Eurovision 2022, la prova giurie (jury show) della seconda semifinale: il liveblogging
Report live da Torino • Archiviata già la prima semifinale, con vincitori e sconfitti, occhi puntati sulla seconda serata di gara.
La stampa eurovisiva, nel press center all’interno del Pala Olimpico di Torino o collegata tramite accesso streaming online, è pronta per seguire la jury rehearsal della seconda semifinale dell’Eurovision 2022, in onda domani (12 maggio) alle 21 su Rai 1.
Una prova molto importante poiché proprio stasera le giurie di qualità avranno il compito di comporre le loro classifiche riguardanti le nazioni in gara in questa seconda semifinale e influire sul 50% del risultato finale.
Vi ricordiamo che, purtroppo, non è possibile assistere alla prova destinata alle giurie, in tv o in streaming online, poiché per regolamento è vietata qualsiasi ripresa delle esibizioni.
L’Italia non ha diritto di voto in questa semifinale, quindi il pubblico dovrà e potrà semplicemente godersi lo spettacolo di domani sera in attesa della finale di sabato 14.
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Questa la scaletta della seconda semifinale:
- Finlandia – The Rasmus “Jezebel”
- Israele – Michael Ben David “I.M”
- Serbia – Konstrakta “In corpore sano”
- Azerbaijan – Nadir Rustamli “Fade to Black”
- Georgia – Circus Mircus “Lock Me In”
- Malta – Emma Muscat “I Am What I Am”
- San Marino – Achille Lauro “Stripper”
- Australia – Sheldon Riley “Not the Same”
- Cipro – Andromache “Ela”
- Irlanda – Brooke “That’s Rich”
- Macedonia del Nord – Andrea “Circles”
- Estonia – Stefan “Hope”
- Romania – WRS “Llámame”
- Polonia – Ochman “River”
- Montenegro – Vladana “Breathe”
- Belgio – Jérémie Makiese “Miss You”
- Svezia – Cornelia Jakobs “Hold Me Closer”
- Repubblica Ceca – We Are Domi “Lights Off”
Eurovision 2022: il liveblogging del jury show della seconda semifinale
21:09 FINLANDIA – The Rasmus – Jezebel
Federico Rossini: Lauri Ylonen questa sera c’è, si sente e si capisce. Chi scrive ammette di avere un debole per The Rasmus da una vita. “Jezebel” è il loro rock unito alla penna di Desmond Child, che se seguite Bon Jovi, Kiss o Aerosmith dovreste ben conoscere. Si apre con Lauri accanto a un palloncino giallo, poi lui si lancia sul palco davanti al pubblico e si scatena insieme alla band. L’effetto è di quelli belli, da loro concerto. La performance di stasera dovrebbe garantire il passaggio in finale in assoluta sicurezza, e come opener è perfetta. Previsione: DENTRO
Cristian Scarpone: Partenza super energica per la semifinale. Il rock dei The Rasmus ci fa tornare indietro di svariati anni, che sono passati, e sul volto di Lauri, il leader, si notano. La voce non è più quella di un tempo anche se rispetto alle prove la performance vocale è più buona, ed è la serata che conta. Le giurie hanno molte altre proposte da preferire in questa semifinale, ma il televoto potrebbe dargli una spinta. Previsione: IN BILICO
21:13 ISRAELE – Michael Ben David – I.M.
