Eurovision 2021, la classe di Barbara Pravi: da subito contro le false accuse ai Måneskin

A freddo ed incassata ormai la vittoria dei Måneskin all’Eurovision Song Contest 2021 è giusto spendere qualche riga a difesa di Barbara Pravi, seconda classificata con “Voilà“.

Suo malgrado e senza colpe, è finita nella grottesca vicenda che ha coinvolto Damiano David, conclusasi ieri con il comunicato ufficiale dell’EBU che attestava la negatività al test antidroga del leader della band romana.

La vicenda del “cocaina-gate“, è bene ricordarlo, è partita da alcuni account social maltesi, ai quali si sono accodati Aftonbladet, il maggior quotidiano svedese e la Bild, quotidiano popolare tedesco che punta molto sul lato scandalistico.

Dal lato francese, al di là di qualche uscita “fuori dal seminato” di personaggi istituzionali (ma non eurovisivi), le voci che si sono sollevate contro la band italiana sono quasi esclusivamente di fan delusi per la vittoria sfumata.

Alla tv francese, in particolare su France 2, Barbara Pravi ha preso immediatamente le distanze dalle polemiche:

Sono stata premiata dal pubblico e dalle giurie,  dunque va bene così: se si drogano o si mettono le mutande a rovescio non mi interessa

In queste ore, su Instagram la cantante ha nuovamente ribadito il suo supporto ai Måneskin, mettendoci anche un filo di autoironia e criticando chi la sta coinvolgendo:

Vedo che ci sono delle polemiche che stanno montando, senza di me, a seguito della vittoria (tantissimo tantissimo meritata) dei miei amici italiani. Allora, ripeto qui quello che ho già detto ai media: i Måneskin sono stati GENIALI sabato sera, sono stati scelti dai telespettatori e dunque è il loro posto, la loro vittoria, il loro momento.

Sono la numero 2, molto orgogliosa e molto fiera di questo secondo gradino del podio e dunque sarebbe carino se non mi tiraste in ballo attribuendomi parole, intenzioni o silenzi. Viva l’Italia, viva la Francia, viva il rock e viva la chanson francese. Baci, bisous, bravo e viva anche gli slip al contrario.

Già a caldo, peraltro, Barbara Pravi si era complimentata con la nostra band dicendosi fiera e contenta per il secondo posto: “L’ultima volta che era arrivato non ero ancora nata”, aveva sottolineato, con riferimento a “C’est le dernier qui a parlè qui  a raison” di Amina a Roma 1991 (la cantante è nata nel 1992).

E già prima dell’Eurovision non aveva mancato di sottolineare il suo amore per l’Italia: nell‘Eurovision Italian Party realizzato da Raiplay la sua clip era stata fra le più divertenti e spiritose, nella quale si era anche  cimentata in un celebre scioglilingua italiano mostrando una simpatia, gentilezza ed una spontaneità che il nostro inviato a Rotterdam peraltro ci conferma.

Anche France Télévisions aveva ribadito di non voler fare ricorso, riconoscendo la vittoria dei Måneskin e dando appuntamento in Italia per la prossima edizione.

Resta un po’ di tristezza nel vedere come questa assurda vicenda, che si è diffusa a livello internazionale, qui da noi sia portata avanti soprattutto da media – in particolare grosse testate online generaliste – che non hanno mai scritto una riga o quasi dell’Eurovision e che adesso ne cavalcano l’onda solo per un pugno di click, peraltro spostando la vicenda sul piano calcistico evocando la celebre finale dei Mondiali del 2006.

Perché è vero, come cantava anche Paolo Conte, che “i francesi si inc….no e le b..le ancora gli girano” e che quella coi cugini d’Oltralpe è una rivalità storica, ma l’Eurovision non è lo sport e meno che mai il calcio, è una festa della musica dove c’è competizione ma anche e soprattutto amicizia, inclusione e condivisione.

La polemica sterile, che resta in superficie e spara nel mucchio, davvero qui non è di casa.