Eurovision 2022, intervista ai We Are Domi: “Cantiamo argomenti importanti”. E su “Brividi”…
In principio erano i Domi. Poi, in occasione della partecipazione alla selezione nazionale ceca, l’ESCZ, hanno fatto un’aggiunta: We Are Domi. Dominika Hašková, Casper Hatlestad, Benjamin Rekstad saranno gli ultimi a cantare nella serata del 12 maggio, ma sono senz’altro tra i primi per i sorrisi che stanno regalando sui social, specie Instagram e Twitter.
La loro simpatia emerge anche in questa intervista, che viaggia su molti piani, che hanno in fondo un unico denominatore: musica, dal vivo e sulle reti sociali, come pure sulle piattaforme. Un viaggio, insomma, a tutto tondo.
L’intervista ai We Are Domi (Repubblica Ceca)
Premessa doverosa: quest’intervista è stata realizzata alla fine di marzo, dopo il preparty di Barcellona e prima di tutti gli altri che sono seguiti.
Come state?
Dominika: Stiamo benissimo! Abbiamo saputo che chiuderemo la seconda semifinale. Siamo arrivati dal primo preparty a Barcellona, è stato molto divertente, dobbiamo però ancora riprendere le nostre energie. I ragazzi lavorano full time, sono tornati di corsa a insegnare. Ma ci sentiamo bene.
A proposito di chiudere la seconda semifinale, è come andare nel senso letterale da “lights on” a “lights off”!
Dominika: Esattamente! Per quello abbiamo detto che è perfetto chiudere lo show con “Lights off”!
Benjamin: Sì, poi toglieremo la corrente all’arena appena finito! “Lights off”! (Dominika ride)
A proposito di Torino, avete mai suonato in un’arena tanto grande?
Casper: No. O meglio, per essere totalmente onesti, non credo che molti artisti possano realmente suonare in impianti così grandi. Non so quante persone guardino le semifinali, ma penso che sia un gran numero, non penso ci siano tanti artisti che suonano con 200 milioni di persone davanti alla tv. È un feeling speciale, solo gli artisti dell’Eurovision possono provarlo.
E quei tre minuti finiscono a volte per definire gli artisti dell’Eurovision.
Benjamin: Noi andremo lì per essere noi stessi, non vogliamo essere niente di speciale. Vogliamo essere lì con la nostra canzone e fare del nostro meglio e fare in modo di piacere alle persone.
Siete mai stati in Italia prima?
Dominika: Io sì! Sono andata a sciare in Italia. I cechi amano sciare, ci sono un bel po’ di posti dove andare. Così con la famiglia abbiamo preso la macchina e siamo andati a sciare, tutti. Sono stata a Perugia otto anni fa, di corsa, per un corso musicale. È stata meravigliosa. L’ho amata.
Benjamin: Non ci sono mai stato, ma ci voglio andare da sempre. C’è tanta bellezza, ho sentito, le città sono belle. Ho visto parecchie ore di programmi e video YouTube su come cucinare cibo italiano.
Come vi è venuta l’idea di partecipare a ESCZ?
Casper: Abbiamo parlato con i nostri amici Lake Malawi, che avevano belle memorie del loro Eurovision. Poi c’era stato il Covid, è stato difficile, volevamo suonare dal vivo, raggiungere più persone possibili. L’opportunità è giunta quando c’è stata la possibilità di mandare qualcosa alla selezione ceca, mostrare la nostra musica, la nostra arte. Quest’opportunità è arrivata quando abbiamo potuto mandare qualcosa alla selezione ceca. L’abbiamo fatto, e non ci aspettavamo di arrivare qui. Non che non pensassi che le nostre qualità fossero basse, ma questo è stato uno shock, per preparazione è stato molto più grande di quanto potessi pensare fosse. Parlo a nome di tutta la band.
Per quanto tempo, con le difficoltà del Covid, non avete potuto suonare dal vivo di fronte a una vera folla?
Benjamin: L’anno scorso siamo riusciti a tornare dal vivo, la scorsa estate, a Rock for People (Hope), Hradec Kralove. Abbiamo suonato sullo stesso palco dei Måneskin, nello stesso giorno.
Dominika: È stato forte.
Benjamin: Abbiamo diviso il palco con loro, penso lo rifaremmo di nuovo. Dovrebbero esibirsi di nuovo a Torino, no?
Dominika: Sì, lo faranno.
Benjamin: Di solito i vincitori si esibiscono, no?
Dominika: Sì.
Benjamin: Non lo so.
(Risate)
Dominika: Però dopo faremo concerti un po’ più piccoli. Ora però siamo concentrati solo sull’Eurovision, poi penseremo ai concerti successivi.