FR: Quello di Israele è probabilmente uno dei cinque migliori show dell’intera edizione a livello televisivo, anche la sala stampa lo capisce e applaude, anche se si ferma dopo neanche tre secondi. Michael Ben David sa compiere diversi virtuosismi vocali, è centrato. Bianco e rosso predominano in questa performance, che si chiude con “I.M”, il titolo, in basso sul ledwall terreno. Basterà? Pare dura. FUORI
CS: Un inno a tinte rainbow. Michael celebra l’orgoglio di essere se stessi con tanti virtuosismi in falsetto, movenze alla Beyoncé e un atteggiamento che farà venire il prurito ai più conservatori. Nel corso delle prove della scorsa settimana ero sicuro passasse alla finale ma oggi, riflettendo sulla concorrenza, non ne sono più certo. IN BILICO
21:17 SERBIA – Konstrakta – In corpore sano
FR: In sala stampa non appena parte “biti zdrava” partono i battimani, a testimonianza della già acquisita popolarità dal pezzo di Konstrakta. Compaiono alcune scritte a schermo pieno (non vi facciamo spoiler) e alcune altre a mò di sottotitoli del 777. La messa in scena è per buona misura la stessa della finale nazionale, con l’artista seduta e i cinque figuranti che interpretano ognuno alla perfezione il proprio ruolo. Impossibile che non passi. DENTRO
Ruben Trasatti: La Serbia porta forse il pezzo più particolare dell’edizione, che si distingue per originalità nel testo e nell’esecuzione. L’unica scelta infelice è non avere i sottotitoli a schermo tutto il tempo, ma solo in determinate parti che possono apparire casuali. Staging teatrale, quasi alla Celentano, sottovalutata dai bookies ma raccoglierà 12 punti ovunque nei Balcani. DENTRO
21:21 AZERBAIJAN – Nadir Rustamli – Fade to black
FR: Nadir Rustamli, non si può negare, ha una bella voce, espressiva. La scenografia è in perfetto stile Azerbaigian, con la scala che a un certo punto si divide in due. E sull’altro lato c’è un ballerino che esegue delle evoluzioni notevoli per l’equilibrio che deve reggere. La canzone forse è un po’ debole, ma potrebbe essere salvata da una messa in scena davvero bella, d’impatto. IN BILICO
RT: L’Azerbaigian ricorre alla ballatona emozionale che vuol strappare qualche lacrima allo spettatore. Il brano rende meno dal vivo, sarà perché non offre colpi d’occhio interessanti pur ricorrendo a una doppia scalinata e a un ballerino per creare dinamismo. Noiosa per il pubblico ma forse non per le giurie. IN BILICO
21:25 GEORGIA Circus Mircus – Lock me in
FR: La performance dei Circus Mircus è talmente ricca di lucida follia che è impossibile capire dove andrà a finire. In un contesto normale diremmo “fuori”, ma dopo Nika Kocharov e gli Young Georgian Lolitaz non si possono più fare previsioni in questo senso. I colori sono tanti, chiusi in qualsiasi senso, anche di lato, come dice la canzone. Loro sono sempre misteriosi. IN BILICO
CS: Tripudio psichedelico steampunk con i georgiani. Definire cosa c’è sul palco è complicato. Tanti colori. Outfit bizzarri. Maschere a coprire il volto o nasconderlo. La traccia suona come una produzione elettro-indie britannica. Sarebbe una quota interessante da rivedere in finale ma credo sia complicato che ottenga il giusto sostegno da giurie e pubblico. FUORI
21:29 MALTA – Emma Muscat – I am what I am
FR: Emma Muscat parte al pianoforte, sale su di esso, poi scende, spesso chiede l’aiuto del pubblico per il battimani. E anche in sala stampa il concetto viene ampiamente capito. L’ex Amici cerca di risollevare con lo show e cinque aiuti in fatto di ballo una canzone che non è la migliore della sua discografia. Non ha l’appoggio di Italia e Svizzera, e questo potrebbe non giocarle a favore. Da non dimenticare però che, tradizionalmente, Malta ha un trattamento di favore da parte delle giurie. IN BILICO
