Eurovision 2022: i promossi e bocciati di questa edizione tutta italiana

eurovision 2022 promossi bocciati

Come ogni anno, anche per questa edizione realizzata “in casa” dell’Eurovision Song Contest, è arrivato il momento di tirare le somme (a mente fredda) su cosa ha funzionato meglio e cosa un po’ meno.

Eccoci quindi con il consueto appuntamento con i PromossiBocciati e… Promossi con riserva, con la solita imparzialità che ci contraddistingue ormai da sempre e con l’esperienza di chi l’evento lo ha seguito anche dietro le quinte dal nostro ritorno in gara nel 2011 ad oggi.

Bocciato

Malgioglio. Per il secondo anno consecutivo il pubblico a casa si è dovuto subire una presenza totalmente inutile (e a dir poco ingombrante) al commento dell’Eurovision Song Contest. E qui bisogna dirlo, la Rai continua a fare scelte davvero poco comprensibili.

A parte le primissime edizioni, la questione commento andrebbe affrontata seriamente. Negli ultimi anni non è l’unico caso che abbiamo segnalato.

Gabriele Corsi e Carolina Di Domenico (che, al contrario, hanno fatto un ottimo lavoro) in più occasioni si sono trovati in grande difficoltà ad arginare Malgioglio nei tempi ristrettissimi tra un brano e l’altro (su cui ovviamente non è consentito parlare).

Non solo, i commentatori da regolamento, non devono mai favorire (ma neanche sbeffeggiare) uno o l’altro artista/paese in gara, cosa che invece è accaduta (e più volte) con Malgioglio.

Dal “caso” spagnolo, con i suoi commenti su Chanel decisamente inopportuni (“è un discount di Jennifer Lopez”, per citarne solo uno tra quelli che han fatto più storcere il naso), al brano dei moldavi (“non mi piace, è terribile”) a quello dei norvegesi Subwoolfer (“inascoltabili”).

Promossi

Gabriele Corsi e Carolina Di Domenico che, al netto di qualche piccola distrazione, se la sono cavata più che bene nel commento delle tre serate e hanno avuto il non facile compito di “arginare” quella presenza ingombrante che è stata per tutto il tempo Malgioglio.

Era così difficile tenere solo loro due al commento, evitando così che parte del pubblico scegliesse l’audio originale o migrasse sul più pacato e sempre ottimo commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo su San Marino RTV (canale tra l’altro che ormai ha diffusione nazionale e quindi disponibile per tutti)?

Promossa con riserva

Ci aspettavamo sicuramente più precisione dalla regia italiana. Inquadrature traballanti, qualche errore nelle cartoline (con tanto di green screen che fa molto tv provinciale), stacchi su pubblico e fan un po’ creativi, luci sui conduttori che apparivano e sparivano senza motivo.

Ad alcuni di noi hanno ricordato molto Vienna 2015. Insomma, su questo fronte si poteva fare meglio.

Promossi

I tre conduttori. Non possiamo parlare di perfezione, ma se la sono cavata egregiamente e hanno svolto il loro compito al meglio.

Promossi

Mario Acampa e Laura Carusino. Tra conferenze, Eurovillage e altri appuntamenti di rito, hanno dimostrato di essere capaci di fare un ottimo lavoro, sicuramente due simboli della Rai che tutti vorremmo, giovani e preparati.

Entrambi hanno alle spalle l’esperienza del commento dello Junior Eurovision, potrebbe essere arrivato il momento di metterli alla prova per l’evento musicale più seguito al mondo, sicuri che farebbero decisamente meglio di molti loro predecessori (da Insinna a Malgioglio, giusto per citare alcuni esempi).

Promossi

Palco e Green Room. È inutile nasconderlo, di problematiche nella costruzione del palco ce ne sono state (in particolare per quanto riguarda il “sole cinetico”), ma alla fine sono state tutte situazioni di cui il grande pubblico da casa ignorava e la resa televisiva è stata ugualmente ottima.

