Eurovision 2020: i Paesi Bassi presentano “Grow” di Jeangu Macrooy

Dopo la vittoria di Duncan Laurence con “Arcade”, toccherà a Jeangu Macrooy cantare per i Paesi Bassi, in casa, a Rotterdam.

Il nome dell’artista che ascolteremo all’Eurovision Song Contest 2020 era noto già da settimane, il brano invece è arrivato quest’oggi. Minimalista, soul, con punte di gospel. La qualità è servita con “Grow”.

26 anni, nato a Paramaribo, in Suriname, Macrooy è un astro giovane ma già consolidato della musica olandese. Ha all’attivo diverse pubblicazioni e nomination agli Edison Awards, i Grammy olandesi.

Sul brano, scritto interamente da lui, Jeangu dichiara:

Le emozioni, buone o cattive, sono una lingua universale. Spero che questa canzone faccia sentire meno sole le persone in cerca della loro felicità. Sono convinto che l’apertura e l’onestà riguardo quello che sentiamo davvero ci avvicinino. Credo nella forza della musica di unire le persone. Questo è il motivo per cui faccio quel che faccio.

Jeangu Macrooy lavorerà con Hans Pannecoucke, Marco Driessen e Perquisite sulla performance che porterà in scena all’Ahoy Arena di Rotterdam nella finale del prossimo 16 maggio.

I Paesi Bassi hanno una lunga storia di prestigio all’Eurovision. In gara fin dalla prima edizione, nel 1956, la nazione ha strappato il trofeo ben cinque volte.

La prima volta nel 1957 con Corry Brokken, seguita a due anni di distanza da Teddy Scholten. Lenny Kuhr ha vinto nel 1969, nel primo e unico caso di artisti a parimerito (ben quattro!) della storia dell’Eurovision. Del 1975 invece il trionfo dei Teach-In.

Dopo un lungo periodo di buio, i Paesi Bassi dal 2013 in poi sono tornati ai fasti del passato con una serie di scelte interne che hanno consolidato la posizione del paese nel concorso, fino alla vittoria di Duncan Laurence con la ballad “Arcade” nel 2019.