Eurovision 2022, Marius Bear con “Boys do cry” è la scelta della Svizzera
Dopo una lunga attesa, sono stati rivelati sia l’artista che il brano che difenderanno i colori della Svizzera all’Eurovision 2022 a Torino. L’artista selezionato internamente dal consorzio pubblico elvetico SRG SSR è Marius Bear, ed il brano si intitola “Boys do cry”.
Indiscrezioni sul suo nome erano già trapelate ieri, quando il quotidiano svizzero Blick aveva rivelato alcuni movimenti sospetti attorno al cantante, tra cui ad esempio il rilascio di “nuova musica” per martedì 8 marzo (in Svizzera la nuova musica solitamente è rilasciata di venerdì) ed alcuni incontri con il capo delegazione elvetico.
Martedì 8 marzo coincideva con la rivelazione del brano rosso crociato per l’Eurovision 2022, unitamente alla conclusione del tour promozionale dell’artista in data 28 aprile 2022, esattamente due giorni prima che le delegazioni arrivino a Torino in vista delle prime prove per l’Eurovision 2022. Lo stesso Michael von der Heide (rappresentante della Svizzera nel 2010), aveva supposto che la scelta fosse ricaduta sul cantautore
“Boys Do Cry” è come si evince un brano in lingua inglese e si presenta come una lenta e malinconica ballata, con un soave clarinetto nel bridge finale, che invita ad accogliere le proprie fragilità ed accettarsi.
Marius Bear, nome d’arte di Mario Hügli, nasce nel 1993 a Schlatt Hasen nel canton Appenzello Interno, quasi a confine con Liechtenstein e Austria. Diplomato in meccanica edile, Marius sviluppa una grande passione per la musica imparando a suonare la chitarra e trasferendosi nel 2017 a Londra per studiare Produzione Musicale al British and Irish Modern Music Institute.
Tra i lavori discografici antecedenti alla sua designazione come rappresentante per l’Eurovision 2022 ci sono un Extended Play intitolato “Sanity” e datato 2018, che dopo essere arrivato al 36° posto nella Schweizer Hitparade ha ottenuto nel 2019 il premio Best Talent agli Swiss Music Awards (dove negli anni ha partecipato e ottenuto riconoscimenti anche Luca Hanni, rappresentante svizzero del 2019).
A dicembre 2019 è stato pubblicato il suo album d’esordio “Not Loud Enough”, che ha raggiunto la top 20 nella classifica nazionale dell’album. Tra i suoi pezzi più famosi vale la pena citare la cover di “I wanna dance with somebody” (interpretata originariamente da Whitney Houston nel 1987) che oggi su Spotify conta oltre 3 milioni di streams.
Per il quarto anno di fila la Svizzera ha selezionato il proprio artista internamente, attraverso un intricato sistema di valutazione caratterizzato da una serie di steps: la prima è stata una fase di scrematura, in cui sono stati scartati quei brani che non soddisfacevano i criteri qualitativi o non conformi al regolamento, e la seconda è la fase in cui un gruppo di 100 spettatori selezionati in primavera grazie alla partnership di SRG con Digame ed una giuria internazionale di 20 esperti (tra i quali anche alcuni volti noti al mondo eurovisivo quali Ruth Lorenzo o Tinkara Kovac) hanno visto in Marius Bear la migliore scelta possibile per l’Eurovision 2022.
Particolare peso nella scelta è stato dato alla nazionalità dell’artista (chiunque poteva inviare una candidatura, anche un italiano, ma in caso di parità la precedenza sarebbe stata data ad un artista svizzero), ed alle tematiche affrontate nel brano presentato.
Nell ultime settimane, si era diffusa anche la notizia secondo cui il cantante Tananai, ultimo a Sanremo con Sesso Occasionale, sarebbe stato in contatto con la televisione svizzera circa la sua possibilità di rappresentare la Repubblica elvetica all’Eurovision 2022. In realtà ciò non era possibile, in quanto nel regolamento ufficiale della tv elvetica vieta ai possibili candidati di partecipare ad altre selezioni oltre a quella rossocrociata.
La Svizzera verso l’Eurovision 2022
La Svizzera è uno dei Paesi fondatori dell’Eurovision Song Contest, avendo partecipato sin dalla prima edizione nel 1956, e partecipando in quasi tutte le edizioni. Due sono le vittorie ad oggi, la prima nella primissima edizione nel 1956 grazie alla leggiadria di Lys Assia e della sua “Refrain”.
Bisognerà aspettare trentadue anni ed una poco più che esordiente Céline Dion per ottenere il secondo trionfo sul filo di lana con “Ne partez pas sans moi”.
Da metà anni 90 fino a buona parte degli anni 2010, la Svizzera ha tentato tutti i modi possibili di ottenere buoni risultati, tra cui selezioni interne e finali nazionali che hanno dato pochissime volte buoni risultati (tipo l’ottavo posto delle Vanilla Ninja nel 2005 e il tredicesimo posto del ticinese Sebalter nel 2014).
Per l’edizione 2019 dell’Eurovision dunque l’emittente SRF pensò a questo nuovo sistema di selezione, che ha fruttato negli anni un quarto posto con Luca Hänni e un terzo posto con Gjon’s Tears (selezionato per il 2020 con “Répondez moi”, il suo brano per il 2021 è stato scelto in maniera simile alla selezione dell’artista nei due anni precedenti).
All’Eurovision 2022 la Svizzera si esibirà nella prima metà della prima semifinale, in cui l’Italia avrà diritto di voto. Riuscirà Marius Bear all’Eurovision 2022 a continuare la serie di ottimi risultati iniziata nel 2019?
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