Eurovision: l’EBU avrebbe pronto un piano B. L’indiscrezione dalla tv slovena
Il Coronavirus non ferma l’Eurovision. Almeno per il momento.
L’EBU (Unione Europea di Radiodiffusione), nella giornata di ieri, ha emesso un comunicato ufficiale, dichiarando che i lavori per il contest canoro proseguono.
“Stiamo monitorando la situazione da vicino (…) e lavorando a stretto contatto con le tv olandesi NPO, NOS e AVROTROS e la città di Rotterdam per esplorare diversi potenziali scenari per l’Eurovision Song Contest 2020”.
L’ente a capo della kermesse canora si è dichiarato, al momento, non in grado di prendere una decisione definitiva sul contest:
“Siccome mancano due mesi ai tre spettacoli del 12, 14 e 16 maggio, e la situazione è in costante e veloce cambiamento sia nei Paesi Bassi che negli stati partecipanti, è troppo presto per prendere decisioni. Per questo motivo continuiamo a lavorare come team per la preparazione dell’Eurovision Song Contest di Rotterdam”.
A quanto pare, però, l’EBU avrebbe già pronto un piano B, in caso diventi impossibile mettere in scena l’Eurovision, così come lo conosciamo.
A svelarlo è Natalija Gorščak, direttrice della rete slovena RTV SLO, in un’intervista alla stessa emittente, riguardante le decisioni prese dalla tv in seguito alla pandemia di Covid-19.
“All’EBU si continua a lavorare pensando che l’Eurovision vada in onda. Sono personalmente in contatto con il management che ha un piano B, il che suggerisce che le tv saranno più coinvolte. Ad esempio in Slovenia, si terrebbe in uno studio. Se questo scenario si realizzasse, ogni membro in gara trasmetterebbe la propria performance dai propri studi, presumibilmente poi saranno collegate l’una all’altra. Questo è quello a cui pensano. Si sta ancora discutendo di tutto, però in linea di principio ci si comporta ancora come se l’Eurovision si terrà a Rotterdam”.
Se venisse così deciso, per salvaguardare la sicurezza e la salute dei partecipanti, Diodato si esibirebbe quindi via satellite in uno studio della RAI.
L’EBU al momento non ha confermato né smentito la “soffiata”, ma i commenti degli appassionati dell’Eurovision non sono positivi.
Molti sottolineano infatti che le varie tv europee in gara abbiano diverse possibilità di produzione. Alcune reti televisive non hanno i mezzi e le risorse per produrre spettacoli allo stesso livello di altri concorrenti, il che darebbe vita a palesi disparità.
Nel frattempo, due eventi collegati all’Eurovision sono stati annullati: il PrePartyES spagnolo di Madrid e l’Israel Calling di Tel Aviv, entrambi previsti per i primi di aprile.
Sono attesi nelle prossime ore aggiornamenti sul London Eurovision Party del 29 marzo e sull’Eurovision in Concert di Amsterdam del 4 aprile.
È opportuno ricordare che già nel 2017 l’EBU offrì a un paese l’opportunità di esibirsi via satellite. Molti di voi ricorderanno il caos scatenato dalla bagarre fra l’Ucraina, nazione ospitante, e la Russia, in gara con Julia Samoylova.
La cantante venne infatti bandita dall’ingresso in terra ucraina, mettendo a rischio la sua partecipazione all’edizione di Kiev. L’EBU, per cercare di mediare, diede la possibilità alla tv russa Channel One di far esibire la Samoylova in diretta via satellite, dai loro studi.
La proposta però venne rifiutata e dopo poco tempo, la Russia annunciò il proprio ritiro dalla gara. La Samoylova venne poi confermata per l’Eurovision 2018. Il suo brano “I won’t break”, però”, non superò le semifinali.
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