Benjamin: Lo so che in alcuni nostri concerti potremmo contare gli spettatori sulle dita di una mano, qui sono 200 milioni. Sembra così (e mostra il pugno chiuso, sorride. Ridono tutti)
Casper: Speriamo che la gente ascolti la canzone sia in semifinale che in finale!
Dominika: Se ci andiamo!
Siete stati anche fortunati a esibirvi nello stesso giorno dei Måneskin, li avete praticamente visti esplodere nella fama, dal successo europeo a quello mondiale. Qualcosa a cui abbiamo stentato a credere anche noi italiani, perché non si vede tutti i giorni.
Dominika: Avete una bella canzone anche quest’anno, “Brividi“. Penso che siate eccitati per la canzone italiana di quest’anno. Penso l’Italia sia orgogliosa di aver vinto nel 2021 e di avere anche una canzone così competitiva in quest’edizione.
A Sanremo, fra l’altro, c’era gente fuori dall’hotel di Mahmood e Blanco, roba che non si vedeva da trent’anni almeno.
Benjamin: Ci credo che gli italiani sono così in fibrillazione! Poi dopo aver visto quanto sono diventati grandi i Måneskin… cioè, lo erano già prima dell’Eurovision, però questo è un altro livello. Pazzesco. Per questo abbiamo grandi aspettative per quello che accadrà quest’anno, qualunque cosa accada.
Dominika dalla Repubblica Ceca, Casper e Benjamin dalla Norvegia, e vi siete formati a Leeds. Come si sente questo nella vostra musica?
Dominika: Ci siamo incontrati nel Regno Unito, venivamo dagli underground, però ci conoscevamo da un paio d’anni perché venivamo da regioni simili. Poi ho avuto la mia vita in America e parte in Repubblica Ceca e UK, ho “origini” un po’ ovunque. Sono stata sempre una fan di Britney Spears, Christina Aguilera, dei musical, delle intense ballad, non andremo con queste quest’anno. Mi piace la musica emozionale. Chiaramente a Casper piace qualcosa che si possa riprodurre alla chitarra.
Benjamin: Abbiamo differenti background musicali, ci conosciamo da tanti anni e così bene che ora partiamo da una certa parte e fondiamo la nostra musica, sappiamo quel che vogliono gli altri, c’è questo special blend che si è creato attraverso gli anni.
Nel video ufficiale si vede che parlate, letteralmente, di una storia. Come l’avete costruita?
Dominika: Tutti noi tre amiamo il thriller, le cose psicologiche, le serie, gli horror. Volevamo fare qualcosa di pauroso, ma siccome l’Eurovision non ammette sangue e violenza, e nemmeno la nostra musica è a favore della violenza, abbiamo provato a fare qualcosa di stimolante nel video musicale. Ci abbiamo messo quello che ci piaceva: cose futuristiche, strane. Chiunque può vederci la propria idea su quello di cui parla, ma di base si parla di una società che viene controllata da una specie di governo esterno o in qualunque modo lo si voglia chiamare, una società in cui non si mostrano emozioni. Si tratta di come rompere quelle barriere e mostrare l’emozione attraverso la musica, con abbracci, piangere, ballare. Ovviamente è un racconto inventato, ma il nostro direttore è stato bravo. Alle persone piace e siamo felici.
Avete parlato di psicologia in un momento in cui la parte psicologica sta giocando più che mai un ruolo importante.
Casper: Quello che mi piace della canzone è che può avere tante differenti significati. Quando Domi canta “My, how you’ve grown”, come dire che si tenta di cambiare tutto, quando non senti che hai la tua miglior vita, che le persone ti allontanano. Questa canzone tocca cose veramente importanti, è un bene che le persone ascoltino le parole, specie in un mondo in cui con la tecnologia che va avanti dobbiamo essere al sicuro circa quello che facciamo su internet. Sono cose importanti, argomenti importanti, ed è importante rifletterci.
Benjamin: Ci piace scrivere musica così. Non ha uno specifico significato, ci basta che le persone ascoltino e creino la storia intorno. Nel video non è che ci sia una specifica trama, le persone possono creare una loro storia e sentirsi le proprie emozioni.
Dominika: Per qualcuno può essere il proprio partner che non l’ascolta. Penso che l’ascoltatore debba prendere questa forma d’arte e farla propria. Per noi è come essere felici. Può essere per piangere, o per una rottura con il partner, è ok. Può anche essere per qualcuno che può sentirsi meglio. È aperta per quello che si può sentire nel cuore.
Avete parlato del legame con i Lake Malawi nel prendere parte a ESCZ. Siete entrati anche in contatto con altri ex partecipanti cechi all’Eurovision?
