Eurovision 2021, terza giornata di prove: bene San Marino, Grecia e Austria, male la Repubblica Ceca

Report live da Rotterdam | Terza giornata di prove all’Ahoy Arena, protagonisti oggi sul palco i primi 9 paesi in gara nella seconda semifinale dell’Eurovision 2021 in programma il 20 maggio, con diretta su Rai4 a partire dalle 21:00. Di seguito il racconto della giornata con l’anteprima di tutte le performance odierne e le nostre prime impressioni dalla sala stampa virtuale.

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San Marino – Senhit – “Adrenalina”

Si comincia subito con i nostri vicini di casa di San Marino, quest’anno nell’inedito ruolo di favoriti per le posizioni importanti della classifica grazie all’energica proposta musicale di Senhit che indossa un vestito nero con un ampio décolleté e piumaggio bianco-nero sulle braccia. All’inizio la cantante bolognese indossa anche una voluminosa maschera a forma di crocefisso decorato da tante immagini di madonne con bambino.

In sala stampa Senhit ha spiegato che questa maschera è stata scelta con Luca Tommassini, il suo direttore artistico, per richiamare il soprannome “freaky queen” datole dai fan dopo la entry dello scorso anno.

Va precisato che per la rappresentante sammarinese è possibile indossare quella maschera con quella simbologia perché non promuove alcuna organizzazione o ente legato ad un culto religioso come accadde invece agli svizzeri Takasa nel 2013. In realtà la band si chiamava Heilsarmee (Esercito della Salvezza), in quanto composta da membri dell’omonima organizzazione di matrice cristiano-evangelica e dovettero dunque cambiare il nome del gruppo.

Tornando all’esibizione, la prima parte si svolge tutta sulla piattaforma romboidale che abbiamo già visto nel videoclip ufficiale del brano. Oltre a Senhit a danzare sul palco ci sono 4 ballerini in completo rosa pastello e col viso mascherato come “luchadores”. Nella seconda parte del brano invece Senhit si sposta sul piccolo palco al centro della green room mentre gli effetti pirotecnici illuminano l’Ahoy Arena.

Da ricalibrare invece l’audio: sia nel 2° che nel 3° take la voce di Senhit è stata ampiamente coperta da un volume dei cori eccessivo. La stessa artista in entrambe le riprese è arrivata alla fine un po’ a corto di fiato. Nel complesso il pacchetto sammarinese sembra essere competitivo non solo per la qualificazione in finale ma anche per puntare alla top ten in classifica.

Capitolo Flo Rida: il rapper statunitense, accreditato come featuring nel brano, non era presente in queste prove. Non si esclude di vederlo con Senhit già nelle prossime prove, o più probabilmente durante le Dress Rehearsal della prossima settimana anche perché tra le grafiche proiettate sul led-wall è comparso il suo nome… La parte rappata oggi è stata cantata da Don Jiggy, voce dei Soul System (X-Factor Italia 2016).

Estonia – Uku Suviste – “The Lucky One”

Impeccabile vocalmente, quanto scenograficamente semplice, l’esibizione dell’estone Uku Suviste che comincia inginocchiato sul palco con alle spalle una luna piena proiettata a schermo. Sul crescendo verso il primo ritornello le immagini del cantante vengono inframezzate con una scena di lui che cade in acqua e va a fondo. L’artista indossa lo stesso outfit sfoggiato in occasione della finale nazionale, con completo elegante privo di giacca e con il papillon non annodato.

Alle sue spalle al posto della luna prendono la scena i fulmini che squarciano il buio e i colori freddi dominanti in tutta l’esibizione. Solo verso il finale del brano dal blu scuro si passa al rosso intenso mentre sul led-wall continua la scarica di fulmini. Si conclude così come si era iniziato con la luna piena che illumina Uku Suviste. Persistono i problemi di audio già segnalati nella prova di Senhit: i cori risultano avere un volume eccessivo e coprono in più parti il cantato del 39enne di Voru.

Performance molto, forse troppo, statica dove il cantante non si sposta praticamente mai dal centro palco. L’esibizione non lascia il segno e nonostante sia solo la seconda prova di giornata possiamo già prevedere che per Uku Suviste sarà una difficile lotta per gli ultimi pass per la finale di sabato 22 maggio.

Repubblica Ceca – Benny Cristo – “Omaga”

La prima nota stonata di giornata la suona la Repubblica Ceca. Molto deludente la prova vocale di Benny Cristo nel 2° take, il primo visibile per la stampa, dove solo nel finale tira fuori un po’ più di mordente. Migliora leggermente nel 3° take, ma in generale la voce di Benny è stata costantemente sovrastata dalla base musicale. L’impressione generale è stata quella di un’artista quasi svogliato o sonnecchiante, serve per la qualificazione un deciso ed energico cambio di passo.

Parlando della resa visiva, l’artista parte dal retropalco al centro di una gabbia di neon per poi avanzare dapprima al centro dello stage e infine sul piccolo palco della green room, con lui 4 ballerini ad accompagnarlo in una semplice coreografia non esaltata da stacchi e inquadrature, ancora da sistemare.

