Eurovision Song Contest, quell’anno nel quale l’evento fu posticipato

La pandemia da Coronavirus è ormai divenuta una questione europea e mondiale e di conseguenza, nei vari paesi si susseguono gli annullamenti di eventi nei quali sono previste molte persone.

Già saltato l’Eurovision in Concert di Amsterdam, si attende di conoscere il destino dell’Eurovision Song Contest.

L’EBU (European Broadcasting Union) aspetta di conoscere il parere del sindaco di Rotterdam a metà aprile, ma nel frattempo si continua da un lato a lavorare per essere comunque pronti alla data di apertura (e anche prima, come è noto, visto che le delegazioni dovranno trovarsi almeno una settimana prima nei Paesi Bassi), dall’altra a più di un piano di riserva: dal posticipo, allo show senza pubblico, all’annullamento ad una versione ‘da studio’ che salverebbe la forma ma non la sostanza.

Qualora si dovesse optare per un rinvio dell’edizione ai prossimi mesi, non si tratterebbe di una primizia. Esiste infatti un precedente risalente al 1977. La rassegna è ospitata dal Regno Unito dopo la vittoria di Save your kisses for me dei Brotherhood of Man sul palco olandese.

Ma il 1977 nel Regno Unito è un anno di rivolte sindacali, principalmente sul fronte delle rivendicazioni salariali, con varie categorie di lavoratori che a turno incrociano le braccia. Gli operatori di ripresa ed i tecnici della BBC non sono da meno e lo sciopero che li riguarda mette in forte dubbio l’Eurovision, previsto per il 2 aprile.

L’EBU corre ai ripari e chiama la tv olandese, la quale si dice disposta a salvare la manifestazione prendendo il posto dei britannici nell’organizzazione, ma deve fare i conti con la solidarietà dei cameramen della loro tv di stato con i colleghi britannici e quindi l’opzione salta.

Ben presto, a questi si accodano anche gli operatori di ripresa di tutte le tv d’Europa. EBU e BBC sono quindi costrette ad attendere la fine dello sciopero e posticipare lo show al 7 maggio, cinque settimane dopo.

E’ comunque uno show che a causa dello sciopero va in onda – per così dire – in forma ridotta. Non vengono infatti realizzate le cartoline voltapagina che precedono ogni esibizione, sostituite con dei primi piani sugli spettatori in sala.

Curiosamente, a rappresentare il Regno Unito è proprio una canzone con forti riferimenti al clima di protesta di quel periodo e ai tanti scioperi in corso, ovvero ‘Rock bottom’ del duo Lindsey De Paul e Mike Moran, che chiudono secondi dietro a L’oiseau edt l’enfant di Marie Myriam che regala alla Francia quella che ad oggi è l’ultima vittoria nella manifestazione.


Segui Eurofestival News anche su Google News, clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”.

Non perderti le ultime notizie con le notifiche in tempo reale dal nostro canale Telegram e WhatsApp. Seguici su tutti i principali Social Media (qui l’elenco completo) e scopri come sostenerci e sostenere una informazione da sempre indipendente.

Eurofestival News sui social

Eurofestival News è anche una comoda Web App gratuita che puoi portare sempre con te, scaricala subito sul tuo smartphone.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

Commenta questa notizia...