CS: Emma Muscat dà tutta se stessa nella performance e cerca di elevare una canzone che, di base, non c’è. Cheesy e innocua. Un’esibizione glitterata, dorata, luccicante che ci riporta alle atmosfere “adolescenziali” della serie tv di successo Glee. Malta ha sempre goduto di un occhio di riguardo dalle giurie ma questa canzone ci sembra parecchio debole per interessarle. Sì, lei canta benissimo ed è bellissima, questo è assicurato. FUORI
RT: Malta ha scelto di giocare in difesa. Purtroppo sia “I am what I am” che la scartata “Out of sight” non fanno un favore alla brava Emma Muscat. Avrebbe dovuto portare una canzone in italiano. Lei è professionale e carismatica, staging caldo e movimentato, ma è abbastanza per passare? IN BILICO
21:38 SAN MARINO – Achille Lauro – Stripper
FR: Achille Lauro è Achille Lauro. Lo ami o lo odi, ma non puoi discutere il fatto che gli show li sappia fare. E lui il fa benissimo. Boss Doms che diventa il beagle, le gabbie, il toro meccanico, tutto piazzato in maniera perfetta. Paradossalmente, forse non è esattamente materiale da giurie, che però non possono di certo ignorare il fatto che sia un pacchetto completo. E al televoto, anche senza Italia, questa performance il suo lo può fare benissimo. E per chi conosce Lauro, non c’era neanche da dubitare. DENTRO
CS: Achille Lauro performer è una garanzia e l’Europa conoscerà domani l’artista carismatico, sopra le righe e fuori dagli schemi che abbiamo imparato ad amare in Italia negli ultimi anni. Una delle performance più originali dell’anno e certamente la più provocante. Certo, divisiva, ma davvero ben confezionata. Scatta anche il bacio con Boss Doms. Sì, non possiamo fare a meno di Lauro in finale! DENTRO
RT: Staging di San Marino favoloso, Achille Lauro e il suo team non solo ci hanno messo la passione ma anche i soldi e si vede. Stripper grida Eurovision in ogni frame intriso di iconicità, fuochi e fiamme, per una delle canzoni più energiche dell’anno. Se non passa è un crimine da “stupido uomo”. DENTRO
21:44 AUSTRALIA – Sheldon Riley – Not the same
FR: “Not the same” è un inno a liberarsi delle paure. E Sheldon Riley lo interpreta arrampicandosi più e più volte sulle note della propria voce, che è tra le più belle che abbiamo in concorso. La sua emozione alla fine dice tutto, su quello che è uno staging non semplice da costruire in virtù di un set di scalinate a doppia uscita importante. Performance che piacerà molto alle giurie, ma non sarà disdegnata da una fetta di televoto. DENTRO
RT: Drammone dell’Australia, lui canta “not the same”, peccato che quanto sentito e visto sia sempre la solita minestra. Dietro al brano sembrano aver creato una storia cucita sul privato del cantante, la timidezza dietro una maschera. La messa in scena è potente e ben studiata, si fa notare tra il resto, l’emozione arriva. Più da giuria che televoto. DENTRO
21:49 CIPRO – Andromache – Ela
FR: Andromache porta in scena una performance che si lega particolarmente alla conchiglia sul palco e alle ballerine intorno a lei. Chi si aspetta una finale scontata, però, dovrà ricredersi: la canzone suona come un po’ di tante cose senza arrivare realmente da chissà quale parte. Non ci sarebbe da stupirsi se questa fosse una mancata qualificazione. Sarò impopolare ma la prevedo FUORI
RT: Ela portata da Cipro potrebbe essere tranquillamente un brano pensato e scritto per Roma 1991. Ha un suono retro e insieme tipicamente mediterraneo. Lo staging è un colpo di genio. Andromache non la canta affatto bene. In una semifinale 2 ricca di proposte è davvero difficile capire se è dentro o fuori. IN BILICO
21:52 IRLANDA – Brooke – That’s rich
