Europe Shine a Light, la conferenza stampa: “Rai 1 punta sull’Eurovision”

La sala stampa del Festival di Sanremo si è trasferita ‘virtualmente’ su zoom, con l’aggiunta di alcuni cronisti eurovisivi stranieri per la conferenza stampa italiana di “Eurovision: Europe Shine a Light“, lo show che sostituirà l’Eurovision Song Contest 2020 sabato 16 maggio, alle ore 21 su Rai 1, Rai Play, Radio 2 e Rai 4 con l’anteprima su Rai 1 dalle 20.35.

Presenti Claudio Fasulo, vice direttore di Rai1 con delega all’intrattenimento), Amadeus (conduttore dell’ultimo Festival di Sanremo) e Simona Martorelli (nuovo capo delegazione dell’Italia all’Eurovision), oltre a Jon Ola Sand, supervisore del concorso e naturalmente Diodato, insieme alla sua etichetta discografica, la Carosello.

Claudio Fasulo ha svelato alcuni dettagli dello show ma soprattutto ha ribadito – ed è questo un punto importante – che Rai 1 continuerà a puntare sulla rassegna. In particolare, rispondendo alla domanda sulla scarsa conoscenza da parte dell’Italia del concorso emersa dal sondaggio della Ipsos, ha sottolineato:

Su Rai 1 l’Eurovision è un percorso che è cominciato nel 2016 ed ha sempre avuto dati in crescita. Eurovision fa parte di un percorso della rete per andare oltre ‘la casalinga di Voghera’, fa parte di una operazione di ringiovanimento del target della rete. Purtroppo in questo senso ‘saltare un giro’, quindi non avere l’Eurovision vero e proprio è una disdetta, ma l’aver voluto da parte nostra confermare su Rai 1 anche lo show supplente è la testimonianza della volontà di andare avanti su questa strada.

Nessun prodotto di questo genere può avere subito grandi riscontri e il nostro pubblico deve ancora ‘masticare’ questo evento. La scelta dei commentatori Russo ed Insinna e le costruzioni narrative del concorso vanno verso il pubblico generalista. Cerchiamo di unire la natura vivace e pittoresca con lo zoccolo duro di Rai 1.

Amadeus ha sottolineato come in questi mesi, partendo da Sanremo, ‘Fai rumore’ abbia fatto grande strada:

Sono felice di sottolineare che questi mesi sono stati bellissimi per Diodato. Il merito è suo, che ha presentato un progetto che era impossibile da non prendere in considerazione. Quella canzone mi ha colpito sin da ottobre, quando l’ho sentito per le prime volte. La sua canzone è una canzone che durerà a lungo: la ascolto da sette mesi e credo durerà molto. Bello vedere che partendo da Sanremo è arrivata nei balconi e ora in tutta Europa

La nuova capodelegazione italiana Simona Martorelli, che prende il posto di Nicola Caligiore ha introdotto Jan Ola Sand, il quale ha spiegato alla stampa italiana le motivazioni che stanno dietro a questo evento:

Quando abbiamo preso la difficile decisione di cancellare l’Eurovision 2020 dopo 64 anni di trasmissione ininterrotta della manifestazione, abbiamo sentito la necessità di creare un evento alternativo che onorasse gli artisti e desse allo stesso tempo un senso di unità e speranza attraverso la musica. Ci spiace Diodato non poterti accogliere a Rotterdam, ma sappi che la tua canzone cantata dai balconi è stata per noi fonte di ispirazione: “Fai rumore” ha toccato tutta Europa, è il simbolo dell’unione che la musica può creare fra le persone. L’Eurovision tornerà più forte che mai.

A questo proposito, va detto, Sand ha confermato che le trattative con Rotterdam sono ancora in corso e che l’intenzione è quella di provare a restare nella città olandese anche il prossimo anno.

Spazio ovviamente anche al cantautore tarantino, che ha avuto anche il primo vero approccio con una parte della stampa internazionale eurovisiva – erano collegati anche dall’Australia, dalla Spagna, dal Regno Unito e da molti altri paesi.

Quando ho scritto questa canzone, sono partito dalla mia intimità e quando l’ho presentata al Festival avevo detto che era un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità e pensavo di aver raggiunto il picco emotivo con la vittoria e tutto quello che ne è seguito. Vedere la mia canzone diventare un urlo di liberazione le ha dato un senso molto più profondo.

Mi spiace non poter partecipare all’Eurovision, ma in un momento come questo non riesco a guardare al lato negativo, la vita mi sta dando grandi opportunità. Lo show di sabato è importante, perchè abbatte i confini e le barriere, dà un senso di unione. L’Europa sta vivendo un momento difficile, non riesce in questa fase a dimostrare unità e quindi è ancora più importante dimostrare di essere un corpo unico.

In conclusione, le domande dei giornalisti presenti. E quasi a chiudere il cerchio sulla scarsa conoscenza italiana dello show, c’è stato anche chi nell’unire la doppia coincidenza di un cantante pugliese ad un Eurovision nei Paesi Bassi, ha tenuto a sottolineare che ‘Modugno nel 1958 ha vinto l’Eurovision in Olanda‘.

Il cantautore pugliese in realtà l’Eurovision non lo ha mai vinto (a trionfare fu il francese Andrè Claveau con il brano “Dors mon amour“) : in quella edizione arrivò terzo, anche se poi proprio grazie a quel podio “Nel blu dipinto di blu (Volare)” lo porterà a diventare il primo italiano a vincere il Grammy Award.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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