Rivedi l’Eurovision 1991 organizzato a Roma dalla Rai (solo per pochi giorni)
Per chi ne avesse solo sentito parlare, ecco la versione integrale del “tristemente noto” Eurovision Song Contest 1991, l’ultimo svoltosi in Italia, a Roma, in un freddissimo studio di Cinecittà.
Quella del 1991 è ricordata come una delle peggiori edizioni di sempre per organizzazione (dal traffico caotico di Roma che ha portato ritardi nelle prove degli artisti, sforamento di oltre 35 minuti nella durata dell’evento, musicisti cambiati dalle prove alla diretta etc), conduzione (in italiano, mentre avrebbero dovuto, da regolamento condurre in inglese) e per la epocale serie di gaffes nel voting e nel commento.
Erano gli anni in cui la nostra tv pubblica vedeva L’Eurovision come fumo negli occhi e in questa replica non è difficile capirlo.
Per fortuna altri tempi e dal nostro ritorno nel 2011 le cose sono decisamente cambiate, con la Rai intenzionata a vincere e dunque pronti a riprenderci il trofeo e dimostrare che possiamo fare decisamente di meglio.
Ora potete godervela integralmente grazie al canale Youtube ufficiale dell’Eurovision Song Contest, ma solo fino al 6 giugno 2020, quando – per fortuna – tornerà nell’oblio.
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Lo vidi in diretta, per cui ebbi la percezione immediata di tutto lo squallore.
Una conduzione completamente improvvisata, assurde ulteriori lungaggini durante il voting, con Cutugno che voleva ripetere i voti e i paesi anche in italiano, cosa non richiesta, invitando poi, sempre in italiano, gli speaker degli altri paesi ad accelerare nelle votazioni altrimenti si faceva notte…
Tra l’altro, con le ultime votazioni in corso, e la vittoria ancora tutta da decidere (la sfortuna volle anche che ci fosse un ex-aequo, così nessuno a un certo punto capì più niente), la regia indugiava sulle inquadrature delle postazioni dei cronisti stranieri, a cui dedicò lunghe inquadrature, fregandosene deltabellone con i voti.
Ognuno alla sua maniera, manifestò il profondo disinteresse per quanto stava andando in onda, sperando solo che finisse il più presto possibile.
Cutugno se la prese spesso con il responsabile dell’EBU, che probabilmente avrebbe desiderato una conduzione un po’ più tecnica, e che fu costretto ad intervenire parecchie volte per i voti fraintesi dai conduttori.
Un autentico memorabile disastro, un esempio di cosa non fare in un ESC.
Mamma mia che squallore!
Ho pensato, beh, ma era anche il 1991, probabilmente lo spettacolo in quel periodo aveva canoni diversi…
Allora ho cercato su YouTube l’ESC del 1990 a Zagabria per fare un confronto…
Beh, non c’è niente da fare: quello Yugoslavo aveva la sua dignità: conduttori che si esprimono in inglese e francese, studio discreto, ritmo. E’ proprio lo spettacolo italiano ad essere squallido senza appello.
Sembra il set di un qualsiasi programma tv Rai di quegli anni, potrebbe tranquillamente essere Domenica IN o di Pronto Raffaella, con luci perlopiù fisse che non creano alcuna atmosfera.
Le cartoline con l’accompagnamento della pianola Bontempi costringendo i cantanti europei ad esibirsi in italiano… ommioddio!!!
Ma la cosa squalificante A VITA è la becera conduzione, soprattutto di Toto Cutugno, la sua sconfinata simpatia e modestia, su non è umanamente possibile dire nulla perchè si commenta da sola.
La cosa più grave è che se “disgraziatamente” dovessimo vincere una qualche volta, “questi” ti ripropongono una ciofeca simile sul calco di Sanremo delle sue ammuffite presentazioni, del suo squallore e magari, perchè no, anche con i tweet in sovraimpressione eurovisiva.
È possibile conoscere i nomi dei vertici della RAI dell’anno 1991 in modo da lasciare un marchio indelebile da associare alla cattiva gestione di quell’edizione?