Ciao 2021, dalla Russia per l’Italia: tanto Eurovision e un omaggio ai Måneskin

Dopo il successo dello scorso anno, con Ciao 2020, Perviy Kanal, il primo canale russo, ha deciso nuovamente di omaggiare l’Italia con un’altra versione speciale dello show di Capodanno condotto da Ivan Urgant, che il pubblico eurovisivo conosce in quanto è stato uno dei quattro conduttori dell’Eurovision 2009 in diretta da Mosca.

Večernij Urgant come sempre a Capodanno si trasforma in una passerella di musica, con artisti del mainstream russo e russofono, con auguri e sketch ma dopo l’idea dello scorso anno di realizzarlo come fosse un programma italiano degli annì 80′, quest’anno la produzione, come sempre meticolosissima (lo show è registrato con largo anticipo) ha spinto ancora di più sul gas.

https://www.youtube.com/watch?v=RyMgs0DXZrY&t=2772s

Ecco allora la poesia di Natale dei bambini, riferimenti a Rai 1 (Canale Uno è ovviamente la traduzione di Perviy Kanal ma l’ammiraglia Rai è chiaramente citata), Pinocchio, un vero comico russo che finge di essere un comico italiano che imita un celebre politico “noto per le sue barzellette” , le canzoni presentate come si faceva a Discoring coi voltapagina fatti con le copertina del 45 giri e tantissimi, continui riferimenti al Festival di Sanremo (che vogliano farsi invitare come ospiti?)

Quante Eurostars “sotto mentite spoglie”

Le hit presentate sono quelle vere, quasi tutte uscite nel 2021, degli artisti russi ed ucraini presenti, che per l’occasione vengono annunciati con nomi italianizzati. Esattamente come il testo delle loro canzoni, che vengono riarrangiate per somigliare a brani italodisco di metà anni’80. Particolarmente spassosa la versione di “Russian Woman” che fa Manizha.

La cantante tagika si presenta qui come un uomo, Manigi e la sua canzone diventa “Uomo italiano”, completamente diversa nell’arrangiamento ma con il medesimo senso: “Via gli stereotipi, viviamo in libertà, Every Italiano needs to know – you strong enough you gonna break the wall”

Su questo tema insisterà molto tutto lo show. Durante la parodia che viene fatta della celebre serie tv de La Piovra nella quale è riproposta la scena della morte del commissario Cattani (qui “Il commissario di Como”), lo si vede mangiare spaghetti, leggere la Gazzetta dello Sport e telefonare all’amante mentre gli stanno sparando: “È un film per l’estero, a loro piacciono gli stereotipi sugli italiani”, dice l’attore.

Ma la parata di eurostars nello show è lunghissima: c’è Svetlana Loboda (Ucraina 2009 con “Be my Valentine”), che giocando sulla pronuncia russa diventa La Boda; c’è Polina Gagarina, seconda all’Eurovision 2015 davanti a Il Volo, che qui diventa Gaga Rini, c’è ovviamente come lo scorso anno Pippo il II, alias Filip Kirkorov, già rappresentante russo nel 1995 ed oggi il principale manager e talent scout di Russia.

La novità è la presenza di Valerij Meladze, cantante russo di origini georgiane che anche lui oggi è autore, compositore e produttore di diverse star russe, molte delle quali legate all’Eurovision, su tutte Dima Bilan.

Ciao 2021

I quattro presentatori di Ciao 2021

L’omaggio ai Måneskin con l’eurovisivo mancato

Non poteva mancare ovviamente un riferimento all’attualità, ai “vincitori russi dell’Eurovision, il gruppo Måneskin”, con la foto di Damiano David che esce stampata “dall’ultimo ritrovato della tecnologia moderna”, ovvero una stampante ad aghi, lanciata da un floppy disk.

“Ci deve essere un errore, è la foto pessima, quella originale ce l’ho sul cuore”. Sul palco sale infatti Valerij Leontiev, nello show Valerio Leonci. La foto “originale” è postata su twitter dallo staff di Urgant.

Il caso vuole che Leontiev sia legato a due curiosi aneddoti eurovisivi. Oggi 72 anni, Leontiev è il più grande cantante pop rock sovietico fra gli anni ’60 e ’90, attualmente nella hall of fame russa.

Ebbene Leontiev è una eurostar mancata. Il suo nome fu proposto infatti nientemeno che dal ministro per l’educazione sovietico George Veselov per quello che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il debutto dell’Urss all’Eurovision Song Contest, nel 1987. Fu l’allora presidente Gorbaciov a stoppare la partecipazione sovietica, ritenendolo un salto in avanti ancora troppo grande per un Paese che dunque non farà mai il suo debutto prima della dissoluzione.

Leontiev, particolarmente sfortunato, avrebbe dovuto cantare per la Russia nel 1997 il brano scritto da Alla Pugacheva in chiave maschile, ma si ammalò e fu costretto a dare forfait, così fu la stessa stella russa a cantarlo alla selezione e poi all’Eurovision, riportandolo al femminile come “Primadonna“.

Le eurostars italiane “russe” e il saluto presidenziale

Sempre nell’ottica del ‘ribaltamento’ della prospettiva, il conduttore Giovanni Urganti annuncia “i messaggi di affetto che ci sono arrivati dai cittadini russi, non ce lo aspettavamo”. Poi vengono mostrati alcuni di questi messaggi che in realtà sono realizzati da cinque star della musica italiana che leggono un messaggio in russo.

Una di queste è Fedez, gli altri quattro oltre ad essere popolarissimi in Russia sono anche – curiosamente- altrettanti ex rappresentanti italiani all’Eurovision vale a dire Toto Cutugno (vincitore nel 1990 per l’Italia con “Insieme: 1992”), i Ricchi e Poveri (in gara nel 1978 a Parigi con “Questo amore”), Al Bano (in gara con Romina Power nel 1976 con “We’ll live it all again” e nel 1985 con “Magic oh Magic”) ed i Matia Bazar (sul palco di Gerusalemme nel 1979 con “Raggio di luna”), anche se in quelli attuali, visti nel video, non c’è più alcun componente della band orginale.

La perla dello show è nel finale: il messaggio di Capodanno è affidato a… Vladimir Putin, con alle spalle il Colosseo e la bandiera italiana. Ovviamente si tratta di un deepfake, al quale è sovrapposta la voce di un imitatore del presidente russo. Lo show lo potete rivedere a questo link.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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