Originale e d’effetto la vera cascata d’acqua e la scelta di allestire la Green Room come un giardino all’italiana (sarà difficile fare di meglio per chi organizzerà nei prossimi anni).

Complimenti dunque all’Atelier Francesca Montinaro (se non ci fossero stati gli imprevisti sul “sole cinetico”, questa sarebbe stata sicuramente una edizione dell’Eurovision Song Contest ancora più iconica).

Bocciata

La gestione dell’Eurovillage. Location stupenda e con ampio spazio per accogliere i tantissimi fan e curiosi che vi si sono recati ogni giorno, così come ottimi sono stati i due “padroni di casa”, Mario Acampa e Ilaria Fratoni.

Ma sull’organizzazione si può tranquillamente stendere un velo pietoso. Hostess e assistenti che non conoscevano l’inglese o non erano in grado di fornire le informazioni più basilari, eventi annullati all’improvviso, problemi al maxischermo principale.

Promossa con riserva

La flag parade. Il momento in cui sul palco del Pala Olimpico di Torino hanno sfilato tutti i 25 partecipanti dell’Eurovision 2022 è stato accompagnato da una base “dance” piuttosto anonima.

Con tutta la produzione dance che esportiamo all’estero e con i tanti dj (anche di fama mondiale) che abbiamo e tra cui era possibile pescare, non si poteva fare anche qui qualcosa di più originale e meno anonimo?

Bocciato

L’omaggio a Raffaella Carrà. Per come è stato gestito, tanto valeva evitare quanto è stato fatto sul palco del Pala Olimpico.

Davvero non si poteva fare di più per rendere omaggio alla Signora della tv (italiana e spagnola) e a colei che ha creduto per prima in Rai nell’Eurovision e nel suo ritorno?

L’impressione è stata quella di un compromesso o di un omaggio quasi forzato o non realmente voluto. Un grande peccato.

Promossa con riserva

L’esibizione di Gigliola Cinquetti. Bello celebrare la prima vittoria italiana e la carriera della Cinquetti, ma si poteva fare decisamente di più di limitarsi ad invitarla sul palco e farle cantare “Non ho l’età” (non perfettamente tra l’altro, vista l’evidente emozione del momento).

Piuttosto, non si poteva realizzare un medley con tutti i nostri rappresentanti (dal ritorno in gara del 2011 ad oggi) chiudendo cantando tutti insieme il brano della Cinquetti? (solo per fare un esempio delle mille soluzioni alternative che potevano essere trovate).

Promossi

Diodato e Il Volo. Per il primo, un meritato ritorno (dopo l’annullamento dell’Eurovision 2020 per la pandemia da Covid-19) che ha fatto emozionare ancora una volta tutta la platea (del Pala Olimpico e siamo sicuri anche del pubblico a casa). Dispiace ancora oggi la sua mancata partecipazione (seppur per cause di forza maggiore).

Bravi i ragazzi de Il Volo che, nonostante l’assenza sul palco di Gianluca Ginoble (risultato positivo al tampone per il Covid-19), hanno dimostrato grande professionalità e sono riusciti ugualmente a regalarci una bella performance live.

Promossi con riserva

I Maneskin. Molti fan della band non hanno proprio digerito la loro assenza durante le prove e all’Eurovillage, così come ha fatto storcere il naso il non voler riproporre il brano – Zitti e Buoni – che li ha portati alla vittoria (e che un po’ tutti aspettavano), preferendo promuovere il nuovo singolo e soprattutto il brano realizzato per la colonna sonora del film Elvis (in uscita questa estate).

Sostanzialmente una ospitata promozionale e nulla più.

Promossa con riserva

La città di Torino. È stato fatto indubbiamente un ottimo lavoro sulla comunicazione in tutta o buona parte della città, si è visto l’impegno (anche e soprattutto economico) nella gestione dell’evento, ma su alcuni aspetti si poteva fare sicuramente di più. I

In primis per quanto riguarda il trasporto pubblico, che si è dimostrato carente in particolare nella settimana clou.


