Eurovision: Jamala, il viaggio e la beneficenza. Una storia ucraina

Jamala Stockholm

Jamala la ricordiamo tutti: vinse l’Eurovision 2016 con 532 punti al termine di una competizione di altissimo livello e nella quale emerse da vera e propria outsider.

Jamala all’Eurovision 2016

I favoriti erano altri: c’era Sergey Lazarev per la Russia, con “You are the only one“, c’era anche Dami Im con “Sound of silence“, per l’Australia. L’uno con tanto televoto potenzialmente a favore, l’altra con le giurie dalla sua parte.

Prima del concorso, c’era Amir con “J’ai cherché” a ravvivare le speranze della Francia, ma si perse nei meandri di uno staging non confezionato al livello della canzone (o meglio, della versione tagliata a 3 minuti).

Non fu prima, Jamala, per le giurie, e nemmeno per il televoto, ma seconda in entrambi i casi. Solo che l’enorme vantaggio accumulato da Dami Im con le giurie svanì in un attimo per via del quarto posto al televoto e i 323 punti in quest’ultima sede accordati a “1944” furono abbastanza per resistere ai 361 della Russia, che finì terza dietro anche l’artista aussie.

Jamala dopo l’Eurovision 2016

Finì un concorso, cominciò la furia dei russi, che ne dissero di tutti i colori agli ucraini, con cui i rapporti, per così dire, già dal 2014 erano pessimi, dall’annessione (unilaterale) della Crimea e non solo. La voce più signorile in assoluto fu quella di Lazarev, che non mosse una singola polemica, si complimentò con Jamala e si guadagnò la stima di tanti.

Da quel 2016 Jamala è rimasta un simbolo, come la canzone, quella “1944” che parlava della deportazione dei tatari di Crimea compiuta da Stalin, che li accusò di collaborazionismo con i nazisti che occuparono la zona fin dal 1941.

MARUV e il 2019

Lo era anche nel 2019, quando, in piena finale del Vidbir, la selezione nazionale ucraina per l’Eurovision, fece una prova di conferenza stampa a Tel Aviv con MARUV, la grande favorita. “Hi, MARUV  I have a very uncomfortable question for you. Where is Crimea?” “Ukraine”.

Detto quasi sussurrato.

Tutto ok, non fosse per un particolare: MARUV aveva già concerti in Russia e si rifiutò di cancellarli. Risultato: “Siren Songnon andò a Tel Aviv. E poi non ci andò nemmeno l’Ucraina, per rinuncia di tutti quelli che l’avevano seguita.

Il dramma del 2022

Nel 2022, la situazione è diventata ben peggiore rispetto alla sola Crimea. Il riconoscimento unilaterale delle repubbliche di Lugansk e Donetsk, poi l’invasione russa lanciata il 24 febbraio, prima con attacchi diretti verso le principali città, poi con bombardamenti continui e l’orrore dell’assedio di Mariupol.

Niente, da allora, è più come prima.

Anche Jamala si è trovata costretta a fuggire e ha documentato tutta la sua storia su Instagram, insieme a tutta la parte di famiglia che ha portato con sé. Storie, post, di tutto per far comprendere un viaggio che lei stessa ha ricordato a La Stampa.

Jamala, finali nazionali e fondi

Si è fermata, Jamala, a Termopil, in Romania, poi in Turchia. E poi due inviti particolari: a “Germany: 12 points”, la finale nazionale tedesca e alla “Selectia Nationala” proprio in Romania. A cantare ancora “1944”, a ricevere di nuovo una standing ovation.

Oltre i 67 milioni di euro raccolti (dato aggiornato al 12 marzo e all’intervista citata), oltre il viaggio, oltre il tentativo di portare in salvo la famiglia e soprattutto i figli, c’è una frase che dovrebbe essere stampata come monito ovunque:

Non aspettate ad aiutarci perché ogni minuto vale una vita.

Nel frattempo si è esibita anche a Vilnius, all’interno della finale della versione lituana di The Voice. E nelle storie Instagram è spuntato anche un incontro con il leggendario DJ olandese Armin van Buuren, incontrato all’evento “We are One” di Bucarest, in Romania, dov’era presente anche Tom Odell.

Ma la storia non finisce qui: tra i tanti episodi, se ne segnalano in particolare due. Il primo riguarda il recente Barcelona Eurovision Party, dov’è stata presente ancora al fine di raccogliere fondi per l’Ucraina. Ancora via campagna, naturalmente.

https://www.youtube.com/watch?v=nDQx1q6-pPY

E proprio ieri si è tenuto un concerto, sempre con Jamala presente, a Birmingham, nel Regno Unito. Risultato: altri 12 milioni di sterline (15 milioni di euro) raccolti. Presenti, tra gli altri, Ed Sheeran e Camila Cabello. Il tutto in diretta su ITV. Per un viaggio destinato a continuare.


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