Eurovision 2022, il Montenegro è pronto al ritorno

La notizia la lancia ESCToday e rimbalza su un po’ tutti i media eurovisivi: il Montenegro di ritorno all’Eurovision 2022. Il Paese non aveva partecipato quest’anno, e non lo avrebbe fatto nel 2020 qualora il concorso si fosse tenuto, cosa poi non accaduta causa pandemia di Covid-19 e suoi effetti iniziali.

Knez | Credits: EBU

Non sono stati rivelati altri dettagli, ma un tale rientro in gara significa con buone probabilità una cosa: almeno 40 Paesi in gara. Dovevano già essere 41 un anno fa, ma la rinuncia dell’Armenia e la rimozione della Bielorussia (che fino almeno al 2024 non potrà partecipare) ridussero il lotto delle partecipanti a 39. Il tutto, naturalmente, in attesa di capire quali siano le intenzioni dei pochi Paesi che ancora non hanno detto niente (tra cui l’Armenia stessa) o che negli scorsi mesi sono stati dati in trattativa (Turchia).

Di certo, invece, non ci sarà la Bosnia&Erzegovina, che sempre a ESCToday ha confermato la propria assenza in virtù dei debiti che ancora la BHRT ha nei confronti dell’EBU e che sono emersi in tutta la loro problematicità dopo la partecipazione del 2016.

Il Montenegro all’Eurovision

L’ultima partecipazione del Montenegro si era avuta nel 2019, con il gruppo vocale D mol a interpretare “Heaven“, senza peraltro ottenere alcun riscontro: 16° posto con 46 punti nella prima semifinale.

Cinque le canzoni in lingua nazionale, una in serbo e in montenegrino e le rimanenti in inglese per il Paese, che nelle sue 12 apparizioni ha centrato la finale solo nel 2014 con Sergej Cetkovic in “Moj svijet” e nel 2015 con Knez (su composizione di Zeljko Joksimovic) con “Adio“. Quest’ultimo arrivò 13°, facendo così segnare, a Vienna, il miglior risultato nazionale.

Diversi anche i momenti a loro modo iconici, con la dissacrante “Euro neuro” di Rambo Amadeus nel 2012, la pirotecnica “Igranka” dei Who See (con Nina Zizic) e “Space” di Slavko Kalezic, diventato protagonista di meme a profusione in ragione dell’uso della lunga treccia a mò di elicottero.

Montenegrini erano anche i No Name, rappresentanti della Serbia e Montenegro nel 2005 prima dell’indipendenza. Cantarono “Zauvijek moja“, finirono settimi e avrebbero dovuto ritornare nel 2006, solo che uno scandalo in materia di voti tattici tra giurie serbe e montenegrine nella finale nazionale portò alla rinuncia. Il Paese mantenne però il diritto di voto, caso rimasto unico dall’introduzione delle semifinali.

Nel 2020 il Montenegro non aveva partecipato in virtù dei costi di partecipazione, riportati da portavoce della RTCG sui 130.000 euro e ritenuti non giustificati dai modesti risultati ottenuti. Al posto della partecipazione, fu effettuato un investimento sulla flotta di autovetture a disposizione dell’emittente, con un piano per la compera di cinque nuovi mezzi.


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