Eurovision cancellato: Rotterdam pronta a riorganizzare nel 2021

Ancor prima di iniziare a brillare, si spengono i riflettori dell’Eurovision Song Contest 2020, in seguito alla decisione dell’EBU, in accordo col Reference Group e gli organizzatori olandesi, di annullare la prossima edizione della kermesse europea, alla quale Diodato avrebbe dovuto partecipare in rappresentanza dell’Italia.

Ma Rotterdam non sembra voler farsi scappare l’opportunità di organizzare l’evento il prossimo anno.

rotterdam esc 2021

In un documento indirizzato al Consiglio Comunale, il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb ha voluto informare i consiglieri della sofferta decisione di cancellare l’evento in programma il prossimo maggio, vista l’emergenza pandemica legata al Coronavirus.

Pensiamo che la cancellazione dell’Eurovision sia una decisione saggia” – si legge nella lettera, sia per tutelare i visitatori, gli organizzatori e tutti i cittadini dei quartieri che sarebbero stati primariamente interessati dalla manifestazione.

Le emittenti organizzatrici” – continua il comunicato – “ritengono logico che Rotterdam diventi nuovamente la città organizzatrice nel 2021, intendendo dialogare con noi per ospitare l’Eurovision“.

Una volontà assecondata dal primo cittadino di Rotterdam, che ha subito chiarito il proprio intento di ospitare l’Eurovision nel 2021.

A tale proposito, il produttore esecutivo dell’Eurovision 2020, Sietse Bakker, ha confermato ai microfoni dell’emittente NOS che se davvero verrà mantenuta Rotterdam quale città organizzatrice, i biglietti già venduti per l’evento verranno “congelati”, rimanendo pertanto validi a tutti gli effetti, ma con date posticipate al prossimo anno.

Mantenere Rotterdam quale città ospitante sembra dunque la soluzione più realistica, nonostante il sindaco abbia sottolineato come l’organizzazione del Contest di quest’anno fosse a uno stadio piuttosto avanzato, producendo già dunque alcuni costi.

Sarà dunque necessario un ulteriore finanziamento pari a massimo 6.7 milioni di euro al fine di coprire le spese già effettuate, con la consapevolezza, però, che si tratti di uno stanziamento di gran lunga inferiore se si considera che lo spostamento dell’intera macchina eurovisiva in una nuova sede sarebbe decisamente più oneroso, in quanto i lavori dovrebbero ripartire completamente da zero.


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