Dubbi del comitato tecnico, Sanremo 2021 a rischio? L’ipotesi slittamento
Amadeus fa “un passo indietro”, e si dice pronto ad accettare un teatro Ariston senza pubblico. Archiviato il rischio di una defezione dell’ultimo minuto del direttore artistico di Sanremo 2021, la kermesse canora sembra ora dover affrontare un problema ben più grande, che potrebbe mettere a rischio l’intera macchina organizzativa.
Si è infatti appreso nelle ultime ore che la RAI sottoporrà al CTS, il famigerato Comitato Tecnico Scientifico, un lungo protocollo sanitario con tutte le precauzioni che verranno adottate per assicurare un Festival in totale sicurezza.
Dalle prime indiscrezioni, tuttavia, pare che gli scienziati e funzionari membri del panel di esperti siano molto scettici. Tanti sono i dubbi che aleggiano sopra al CTS: non solo si discute di rigore e correttezza delle misure proposte dagli organizzatori di Sanremo 2021, ma anche dell’opportunità di un effettivo svolgimento della manifestazione nel pieno di una situazione sanitaria delicatissima.
Diversi i problemi emersi a galla. Non si tratterebbe solo del pubblico, anche nella forma di figuranti contrattualizzati. L’Ariston stesso, a detta di molti, sarebbe da considerarsi un teatro, senza possibilità di equiparazione a studio TV e dunque ancora sottoposto alle rigide linee guida del DPCM.
Inoltre, il teatro Ariston sarebbe un dedalo di corridoi stretti e spazi angusti, dove sarebbe difficile mantenere le distanze. Proprio per evitare i contagi, la RAI avrebbe proposto la predisposizione di una “bolla” per tutti i dipendenti, con tamponi regolari, ingressi e uscite controllati, pranzi e cene al sacco.
Tuttavia, gli esperti hanno evidenziato che tali precauzioni non sarebbero sufficienti per prevenire contatti a rischio con gli artisti e i loro entourage. Che, oltretutto, richiamerebbero curiosi nella città dei fiori, le cui strutture sanitarie non potrebbero gestire una esplosione di positivi al COVID-19.
Se il CTS dovesse dare parere negativo ai protocolli proposti, al fine di evitare di perdere una intera edizione del Festival potrebbe essere considerata l’ipotesi dello slittamento di Sanremo di tre o quattro settimane.
Si tratta di una ipotesi in passato non condivisa da Amadeus, che considera il posticipo a Aprile-Maggio una trasformazione di Sanremo in Festivalbar. In realtà, lo slittamento potrebbe anche coinvolgere l’intero mondo del teatro, utilizzando l’evento al teatro Ariston come simbolo per la riapertura di tutti i teatri, nel caso in cui la situazione epidemiologica in Italia potesse consentirlo.
Ma le case discografiche sarebbero disposte ad accettare un ulteriore temporeggiamento? E se lo slittamento prendesse davvero forma, come verrebbe scelto il rappresentante italiano per l’Eurovision Song Contest, la cui designazione deve tassativamente avvenire entro metà Marzo?
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Forse è la volta buona che capiscono che l’Ariston è ormai un posto non più adatto nel 2021, forse è la volta buona che non lo fanno durare 5 giorni e fino a notte fonda. Devo prendere esempio proprio dall’Eurovision: 2 semifinali, una finale, zero ospiti, zero chiacchiere inutili. Sarebbe un sogno, ma credo che non succederà mai…
Concordo pienamente!!!