Dominika: Conosco Mikolas Josef piuttosto bene, veniva a scuola con me, era nell’anno dopo il mio, ora è un ragazzo occupatissimo! Una delle persone prime persone che mi ha chiamata quando abbiamo vinto la finale e alla laurea. Best time. Ha detto: fate quello che sentite, siate voi stessi e godetevi il viaggio. Questo è stato il suo suggerimento. Ha detto sii te stessa, e non essere quella che sai di non essere, e di non cambiare noi tutti solo per l’Eurovision. Qualcuno può essere come andiamo all’Eurovision, vogliamo essere in un certo modo. La comunità eurovisiva ci ha già dato il benvenuto, penso che le persone lo vedranno, ora ci saranno varie prove.
State per promuovere la vostra canzone ovunque in Europa, nei preparty. Cosa vi aspettate da tutto questo viaggio, tra preparty e Torino?
Casper: Non lo sappiamo. Dopo Barcellona abbiamo sentito qualcosa di mai sentito prima. Andare su quel palco, quell’oceano di persone, non eravamo neanche partiti e già stavano esaltandosi. Ho pensato ‘eh?’, e poi ho portato le mani in alto l’ingegnere delle luci le ha puntate sul pubblico e abbiamo visto ancora più gente. Sono stato meravigliato e ho sentito qualcosa che non ho mai sentito prima. È stato meraviglioso. Adesso penso che la cosa sia che ci saranno ancora più sorprese. Potrebbe darci tanta gioia. Mi vengono i brividi a pensarci. Spero che farò tutto il possibile per rivivere quel momento.
C’è qualche parte della musica che non avete esplorato ancora, ma che volete esplorare nel futuro?
Benjamin: Non qualcosa di specifico, ma c’è sempre qualcosa di nuovo nei nostri singoli. Viene sempre da qualcosa delle nostre esperienze, delle nostre ispirazioni. Quest’esperienza Eurovision ci porterà di sicuro nuove ispirazioni. Semplicemente suoniamo quello che viene, è bello. Ci saranno un sacco di musicisti super a Torino, possiamo essere ispirati dal vederli. Possiamo essere ispirati da loro, dall’andare ai concerti, collaborare. Qualunque cosa faremo ora influenzerà quel che faremo poi.
Avete previsto l’uscita di un album nel prossimo futuro?
(facce enigmatiche) Casper: Non diremo molto adesso. Ma abbiamo dei piani. Seguiteci sui social media, su Spotify. Ci sarà musica dopo l’Eurovision… o prima.
A proposito di Spotify: ha completamente cambiato il modo in cui ascoltiamo la musica. E anche YouTube. Quanto sia cambiato tutto in 10-15 anni è incredibile a vedersi.
Dominika: Vero.
Benjamin: È anche una maniera per autopromuoversi. C’è un sacco di musica nuova là fuori ora. Un mare. Per questo ora è più difficile imporsi, ovviamente. Però è bello per l’utente, non importa quale musica tu ascolti normalmente. Algoritmi, è come funziona: se ascolti certa musica te ne suggeriscono di simile. Davvero meraviglioso come funzioni.
E abbiamo visto Duncan Laurence e poi i Måneskin diventare famosissimi nel mondo. Musica che dai Paesi Bassi può andare nel mondo.
Dominika: Davvero. Quando siamo partiti noi, molti ci ascoltavano in Repubblica Ceca e UK, il che aveva senso. E ora ci ascoltano dalla Spagna e da un sacco di altre nazioni, anche da altri continenti. Questo è un sogno per qualunque musicista, e Spotify lo permette. E l’Eurovision. Senza il quale non saremmo qui.
Oltre l’Eurovision, quanto lontano volete arrivare?
Dominika e Benjamin: Più lontano possibile!
Benjamin: Barcellona è stata super. Vogliamo provarlo di nuovo e ancora e ancora. È stato uno spettacolo. E non immagino neanche come sarà a Torino, sarà super.
Come volete che la gente si senta con la vostra canzone?
La canzone è molto allegra e ci si danza su, ma è anche molto emozionale, se a volte ti senti che vuoi piangere e ballare allo stesso momento, allora è la canzone per te. Spero che tu ti senta bene, l’abbiamo creata per le persone che cercano uno scopo nella musica. Siamo felici di condividerla con la gente.
Per Domi: si vede che hai un sacco di personalità, che ti diverti sul palco. Da dove viene questa passione che trasmetti proprio sul palco?
Mi piace un sacco. Mi piace essere me stessa, divertirmi, comunicare con le persone. Mi piace saltare qui e là e non voglio che sia una cosa soltanto su di me, ma più che altro sulla band. Mi piace divertirmi, sorridere perché se sorridi allora anche gli altri sorridono. È molto semplice! (ride)
Non resta che ringraziare i We Are Domi per la disponibilità e il tempo concesso. E un consiglio, chiaramente, a chi gestisce i quadri elettrici del Pala Olimpico: guardarsi le spalle!
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