Naturalmente ci sono anche tanti altri aspetti meno noti al grande pubblico e che riguardano principalmente gli addetti ai lavori, su cui ci sarebbe molto da dire, dall’organizzazione del Press Center, alla presenza della stampa italiana solo a ridosso della finale (lasciando solamente a siti specializzati come il nostro, la copertura delle altre serate e delle prove), giornalisti più o meno noti che non conoscevano i meccanismi basilari dell’Eurovision, la gestione dei pass per la stampa e i media e molto altro ancora.

Alla fine però, quello che conta è che siamo riusciti a realizzare uno spettacolo piacevole e che speriamo abbia fatto dimenticare una volta per tutte l’organizzazione di Roma 1991 (finché sarà disponibile, qui potete rivedere quell’edizione decisamente scandalosa sotto molti profili).


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18 Risposte

  1. Silvia Massetti ha detto:

    Sono d’accordo quasi su tutto ad eccezione dell’eurovillage e di come si è presentata torino. Torino è stata meravigliosa. Il pala olimpico si raggiungeva facilmente. Sono andata al family show di sabato ed i mezzi erano un po’ affollati come normale nell’ora di punta, niente di disastroso. Sono riuscita ad entrare ad eurovillage per 3 sere consecutive. All’interno tantissimi ragazzi e ragazze da mezz’europa, tutti felicissimi di torino, dell’eurovillage, dei concerti. Tutta questa disorganizzazione non l’ho percepita considerando la moltitudine di persone. Abito a den haag e ho “non vissuto” l’eurovision più triste della storia, quello di rotterdam. E meno male che la regia era perfetta nel 2021 perché era l’unica cosa su cui si sono dovuti concentrare. Era tutto chiuso per covid.

  2. Simo ha detto:

    Letto tutto d’un fiato… che dire, analisi come sempre perfetta. Personalmente ci sarei andato giù un po’ più pesante contro Malgioglio (motivo per cui ho seguito le tre serate tra San Marino RTV e Youtube), a dir poco imbarazzante.

  3. Raffaele ha detto:

    Io ho fatto così infatti. Malgioglio fastidioso e imbarazzante. Non capisco come mai la RAI continui a sostenerlo per questi eventi.

  4. Raffaele ha detto:

    Analisi che non fa una piega. Unico appunto: ROTTERDAM ha avuto 2 anni (circa) a disposizione vista la cancellazione dello show del 2020.

  5. Emi ha detto:

    Perfettamente ragione…purtroppo

  6. Sandro ha detto:

    Sicuramente meglio del 1991. Però conosco i miei polli (specie i criticoni stranieri). Avremmo dovuto fare un evento perfetto. Così abbiamo offerto il fianco ad ulteriori critiche. Meno male che alcuni interval acts sono riusciti bene. La qualità era elevata. Però sugli errori di regia ci si poteva impegnare affinché non ce ne fossero. Hanno fatto 5 prove per ognuna delle serate. E col cue pilot tutto doveva essere perfetto. Eppure.

  7. Gabriele ha detto:

    Commento piuttosto severo il tuo. Penso che nell’insieme l’evento sia riuscito, nonostante qualche problema e altri aspetti migliorabili.

