva a Sanremo. Oltre a conquistare l’airplay radiofonico, ottiene ben sei dischi di platino per le oltre trecentomila copie vendute dal singolo.

Arriva all’Eurovision di Kiev, in Ucraina, come il favorito assoluto, secondo le agenzie di scommesse europee. Tuttavia, al termine del contest finirà al sesto posto, entrando però nella top ten dei singoli più venduti in Europa.

“Occidentali’s karma” detiene un altro record: con oltre 230 milioni di visualizzazioni è il video musicale italiano più visto su YouTube (se non si considera… Il Pulcino Pio).

Tra gli altri brani di successo dell’edizione “Vietato morire” di Ermal Meta – terzo posto e premio della Critica, “Il diario degli errori” di Michele Bravi, “Portami via” di Fabrizio Moro, “Tutta colpa mia” di Elodie e “Fatti bella per te” di Paola Turci.

A differenza degli altri anni, la sezione Nuove Proposte non si rivela così forte da bissare il successo. A vincere è l’ex Amici Lele con “Ora mai“, che passa inosservata fuori dall’Ariston.

Il Premio della Critica va al secondo classificato Maldestro con “Canzone per Federica“.

La Rai continua a corteggiare Conti, Re Mida degli ascolti, ma il presentatore è sazio di Sanremo (almeno per il momento).

Si pensa quindi all’ipotesi già testata con Gianni Morandi, un cantante di successo trasformato in conduttore per l’occasione.

La scelta ricade su Claudio Baglioni, che dopo qualche titubanza, accetta anche il ruolo di direttore artistico.

Il cantante di “Mille giorni di te e di me” riporta all’Ariston Michelle Hunziker e chiama con sé l’attore Pierfrancesco Favino.

Dopo le sfavillanti edizioni di Conti, c’è chi proprio non crede nel successo del Festival di Baglioni.

Il cantautore è oggetto di scherno, c’è chi pensa non abbia la verve giusta per affrontare la kermesse ed è idea comune che il Festival si trasformi in uno spettacolo troppo radical chic, come accaduto con Fazio, con gli ascolti a picco.

Ma Baglioni stupisce tutti e il suo Sanremo 2018, contro tutte le aspettative, riesce a fare meglio di Conti. 52,16% di share medio, edizione più vista dal 2006.

Nel cast esordiscono Roy Paci – che accompagna Diodato, Enzo Avitabile – in coppia con Peppe Servillo degli Avion Travel, Lo Stato Sociale, Mario Biondi e i The Kolors da Amici.

I favoriti fin dall’annuncio dei Big sono Ermal Meta e Fabrizio Moro, riunitisi per cantare “Non mi avete fatto niente”, un brano per esorcizzare il terrore provocato dagli attentati terroristici degli ultimi anni.

Subito dopo la prima esecuzione, la loro posizione in gara vacilla.

Al Dopofestival viene fatto notare che il loro brano sarebbe in realtà un plagio di “Silenzio”, proposto da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali per la sezione Giovani di Sanremo 2016.

L’autore di “Silenzio” è Andrea Febo, la stessa firma di “Non mi avete fatto niente”. Si scopre inoltre che il brano è stato proposto dalla coppia al concorso Musicultura nel 2017.

Sono ore di caos, ma alla fine la Rai decide di lasciare Meta e Moro in gara, poiché il brano viene considerato un rifacimento del precedente, con un tema diverso, e solo un terzo delle due canzoni coincidono.

Le polemiche non si spengono ma i due cantautori riescono comunque a trionfare, guadagnando il diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision.

I due volano a Lisbona, in Portogallo, senza destare l’attenzione dei bookmaker.

Il pubblico però sembra apprezzare la canzone, e li “premia” con il terzo posto al televoto, ribaltando così l’opinione della giuria di qualità che li aveva piazzati solo al diciassettesimo posto. Nella classifica generale, chiudono al quinto posto.

Nonostante gli ottimi ascolti, Sanremo non lascia grande segno nelle classifiche. Oltre a “Non mi avete fatto niente”, vengono certificati solo gli altri due brani del podio: “Una vita in vacanza” dei Lo Stato Sociale e “Il mondo prima di te” di Annalisa.

