Edsilia Rombley: “L’Eurovision 2021 non sarà nella forma originale”. Si decide a metà aprile

Si rincorrono numerose le voci relative alla presenza o meno di pubblico all’Eurovision Song Contest 2021, in programma a Rotterdam dal 18 al 22 maggio in quel dell’Ahoy Arena e del quale è stato assicurato pienamente lo svolgimento, dopo la cancellazione dell’edizione 2020.

Pubblico all’Eurovision | Credits: Andres Putting / EBU

Tali voci sono alimentate dalle dichiarazioni di numerose personalità interne al concorso stesso e all’organizzazione. Quel che è certo, tuttavia, è che uno dei quattro scenari ipotizzati dall’EBU, chiamato per semplicità scenario A, non sarà utilizzato.

Come ha dichiarato alla radio nazionale NPO Radio 1 Edsilia Rombley, già rappresentante del Paese nel 1998 e nel 2007 e co-conduttrice per il 2021, la situazione è questa:

Penso che possiamo tranquillamente escludere la possibilità che questo sia un festival come quello organizzato negli scorsi anni. Dobbiamo aspettare e vedere come si sviluppa la pandemia. Lo scorso anno abbiamo provato che è possibile farcela, in una certa maniera, e quest’anno faremo una combinazione di tutto ciò.

Ma la sua non è l’unica parola in tal senso: c’è anche quella del produttore esecutivo dell’Eurovision 2021, Sietse Bakker. Quest’ultimo, nel corso di un’intervista alla RTL, ha dichiarato: “Cerchiamo di ritardare la decisione il più a lungo possibile“.

La decisione intesa è quella relativa al tipo di scenario da porre in essere all’Ahoy Arena. Stante l’assenza del primo, ne rimangono tre: quello con distanziamento sociale, e conseguentemente con posti ridotti all’interno dell’impianto, quello senza pubblico e con la possibilità che a qualche delegazione sia impedito di andare a Rotterdam e, infine, quello di lockdown totale, con esibizioni dal Paese (e in questo senso delle precauzioni sono già state prese dall’organizzazione).

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