Eurovision 2020, si cambia: show più snello, no a grandi ospiti e battute umoristiche

Con l’avvicinarsi dell’evento, iniziano a delinearsi le caratteristiche dell’Eurovision Song Contest 2020.

A svelare i primi dettagli sullo spettacolo televisivo è Gerben Bakker, responsabile dello show, in un’intervista al quotidiano olandese AD.

Bakker, oltre ad annunciare l’arrivo di sette ex vincitori come interval act della finale, tra i quali la nostra Gigliola Cinquetti, ha raccontato di più sugli aspetti tecnici della messa in onda.

Design palco Eurovision 2020

A partire dalla cerimonia d’apertura della finale, con tutti i paesi finalisti a sfilare davanti al pubblico.

La sfilata delle bandiere dei paesi partecipanti è un momento che si svolge da anni, è come rivivere le Olimpiadi, c’è di mezzo l’orgoglio nazionale” dichiara Bakker.

Accelereremo quella parte, a volte è durata quindici minuti, davvero troppo” – promette – “Il tutto sarà legato a un’esibizione di Pieter Gabriel, un deejay di talento di soli quindici anni. Lui creerà l’atmosfera della festa. Ogni spettacolo sarà inaugurato da immagini spettacolari create da un gruppo di ballerini freestyle che si esibiranno in varie parti dei Paesi Bassi“.

Edsilia Rombley, Chantal Janzen, Jan Smit | Credits: NPO-AVROTROS-NOS / EBU

Quale sarà il ruolo dei tre presentatori? Edsilia Rombley, vista la sua esperienza pregressa come cantante sul palco eurovisivo, sarà a contatto con i concorrenti di questa edizione, stazionando soprattutto nella green room.

A lei, inoltre, il compito di accompagnarci in alcune clip registrate in un taxi in giro per Rotterdam, in compagnia di altri ex vincitori della rassegna. Fra le confermate Anne-Marie David (Lussemburgo ’73), Niamh Kavanagh (Irlanda ’93) e Ruslana (Ucraina 2004).

Chantal Janzen e Jan Smit si occuperanno invece dello svolgimento dello show e dei risultati.

Eurovision logo 2020

Facendo un paragone con lo show israeliano del 2019, Bakker ci tiene a sottolineare il differente approccio “olandese” all’Eurovision.

Non sono impegnato a superare quello c’è stato in passato. Vogliamo offrire uno show che si addica ai Paesi Bassi. Senza esagerazioni, più autentico, con i piedi per terra. Le cartoline introduttive dei partecipanti realizzate dalla tv israeliana erano fantastiche, ma molto costose, non è nella nostra natura“.

Il nostro obiettivo è coinvolgere la popolazione, anche una squadra di calcio locale può realizzare una clip con uno degli artisti partecipanti, non vuole dire che non possa essere d’effetto. C’è una ragione se i Paesi Bassi hanno una buona reputazione nell’organizzazione di spettacoli dal vivo“.

Due i punti fermi: no a grandi ospiti internazionali e a battute da copione.

Non abbiamo bisogno di Madonna o di un’altra star internazionale” – afferma Bakker – “Penso che sia giusto focalizzarsi sui talenti olandesi“.

E sulle battute:  “Non saranno incluse nella sceneggiatura, l’umorismo non funziona in questo modo. Ancor di più per un evento del genere, in cui tutti i paesi partecipanti hanno un diverso senso dell’umorismo. Le battute efficaci nascono da situazioni inaspettate, quando i presentatori reagiscono a qualcosa di inatteso, che sia un incidente nella scaletta o un commento“.


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