C’è però chi riesce a fare meglio di tutti partendo dalle Nuove Proposte. È il cantautore romano Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, che conquista la medaglia d’oro con “Il ballo delle incertezze“, certificata poi con tre dischi di platino.

I Premi della Critica vengono assegnati a Ron con “Almeno pensami” – inedito scritto dal compianto Lucio Dalla – e Mirkoelicane, secondo classificato fra i Giovani con “Stiamo tutti bene“.

Anche per Sanremo 2019 la Rai conferma Claudio Baglioni, stavolta accompagnato da Claudio Bisio e Virginia Raffaele.

Il direttore artistico porta all’Ariston un cast variegato con tanti esponenti del rap e della scena indipendente, molti dei quali esordienti.

Ci sono Achille Lauro, i Boomdabash, gli Ex-Otago, Ghemon, Motta, Livio Cori – in gara con Nino D’Angelo, i The Zen Circus, Rancore – sul palco con Daniele Silvestri. Da Amici arrivano inoltre Federica Carta – in coppia con Shade – e Briga – che accompagna Patty Pravo.

Per questa edizione Baglioni “cancella” la sezione Nuove Proposte, optando per un girone unico con ventiquattro nomi.

Due di essi provenienti dal concorso separato Sanremo Giovani, andato in onda nel dicembre 2018, che ha visto l’ex Amici Einar Ortiz e Mahmood conquistare l’accesso al Festival 2019.

Tra i partecipanti vi è anche Ultimo con “I tuoi particolari“. Il campione dei Giovani 2018 torna in gara con lo scopo di vincere il Festival e tutto sembra propendere affinché questo avvenga, visto il grandissimo seguito conquistato dal cantautore romano, già in odore di stadi.

Alla fine però, è il quasi sconosciuto Mahmood a vincere contro tutti i pronostici con un pezzo atipico per la kermesse.

“Soldi” è un brano r&b con accenni alla trap, composto dal cantante con due dei produttori e autori del momento, Dardust e Charlie Charles.

Una vittoria che si trascina dietro strumentalizzazioni politiche e critiche, dovute anche al fatto che siano state la sala stampa e la giuria d’onore a portare al trionfo Mahmood, mentre il televoto pendeva dalla parte di Ultimo (che conquista quasi il 50% dei consensi da casa).

Forse scottato dalla mancata vittoria, nel corso dell’ultima conferenza, Ultimo litiga con alcuni giornalisti in sala.

La stessa sera, rifiuta di posare per la tradizionale copertina di Tv Sorrisi e Canzoni con Mahmood e Il Volo, terzi con “Musica che resta“.

Ogni sterile polemica è cancellata dai risultati conseguiti da Mahmood nelle classifiche.

“Soldi” è un successo strepitoso e internazionale. Quattro dischi di platino in Italia, due in Spagna, 145 milioni di visualizzazioni su YouTube, l’ingresso nella classifica globale di Spotify.

Non solo Sanremo. Mahmood vola anche a Tel Aviv, in Israele, per l’Eurovision. Si classifica al secondo posto, entrando in classifica in svariati paesi d’Europa.

Primo in Grecia e Lituania, secondo in Israele ed Estonia, terzo in Islanda, quinto in Spagna e Svizzera, ottavo in Svezia. In top 20 in Austria, Norvegia e Paesi Bassi. Fa capolino anche in Regno Unito, alla #73.

Vari brani del Festival ottengono riconoscimenti nelle classifiche: “Per un milione” dei Boomdabash, “La ragazza con il cuore di latta” di Irama, “Rolls Royce” di Achille Lauro, “Senza farlo apposta” di Federica Carta e Shade, “Nonno Hollywood” di Nigiotti, “Rose viola” di Ghemon e “Solo una canzone” degli Ex-Otago.

Vale la pena citare il caso Loredana Bertè. La cantante presenta “Cosa ti aspetti da me“, e ottiene la standing ovation del pubblico dopo ogni esibizione.

Nella serata finale, però, si classifica “solo” quarta, rimanendo fuori dal podio. All’annuncio della posizione della Bertè il pubblico inizia a fischiare e inveire in segno di disappunto.

L’artista torna a casa come “vincitrice morale”. A vincere il Premio della Critica è Silvestri con Rancore per il brano “Argentovivo“.


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