Musica per l’Ucraina, anche la Rai con l’EBU: c’è tanto Eurovision

La musica unisce le persone. Parla all’identità e all’espressione di sé, ispira conforto e solidarietà, può confortare e restaurare. Durante gli orrori della guerra, questo conta più che mai.

Anche per questo le emittenti della EBU hanno deciso di promuovere e sostenere la musica ucraina facendola conoscere in Europa ed inserendola nell’ambito di una serie di progetti, fra i quali concerti ed eventi per la raccolta fondi in favore dell’Ucraina e della sua tv, in collaborazione con Croce Rossa ed altre ONG.

La EBU (European Brodcasting Union) sta già sostenendo fattivamente la tv ucraina, la cui torre è stata bombardata dalla Russia nell’ambito della invasione e della guerra in corso e la prossima presenza dei Kalush Orchestra a Torino per l’Eurovision 2022, nonostante la guerra rientra in questo senso.

Dal 24 febbraio, data dell’invasione, ci sono state più di 190 trasmissioni delle iniziative dei nostri membri da 45 organizzazioni radiofoniche EBU, in 34 paesi, nonché concerti offerti dall’emittente pubblica ucraina, UA:PBC.

Pop, rock, musica classica ed Eurovision

Fra le emittenti che si stanno muovendo in questo senso in maniera più attiva c’è la Rai che ha reso disponibili spettacoli speciali dell’Orchestra Sinfonica di Kharkiv in Italia nel 2021. Ma la programmazione per gli amanti della musica classica comprende anche altri concerti:  UA:PBC ha infatti esteso i diritti di trasmissione per 14 concerti d’archivio consentendo alle radio aderenti all’EBU accesso illimitato per il resto dell’anno.

Ma ovviamente la parte del leone la fanno la musica pop rock ed anche l’Eurovision. La EBU ha infatti preparato due playlist col meglio della musica pop ucraina. In una ci sono tutti i nomi che erano in testa alle classifiche prima della guerra, fra cui  Wellboy, quest’ultimo visto alla finale nazionale Vidbir per l’Eurovision 2022.

Ma ci sono anche Kalush Orchestra, con “Stefania”, che saranno in gara al PalaOlimpico di Torino, ci sono Go_A, rappresentanti dello scorso anno all’Eurovision: è presente “Shum”, ma ci sono anche altre canzoni.

Ci sono poi Jamala, vincitrice nel 2016, ONUKAMonatik che sono stati fra gli ospiti dell’edizione di Kyiv dell’Eurovision e Ruslana, uno dei simboli della nuova Ucraina, che all’Eurovision trionfò nel 2004 con “Wild dances”.

Nell’altra playlist ci sono artisti  ucraina della scena indipendente, che hanno cantato nell’altra grande produzione canora internazionale col marchio EBU, vale a dire lo Eurosonic Noorderslag, il più grande showcase festival dedicato alla musica indipendente, che si svolge ogni gennaio a Groningen, nei Paesi Bassi.

In questa troviamo anche Go_A  ma anche Alina Pash, che all’ultimo Eurosonic è stata premiata come una delle vincitrici dei Music Moves Europe Talent Awards, il premio di EBU e Commissione Europea per i migliori artisti europei capaci di sfondare rapidamente in tutta Europa.

Uno dei suoi brani è quella “Shadows of forgotten ancestors” col quale aveva vinto la Vidbir prima di ritirarsi per un non perfettamente chiarito viaggio in Crimea, vietato dal regolamento.  L’altro nome noto è quello della rapper Alyona Alyona, che dello stesso premio ha vinto nel 2021 il riconoscimento assoluto “People’s choice”.

Raccolta fondi per l’ucraina: c’è anche la Rai

A queste iniziative è abbinata anche una raccolta fondi, per sostenere il rilancio della musica ucraina. Oltre alla Rai, le altre emittenti coinvolte sono quelle di  Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Lettonia, Lituania, Polonia, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ungheria.

Inoltre si stanno sviluppando iniziative per accogliere i musicisti rifugiati e consentire loro di continuare a esibirsi.

Jean Philip De Tender, Vice Direttore Generale/Direttore Media, EBU, dice:

I media di servizio pubblico sono una famiglia. Lo scambio di contenuti e il supporto ai colleghi sono al centro di tutto ciò che facciamo. Ma l’invasione dell’Ucraina è una situazione senza precedenti che ha richiesto una risposta corrispondente.

Gli sforzi combinati dei nostri membri consentono al patrimonio culturale e musicale dell’Ucraina di attraversare i confini, stringere nuovi legami e risuonare con il pubblico esistente e nuovo in tutto il mondo. In questo, la musica ha un potere ineguagliabile.

Chissà che questa situazione non aiuti a riprendere anche qualche discorso interrotto, come la possibile collaborazione fra Go_A e Måneskin.

Di certo c’è che anche gli italiani stanno scoprendo le produzioni ucraine, come testimonia l’incredibile primo posto nella Viral Top 50 Italia di Spotify di “Shum” lo scorso anno.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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