FR: In Irlanda ne erano certi già al tempo della finale nazionale: Brooke era ritenuta l’unica in grado di portare il Paese in finale. E tutto lascia pensare che questo possa succedere: staging spettacolare, intesa perfetta tra Brooke e le ballerine, e poi c’è lei con una voce estremamente particolare, ma fatta su misura per “That’s rich”. Poi diciamocelo: lo schermo lo buca eccome. DENTRO
CS: Trovo che l’Irlanda abbia migliorato moltissimo le proprie chance di qualificazione con la messa in scena. Il paese nell’ultimo decennio ha mostrato ben poche volte una predisposizione alla cura del proprio act eurovisivo ma stavolta il team dietro Brooke ha fatto scelte “sceniche” azzeccate, capaci di alzare questo pezzo a un’ottima proposta pop che potrebbe portare il paese in finale, in maniera inattesa. DENTRO
21:56 MACEDONIA DEL NORD – Andrea – Circles
FR: Andrea ne ha viste letteralmente di tutti i colori negli ultimi giorni. Chissà quanto dev’esser stato complicato, per lei, riuscire anche a concentrarsi sulla canzone, nella quale crede fortemente. E lo si vede: lei è sola sul palco, e prova in qualsiasi modo possibile e immaginabile a farla comprendere a chi vede. Appare difficile, e molto, che possa entrare in finale, ma merita un plauso per le ragioni esposte. FUORI
CS: Credo che, a malincuore perché in versione studio ho sempre ascoltato con piacere questo pezzo, la Macedonia del Nord non riuscirà a smarcarsi dall’ultima posizione in questa semifinale. Lei canta bene e con trasporto ma sul palco succede ben poco, nulla di coreografico, e anche l’impostazione grafica è abbastanza povera. Vista la concorrenza, le speranze di passaggio sono praticamente inesistenti. FUORI
22:00 ESTONIA – Stefan – Hope
FR: La voce di Stefan forse non è esattamente la più adatta per “Hope”, che comunque porta bene in scena. L’aspetto country, però, in qualche modo cozza con la vena più pop-dance della canzone. Lui è solo sul palco, la scenografia è paesaggistica al massimo grado. Lui a un certo punto urla “TORINO” e poi corre sul palco secondario. Di tutte le canzoni, sembra una di quelle che avrà più difficoltà domani. FUORI
RT: Sarà per colpa del sole che non si è girato dalla parte led e che ha rovinato i piani, ma Stefan da solo sul palco non riempie la scena. Non si comprende perché non sia stato accompagnato da ballerini cowboy con una coreografia western, visto che Hope richiama quelle atmosfere. Adesso Stefan spera di passare grazie al suo carisma e alla bella presenza, perché lui ci crede veramente. Potrebbe essere un fuori shock. IN BILICO
22:08 ROMANIA – WRS – Llámame
FR: “Holà mi bebebe, llamame llamame” è qualcosa che viene ballato, cantato o sottolineato da battimani dalla sala stampa. Al Pala Olimpico genererà senz’altro lo scatenarsi dei presenti. Classica canzone che per le giurie non è proprio pane, ma che per il televoto lo è. Resta da scoprire dove va a finire. IN BILICO
CS: La quota friccicarella estiva che servirebbe in finale. Le giurie non sapranno cosa farsene ma il televoto, composto tra l’altro da una gran fetta di utenza romena in giro per l’Europa, potrebbe permettere a WRS di superare lo scoglio. Sicuramente a sorpresa ma lo vedo DENTRO
22:12 POLONIA – Ochman – River
FR: Ochman sostanzialmente non sbaglia una nota, ma non è quello il problema. La scenografia tende sostanzialmente al cupo, e c’è un effetto tv che non sappiamo come possa essere preso dal pubblico: come se lo schermo quasi si rompesse di fronte alla violenza della tempesta. Qui la sala stampa applaude anche in modo vigoroso e chiaro, e dalle giurie Ochman i suoi punti li prende, ma anche se passa in finale di televoto ne vede poco. IN BILICO