Nessun riferimento alle citazioni cinematografiche del videoclip ufficiale bensì uno stile urban nell’abbigliamento: pantaloni da tuta, top sportivi, berretti e la giacca glitterata color oro di Benny Cristo a catalizzare l’attenzione. Nessun accorgimento particolare anche per le scenografie. Sui led-wall si alternano grafiche psichedeliche dapprima solo in bianco e nero nelle strofe e poi variopinte sui ritornelli.

Diversi colleghi in sala stampa avevano pronosticato una Repubblica Ceca “dark horse” di questa edizione: alla luce di questa prova sembra abbiano sbagliato il cavallo su cui puntare.

Grecia – Stefania – “Last Dance”

Rimanendo in tema “dark horse”, attenzione alla Grecia che rispolvera effetti speciali che ricordano la performance di Sergey Lazarev nel 2016 e la proiettano verso le zone nobili della classifica.

Stefania, vestita con un body viola luccicante che lascia scoperte spalle e ventre, all’inizio si fa seguire dalla telecamera intorno al palco per poi iniziare ad interagire con dei ballerini “invisibili”, in quanto grazie agli effetti speciali ne vediamo solo gli abiti bianchi ma non il volto e le altre parti del corpo scoperte. Nella seconda parte dell’esibizione Stefania sale su una piattaforma anch’essa nascosta grazie alla tecnologia. Si arriva al finale dove ricompaiono, questa volta perfettamente visibili, i 4 ballerini.

Da limare alcuni dettagli delle inquadrature che si sono lasciate sfuggire nel 2° take un ballerino che si allontanava, così come alcuni riflessi delle scale della piattaforma. Inoltre questo escamotage visivo ha dato problemi anche nel 3° take dove ha fatto sparire il busto di Stefania per via di un’errata calibrazione dello sfondo. Molto bene invece le luci che forniscono un’ottima resa visiva sia all’inizio che durante il bridge del brano. Così come buona è la performance vocale di Stefania che cede però nel finale dove arriva in affanno sugli ultimi acuti.

Si tratta in generale dell’esibizione più interessante della mattinata assieme a San Marino, una sicura qualificata alla finale.

Austria – Vincent Bueno – “Amen”

Terminata la pausa pranzo, tocca all’austriaco Vincent Bueno e alla sua “Amen”, la seconda canzone in gara con questo titolo dopo quella della slovena Ana Soklic che ha ben figurato nel primo giorno di prove. Performance di gran classe ed eleganza, eccezion fatta per la giacca ricoperta di strass, che suscita le stesse sensazioni provate ieri durante la prima prova degli Hooverphonic (Belgio).

Ottima la prova vocale di Vincent Bueno. Ad enfatizzarla ci pensa una scenografia scarna dove il led-wall viene sfruttato nel 2° take solo nel finale proiettando delle scie arancioni che riscaldano l’ambiente mentre nel take successivo non viene nemmeno utilizzato.

A colpire è l’uso sapiente delle luci: sfruttando diversi fasci luminosi il team austriaco è riuscito a regalare diverse inquadrature d’effetto come in apertura, quando la sagoma del cantante va via via svelandosi a contrasto con un unico punto luce. Il cantante è solo sul palco, e lo percorre lentamente dal fondo fino a ridosso della green room su una passerella rialzata che ricorda quelle delle sfilate di alta moda.

Il pacchetto preparato dalla delegazione austriaca sembra non avere bisogno di particolari modifiche da qui a giovedì prossimo, anzi, pone Vincent Bueno in un’ottima posizione per cercare la qualificazione alla serata finale. Sicuramente stravince il duello odierno tra power-ballad con l’estone Uku Suviste e andrà molto bene nel voto delle giurie.

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Polonia – RAFAŁ – “The Ride”

Prima prova senza infamia e senza lode quella della Polonia. RAFAŁ dimostra di essere a suo agio sul palco ma vocalmente la performance è molto debole e necessita di un notevole salto di qualità per centrare la qualificazione alla finale, al momento una chimera per il rappresentante polacco.

Lo staging richiama le atmosfere anni ’80 con griglie azzurro-fucsia proiettate sul led-wall e sullo schermo mobile che sovrasta la green room. A spezzare questo sfondo intervengono in diversi frangenti le immagini del videoclip ufficiale. L’artista, con un outfit total black e i distintivi occhiali da sole, è accompagnato sul palco da un corista e da 4 ballerini in abito bianco con dei led fissati sul palmo dei guanti.

La prova è sufficientemente dinamica per intrattenere lo spettatore, RAFAŁ si muove con disinvoltura tra il palco e il palchetto della green room e gioca anche con la telecamera simulando di averne lui il possesso. Buoni gli stacchi televisivi ma il tutto non sembra bastare per ottenere un buon risultato finale. Gli effetti aggiunti in abbondanza nel 3° take come fumo e le fontane pirotecniche non riempiono delle mancanze che appartengono più alla sfera musicale che scenica in questo caso.

