Eurovision 2022: i Citi Zeni (Lettonia) all’EBU: “No alla Russia in gara”

I rappresentanti della Lettonia all’Eurovision 2022, i Citi Zēni, hanno preso in mano la situazione e si sono rivolti direttamente all’EBU per chiedere di riconsiderare la partecipazione della Russia.

 

Il gruppo, che porterà sul palco del PalaOlimpico di Torino “Eat your salad“, si fa portatore di una richiesta che, in generale, si muove da più parti sull’onda eurovisiva.

La lettera dei Citi Zēni

Questo il testo pubblicato su Twitter dal gruppo, che invita all’azione anche altre delegazioni e altri artisti:

DICHIARAZIONE

A chi di dovere

Caro Team EBU, Il suono della bellezza” (“The Sound of Beauty”, N.d.R.) non può diventare “il suono della guerra”.

L’attuale aggressione e politica estera condotta dal governo della Federazione Russia non sono accettabili per noi. Siamo uniti con le persone dell’Ucraina e condanniamo fortemente la sofferenza umana che sta avvenendo ora.

I Citi Zēni, come vincitori della selezione nazionale lettone e come rappresentanti della Lettonia al 66° Eurovision Song Contest, vi richiedono di riconsiderare la partecipazione della delegazione della Federazione Russa nel prossimo evento in maggio.

Crediamo che l’Eurovision parli di pace, divertimento e amore. Ed è completamente in opposizione con la politica attualmente condotta dagli organi governativi della Federazione russa. Nella nostra opinione, non è corretto mandare un artista in un Paese EBU mentre un esercito sta attaccandone un’altro.

Sperando sinceramente che ci sia azione sulla questione,
Citi Zēni
Rappresentanti della Lettonia al 66° Eurovision Song Contest.

Citi Zeni lettera

Vale la pena ricordare che la Lettonia è tra i Paesi che più stanno agendo nei confronti di qualsiasi cosa abbia a che fare con la Russia, in questo momento. I maggiori canali televisivi russi, e anche quelli bielorussi, sono stati oscurati completamente nei tre Paesi baltici (Lituania, Lettonia appunto ed Estonia).

Russia all’Eurovision 2022: altre reazioni

Dopo l’appello di ieri all’EBU da parte di Suspilne, l’emittente nazionale ucraina, e la conseguente risposta dell’European Broadcasting Union che non cita provvedimenti allo stato attuale, si sono mosse altre tv oltre alla svedese SVT.

In particolare, la direttrice generale della LRT (Lituania), Monika Garbačiauskaitė-Budrienė, ha dichiarato di voler porre l’accento sulla partecipazione russa nel prossimo futuro. Di simile eco il direttore del Dansk Melodi Grand Prix, Gustav Lützhøft, che ha affermato:

Come DR crediamo sia sbagliato che la Russia partecipi all’Eurovision stante l’attuale situazione. Questa è la posizione della DR. E l’abbiamo comunicata all’EBU. Data la situazione molto seria in Ucraina, crediamo che la partecipazione della Russia sia incompatibile con i valori dell’Eurovision.

Un portavoce dell’olandese AVROTROS ha sostanzialmente evitato ogni commento e rimesso la questione nelle mani dell’EBU, almeno inizialmente; la stessa AVROTROS si è poi unita al coro.

I Circus Mircus, in gara per la Georgia, non hanno bisogno di traduzione.

Circus Mircus

Negli ultimi minuti anche la Norvegia, per bocca della NRK, la televisione nazionale, si è allineata alle posizioni di Svezia e Lituania. Naturalmente vi terremo informati su eventuali altre reazioni da parte degli artisti in concorso.

Il caso Russia-Ucraina ed Eurovision: gli aggiornamenti e i nostri ultimi approfondimenti sulla questione sono raggruppati qui.


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