RT: Il polacco Ochman si è ritrovato nella stessa situazione dell’armeno Aram Mp3 nel 2014. Brano fortissimo sulla carta, videoclip pazzesco, in mezzo ai favoriti, sul dunque presenta una performance visiva scarsa, a tratti cafona, con effetti a schermo tremendi, che la rovinano. Passa sicuramente nonostante il chiaro sabotaggio, ma che occasione sprecata per la Polonia. DENTRO
22:16 MONTENEGRO – Vladana – Breathe
FR: Elementi fondamentali: Vladana è sola sul palco, il blu è preponderante, lei si porta sulle spalle un cerchio di dimensioni piuttosto importanti. La voce è potente, e l’artista non sbaglia una nota, ma la situazione è difficile per lei perché, pur essendo quella una ballatona in stile balcanico, non ha la qualità del meglio possibile. FUORI
CS: Non voglio mancare di rispetto al tema molto importante dietro alla canzone (la scomparsa della madre dell’artista causa Covid) però questa performance è… trasparente, impalpabile. La canzone un macigno. Lei cerca di trovare un modo per farsi notare sul palco agghindandosi come una luminaria natalizia. C’è anche un omaggio al nostro paese con una strofa in italiano. Ma l’Italia nemmeno vota in questa semifinale. FUORI
22:20 BELGIO – Jérémie Makiese – Miss you
FR: Jérémie Makiese canta, e canta bene. Solo che la performance, pur essendo sicuramente di qualità e aiutata da questo particolare timbro vocale, non suona come una di quelle capaci di entrare in finale. Non c’è la stessa “magia” di situazioni tipo “Rhythm Inside” o “City Lights”, di quelle che darebbero le chance di passare. FUORI
CS: Quota r’n’b dell’anno. Il pezzo non ha un particolare piglio e non rimane in testa, questo è un problema. L’altro problema è che lui punta più al voto delle giurie però verso il finale tira una stecca che fa saltare i presenti in sala stampa. Si mette male. FUORI
22:24 SVEZIA – Cornelia Jakobs – Hold me closer
FR: Se vincerà? Difficile. Se farà podio? Ugualmente difficile. Ma un fatto è certo: con Cornelia Jakobs si inaugura una nuova era in chiave Svezia. La performance, per chi ha visto quella del Melodifestivalen, è praticamente identica, con il proiettore dietro prima verde e poi rosso. Poi ci sono le luci bianche a tratti. Qui la questione semplicemente non è la semifinale. DENTRO
RT: Cornelia Jakobs ha un brano straordinario, una voce che graffia, uno stile riconoscibile tra tutti gli altri in gara. Lo staging è quello del Melodifestivalen con qualche variante sulla parte finale grazie a giochi di luce più insistenti. Il lavoro di telecamere continua a tratti ad essere problematico e imperfetto. Lei sembra la chiara vincitrice delle giurie in questa seconda semifinale. Aggiungiamo che la Svezia 2022 appare autentica, pur essendo elaborata a tavolino come le altre canzoni svedesi che hanno preceduto “Hold me closer”. DENTRO
22:29 REPUBBLICA CECA – We Are Domi – Lights off
FR: Con i We Are Domi si chiude l’intero novero dei semifinalisti. La messa in scena è assolutamente di primo livello, con richiami anche alla grande scultura sui vari ledwall. Il bianco predomina, e “Lights off” ha anche un corrispettivo nella performance in cui, per pochissimo tempo, vengono letteralmente spente tutte le luci per poi riaccenderle all’interno di uno show dove la voce di Dominika e la sua personalità fanno tutto. Finale fuor di dubbio. DENTRO
CS: Scelta perfetta per chiudere la semifinale. Un tripudio elettro-house con giochi di luce potentissimi, tra i migliori dell’intera edizione. Certo, non è il tipo di musica che fa gola alle giurie ma è eseguita benissimo e Dominika non sbaglia nessuna delle note più lunghe e impervie del brano, proprio nella serata in cui conta di più. Ben fatto! DENTRO
Passeranno sia la Georgia che ‘Azerbaigian.
Grazie a voi anche per questa “diretta html” 🙂 ora vediamo se tra mezz’ora esce su YT qualche video “rubato” alla serata
Non vedo l’ora di ascoltare la canzone australiana dal vivo.
Commovente.