Eurovision 2022, l’assessore romano Onorato: “Rammaricato di non poter ospitare l’Eurovision a Roma”
Siamo ormai alle porte dell’Eurovision 2022 che si terrà a Torino e anche se la città sabauda era la più indiziata per ospitare la kermesse europea (e fin dal principio la preferita dai vertici Rai, già per l’eventuale vittoria nel 2017), com’è noto, le città candidate erano all’inizio 17.
Tra queste vi era anche Roma che alla fine fu scartata perché non aveva tutti i requisiti necessari: nonostante siano passati ormai dei mesi, a Roma c’è ancora rammarico per non aver potuto ospitare lo show musicale più seguito del mondo.
Queste, infatti, sono le parole, riportate da la Repubblica, di Alessandro Onorato, l’assessore di Roma allo Sport, Turismo e Grandi Eventi, durante la conferenza stampa di presentazione di Rock in Roma, una manifestazione musicale che si svolge annualmente a Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle nei mesi di giugno, luglio ed agosto:
Mi piange il cuore per non poter ospitare l’Eurovision a Roma. Abbiamo un ottimo rapporto con le altre città, andrò anche a Torino a vedere l’Eurovision, ma è un enorme dispiacere l’andamento della vicenda. È vergognoso.
Moralmente avere lo show internazionale nella Capitale sarebbe stato anche un messaggio di rispetto al talento romano dei Maneskin. Dobbiamo ringraziare non so per quanti anni questi ragazzi, stanno dando un’immagine unica al mondo. Hanno superato gli stereotipi e si sono costruiti da soli, partendo da via del Corso.
Onorato preannuncia anche un’iniziativa nei confronti dei Måneskin, vincitori dell’Eurovision Song Contest 2021, senza svelare i dettagli:
faremo loro un tributo prima del loro ritorno a Roma, ma annunceremo l’iniziativa con il sindaco Gualtieri più avanti.
Infine guarda con fiducia al futuro, anche evidentemente nella possibilità di ospitare un giorno l’Eurovision Song Contest:
L’obiettivo di questa amministrazione è chiaro. Roma deve diventare centrale a livello mondiale, non solo in Italia. Ha una capacità attrattiva che negli anni si è affievolita, ma non certo per colpa di organizzatori e investitori. Ospitare grandi eventi in questa città non è così complicato come qualcuno in passato ha voluto far credere.
Criteri per ospitare l’Eurovision
Roma ha già ospitato l’evento una volta, per la precisione, l’edizione del 1991 (ricordata come tra le peggiori della storia in termini di organizzazione e disponibile ora su RaiPlay) presso gli Studi di Cinecittà.
Da allora i criteri per poter ospitare la kermesse sono cambiati e diventati sempre più rigidi. Questi, quelli adottati dall’EBU per l’Eurovision che seguiremo dal 10 al 14 maggio:
- aeroporto internazionale a non più di un’ora e mezza dalla città ospitante
- offerta alberghiera di oltre 2.000 stanze nelle aree contigue all’evento
- infrastruttura dedicata all’Eurovision al coperto che sia dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e sia inoltre ben perimetrabile
- tale infrastruttura deve poter ospitare da 8.000 a 10.000 persone nella sala principale durante l’evento (cioè il 70% della capienza massima per concerti, considerando le esigenze di produzione e palco)
- area principale che possa ospitare allestimento e gli altri requisiti necessari per una produzione di alto livello
- altezza di circa 18 metri con buone capacità di carico sul tetto, con inoltre facile accesso al carico stesso
- struttura logistica intorno all’area principale in grado di supportare le esigenze della produzione con
– infrastrutture per la sicurezza
– centro stampa per 1.000 giornalisti
– area per le delegazioni (artisti) camerini compresi
– strutture per personale e uffici
– area hospitality
– servizi per il pubblico (toilette, punti vendita di cibo e bevande) - la struttura deve avere aree a raso e di facile accesso, contigue e integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnico-logistico di 5.000 metri quadrati
- disponibilità in esclusiva per 6 settimane prima dell’evento, le 2 settimane dello show e quella successiva per il disallestimento.
Le location proposte dall’amministrazione di Roma per l’Eurovision 2022 erano il Palazzo dello Sport (che aveva un tetto non in grado di supportare carichi di una certa rilevanza e che quindi andava eventualmente adeguato, con costi e tempistiche incerte) e un padiglione della Fiera di Roma (la cui altezza del soffitto non era conforme allo standard richiesto).
Il punto fondamentale quindi è che mancava una struttura al chiuso adeguata. Al che, sempre durante la conferenza stampa di presentazione di Rock in Roma, Alessandro Onorato ha affermato: “Chi vuole investire per costruire un’arena al coperto qui è il benvenuto, ma ricordo anche che si sta per concludere l’iter per coprire il centrale del Foro Italico, che diventerà un luogo polifunzionale”.
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