Moldavia – Natalia Gordienko – “Sugar”

La Moldavia prende e ricombina elementi di esibizioni già viste in questi primi 3 giorni di prove. Ritorna la piattaforma rotante come con San Marino, questa volta bianca e quadrata, così come il rosa che aveva contraddistinto la prova di Destiny (Malta) ieri e le griglie luminose sul led-wall come con il polacco Rafal.

In questo caso le linee su schermo seguono la coreografia, eseguita in maniera impeccabile da Natalia Gordienko e i 4 ballerini in abito nero con torso scoperto, già apprezzata nel videoclip ufficiale e potenzialmente virale sui social. La Gordienko, che torna dopo la partecipazione nel 2006, indossa un elegantissimo e sensuale body tempestato di diamanti che ricorda quello visto ieri della cipriota Elena Tsagrinou.

La Moldavia non ha impressionato, soprattutto perché Natalia Gordienko non ha sfoggiato una grande performance vocale, calando specialmente nell’ultimo take e dimostrando che c’è ancora del lavoro da fare in casa moldava in particolare sul lungo acuto finale. Inoltre manca almeno un riferimento al mondo zuccherato e fiabesco del videoclip ufficiale e questo sicuramente è un punto a sfavore che rende più che incerto l’accesso alla finalissima.

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Islanda – Daði og Gagnamagnið – “10 Years”

Dopo una seconda pausa è il momento di un altro act tra i preferiti del pubblico eurovisivo dopo il successo dello scorso anno, nonostante l’assenza della gara, di “Think About Things”. Daði Freyr e i suoi Gagnamagnið si presentano con divise e strumenti rinnovati nel look rispetto alle loro ultime esibizioni. Le tastiere della band sono a forma di mezza luna per permettere poi loro di formare un cerchio durante l’assolo.

Si comincia con le loro sagome che si stagliano su uno schermo viola per poi passare ad un’alternanza tra sfondi spaziali e giochi di luce giallo-viola che rimandano in un primo momento allo stage di Copenhagen 2014 (oggi, 7 anni fa, Conchita Wurst vinceva quella finale). Immancabile la coreografia di gruppo, semplice e di facile riproduzione per il pubblico a casa, e il vento che va a smuovere la folta chioma di Daði Freyr.

Colpisce durante la seconda strofa il pubblico fatto da tanti alter-ego digitali che appare sullo schermo mobile, una trovata scenica che restituirà l’atmosfera delle grandi occasioni con le arene piene, scenario purtroppo irrealizzabile attualmente causa pandemia. Così come nota di merito per gli effetti pirotecnici a sorpresa sulla chiusura del brano.

Molto bene anche la resa televisiva con la regia che segue efficacemente la band sullo stage principale così come sulla passerella in mezzo alla green room. Rispetto alle esibizioni della mattinata ben equalizzati i volumi dei microfoni. Nonostante sia una proposta più debole rispetto alla entry dello scorso anno i Daði Og Gagnamagnið saranno da tenere d’occhio per un buon piazzamento nella serata finale.

Serbia – Hurricane – “Loco Loco”

Chiude con il botto la Serbia, letteralmente, in quanto nel primo take mostrato alla stampa (il secondo) Ivana Nikolić scivola e cade chiudendo comunque la prova. Tutto ok dato che si presenta senza problemi nell’ultimo take di giornata eseguendo senza intoppi la coreografia.

Al netto di questo episodio anche la Serbia non sorprende e, come fatto dalla Moldavia, rinuncia ad elementi che hanno contraddistinto il loro videoclip come le acconciature e gli abiti fluo anni ’80 per uno staging completamente diverso. Le tre vestono abiti neri, con diversi squarci lungo il corpo e impreziositi da dei brillanti.

La prima metà dell’esibizione è caratterizzata da tonalità bianco-nere con sprazzi di rosso e le parole “Hurricane”, “Loco” e “Baby” proiettate sul led-wall, nella seconda metà invece spazio a luci più calde e sfumature giallo, viola e azzurre risaltate anche dalla palla stroboscopica che viene calata sul palco.

Nessun ballerino ad accompagnarle ma come detto grande capacità di riempire lo stage anche se vanno sincronizzati meglio alcuni passaggi nella fase finale. Vocalmente sarà necessario raffinare la performance, risultata oggi abbastanza acerba e trainata dalla sola Sanja Vučić. Disastrosa la gestione dei volumi nell’ultimo take quando il rumore della macchina del fumo finisce per sovrastare le voci delle tre ragazze.

Nonostante questi problemi tecnici, che si spera verranno superati già dalle prossime prove di giovedì, l’esibizione tiene incollati allo schermo e può valere un pass per la finale del 22 maggio.

Appuntamento a domani per la chiusura del primo turno di prove con gli ultimi 8 paesi in gara nella seconda semifinale che seguiremo come sempre per aggiornarvi sulle novità eurovisive dall’Ahoy Arena di Rotterdam.


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