Eurovision 2022: Michael Ben David (Israele), chiarimento sulla (non) squalifica
Nelle ultime ore, sulla stampa italiana è rimbalzata la notizia che Michael Ben David, l’artista in gara per Israele nella seconda semifinale con “I.M”, sarebbe stato squalificato.
Ma in realtà non è così: il rappresentante israeliano NON è stato affatto squalificato, provvedimento che peraltro sarebbe stato anche inutile vista la sua eliminazione. Facciamo ordine.
Il motivo del contendere
Il tutto a causa di un comportamento effettivamente esecrabile: aver disturbato Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika negli attimi precedenti l’apertura del televoto, cercando effusioni non richieste.
Cattelan ha gestito con esperienza la situazione, ma in conferenza stampa una domanda circa l’episodio postagli da un giornalista israeliano ha provocato una confusione, anche in virtù di una dose di barriera linguistica.
Le ragioni della confusione
In sostanza, il malinteso è nato dal fatto che il giornalista ha parlato di Michael Ben David come di un “non qualificato”, mentre Cattelan ha inteso invece “squalificato”, e ha fatto una domanda in tal senso. Tanto è bastato a una certa parte di stampa italiana per gridare alla squalifica dell’artista.
Non è così: l’EBU, se avesse realmente squalificato il portacolori israeliano, avrebbe rilasciato un comunicato, cosa che non è stata fatta (esiste una sezione apposita sul sito Eurovision, che si chiama “Press releases“, attualmente aggiornata al caso Covid del Portogallo a inizio prove).
L’EBU è stata raggiunta in tal senso da ESCXtra, uno dei siti più popolari della cerchia Eurovision, e ha rilasciato una dichiarazione che conferma quanto sopra riportato.
E anche al Turquoise Carpet…
Michael Ben David, peraltro, non era nuovo a situazioni in cui andava a fare, per così dire, movimento in zone diverse da quelle che gli spettavano. Al Turquoise Carpet, per esempio, dopo il suo momento si è mantenuto sul posto andando a creare più di un imbarazzo a diversi artisti che stavano sfilando ed effettuando interviste.
Il tutto a conclusione di un’annata a dir poco complicata per Israele: prima le incomprensioni artista-emittente sulla canzone, poi il rischio di non andare a Torino a causa di problemi con la sicurezza, infine la risoluzione delle problematiche stesse. Non è bastato uno show di grande impatto a rendere possibile il passaggio della seconda semifinale.
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Sinceramente se fosse approdato in semifinale sarebbe dovuto essere squalificato! Non tanto per quello che fa ma perché effettivamente la visibilità che ha avuto al momento del via al televoto sicuramente poteva avvantaggiarlo