Eurovision 2022, ecco quanto costerà l’evento al Comune di Torino
“L’Eurovision? Soltanto un salasso a perdere”. Questo refrain circolava in Italia negli anni dell’assenza del nostro Paese dall’Eurovision Song Contest.
A distanza di anni per fortuna, anche l’Italia ha capito la ricaduta economica che ospitare una rassegna come l’Eurovision può avere per la città e la regione ed in generale per il Paese. Non a caso quest’anno c’è stata la fila per provare ad avere l’Eurovision 2022 in casa.
La nostra pagina dedicata dimostra come – a parte qualche caso particolare – l’Eurovision abbia portato molti soldi alla città che l’ha ospitato. Dagli anni 2000, da quando cioè il concorso è entrato negli stadi, trasformandosi in una festa di popolo, le entrate si sono moltiplicate.
Saper spendere bene vale doppio
La vera sfida, semmai è quella di saper fare uno show di livello spendendo il giusto, per ricavarne il triplo. Gli svedesi in questo sono maestri, ma anche chi ha speso di più ha saputo poi trarne comunque beneficio. E l’Italia?
I dati pubblicati dal Corriere della Sera sulle spese – alcune effettive, alcune previste – segnalano che il costo per le casse del Comune di Torino dovrebbe attestarsi attorno ai 14,8 milioni. A questa somma si aggiungerà quella della Rai ed alla fine non si dovrebbe andare lontano dai 20-22 milioni previsti.
La ripianificazione e lo sbilancio
Il Corriere della Sera segnala che la precedente amministrazione aveva previsto una variazione di bilancio di 4,75 milioni, a fronte di un piano spese che si è rivelato inesatto.
La nuova amministrazione ha verificato che fra entrate e uscite risultano 9,55 milioni da coprire, a fronte appunto di una variazione di bilancio minore. Il Comune è ovviamente pronto, anche se chiaramente lavora per provare ad abbassare il costo di qualche voce tramite bandi di gara ancora aperta
I conti in tasca
L’ultima delibera della Giunta Appendino aveva ipotizzato spese da parte del Comune, per 8,5 milioni (dei quali 1,750 per costi e servizi realizzati dal Comune stesso), oltre a 1,250 milioni di contributo alla Rai. Totale dunque 9,750 milioni.
I contributi stimati erano 3,75 milioni (dei quali 2 milioni dalla Regione, 500 mila euro cadauno da Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio e Iren, 250 mila da Fondazione Crt).
Mancano 6 milioni quindi, dei quali 4,75 vengono recuperati col ritocco al bilancio (2,050 dal fondo di riserva e 500.000 da risorse proprie dal conto 2021 e 2,2 sempre da risorse proprie, da ricavare sul 2022). La Rai ha chiesto una fidejussione bancaria sulla somma.
La Giunta Lorusso ha rifatto i conti e sono saltati fuori costi che prima erano stati sotto stimati. In particolare la voce “noleggio e gestione del Pala Olimpico” passa da 1,464 a 3 milioni; la voce “approntamenti, noli, impianti, segnaletica, strutture provvisorie” da 3 milioni sale a 3,7 compresa press area, delegation bubble ed aree esterne; mentre la logistica è scesa da 1,4 milioni a 600.000 euro.
La voce “sicurezza e misura di prevenzione” sale da 1,536 a 1,9 milioni; quella di promozione della città da 450.000 a 900.000 euro.
Salgono anche il costo dell’Eurovillage (da 550.000 a 900.000 euro), della opening ceremony (da 100.000 a 200.000) e ci sono tre costi nuovi (100.000 euro per la gestione dei volontari; 200.000 per il social program delle delegazioni, assicurazione, spese varie).
Aumentano anche le entrate: ai 3,75 milioni da contributi e sponsor si aggiunge un milione e mezzo dal ministero del Turismo, portando a 5,25 milioni il gruzzolo a disposizione del Comune. Sommando contributi e stanziamenti di bilancio si arriva a 10 milioni di euro a fronte di 14,8 milioni di spesa: servono ancora 4,8 milioni. Tolta la cifra delle produzioni interne del Comune, restano da trovare 3 milioni
Il contributo EBU e gli incassi
L’articolo non riporta che fra le varie entrate arriverà quella della EBU che di solito contribuisce con una cifra fra i 4 ed i 6 milioni ricavata dalla tassa d’ingresso dei singoli Paesi. Ricordiamo inoltre che il Governo ha stanziato 1,5 milioni di euro.
Probabile che il Comune troverà queste risorse dagli incassi che ricaverà dalla permanenza delle persone in città (sono stimate ricadute per 100 milioni nella settimana dell’Eurovision), mentre non incasserà dai biglietti, il cui ricavato, come da accordo sottoscritto dalla Giunta Appendino andrà alla Rai.
In ogni caso, niente paura. Si tratta di linee di spesa non dissimili da quelle delle edizioni passate.
Inoltre Torino si prepara a fare cassetta dall’evento, con la città che si vestirà a festa per l’Eurovision. Tutto lascia presagire che sarà un successo, anche sul fronte economico.