  8. Sandro ha detto:

    Purtroppo questo Eurovision ha dimostrato che RAI Pubblicità ha sempre molta voce in capitolo, così come l’ha avuta nel 1991. La RAI deve mettersi in testa che l’Eurovision non è uno show tipo Sanremo. Non può pretendere di trasformarlo in una macchina generaquattrini da usare per coprire il buco di bilancio causato dalla pandemia e dai mancati introiti del canone TV dei bar e ristoranti. Tra l’altro la parte di spesa RAI è stata molto bassa. L’Eurovision, praticamente, l’ha pagato il Comune di Torino, la Regione Piemonte, gli Sponsor e l’EBU. La RAI non avrà messo più di 4 o 5 milioni, a occhio e croce. Sarebbe bello un articolo di Eurofestival news sugli economics di questa edizione. Gli host sono stati abbastanza azzeccati. Unica cosa, nessuno di loro ha cantato ex canzoni eurovisive, ma solo successi loro. L’Eurovision non è un luogo di promozione dei propri dischi. Nessun interval act con canzoni vincitrici o, comunque meritevoli in modo da permettere ai fans stranieri presenti di sentirsi parte dell’evento. È stato un Italiavision, non un Eurovision. Opening act tutti basati sui ballerini. Che noia. Come se la RAI avesse detto “ci costano un botto, usiamoli”. Roba cheap che ha dato chiaramente l’idea di essere una soluzione di ripiego per opening act non trasmessi a causa del sole cinetico malfunzionante. Il filmato sul padre del drone e il drone stesso totalmente inutile. Il flop più sanguinoso di questa edizione. Nelle altri edizioni c’era una bruco, un soffione, qui un drone ! Orrore! Il famoso spettacolo di droni annunciato per l’opening della prima semifinale, scomparso. Il drone era solo uno, fatto in augmented reality molto scarsa, rispetto alle augmented reality viste a Rotterdam 2021 (quella della flag parade, il ponte replicato sul palco). La flag parade ridicola, anche lì con una computer grafica basica. Perchè non sfruttare la flag parade per la parte dance con Benny Benassi che tappezzava con i pezzi dance famosi invece della musichetta technodance standard dell’EBU riciclata da altre edizioni? Maurizio Filardo, il curatore musicale dell’evento, cosa ha composto di originale se era tutto già sentito? Cartoline che sembravano i clip promozionali dell’ENIT, senza un minimo di inventiva o qualcosa di strabiliante, con l’oscenità dei faccioni dei cantanti stampati sui monumenti. Ridateci le cartoline normali, tipo Kyiv 2017 o Tel Aviv 2019. Interval act decenti grazie a Diodato, Il Volo. Bellissimo l’interval di Mika, la cosa più eurovisiva vista, ma anche lì parte della sua promozione personale. Un po’ come il Medley di Pausini. I Måneskin che, pare per motivi di soldi (gli USA li hanno già rovinati), non cantano Zitti e Buoni, che stavano aspettando tutti, non presentano il trofeo che viene dato da un presentatore come se fosse una cosa vergognosa, e mal ripreso dalla regia. A Rotterdam Duncan Lawrence ha cantato Arcade come opening act della prima semifinale, cosa doverosa, perché spiega da dove si viene. A Torino niente di tutto ciò. Ed ha anche cantato 2 pezzi in finale. Ora passiamo alla dolente nota. La regia. Da Duccio Forzano mi aspettavo di più. Troppi errori. Troppe inquadrature sporche. Un paio di stacchi su telecamere che non inquadravano nulla, ed altri su steadycam ancora in movimento. Troupe che spingeva il pianoforte inquadrata dalla steady ed acquattata perché sono stati beccati con le mani nella marmellata. Una roba così non si è mai vista in nessun eurovision. Polpacci, schiene di steadycamer che entravano nelle inquadrature. Il palco era grandissimo ma non sono stati previsti, come a Rotterdam, percorsi di fuga laterale degli steadycamer per non farli correre in spazi assurdi. Lo steadycamer era comunque lento e ad un certo punto smetteva di correre e camminava, finendo ripreso sempre dalla spidercam o dai campi larghi frontali. Dovevano correre fino in fondo al limite del ledwall. Ed è chiaro se la sequenza di telecamere è steadycam e poi campo largo sul palco dalle telecamere centrali, è garantito di avere nell’inquadratura lo steadycamer che scappa. Tutto approssimativo. Mi ha persino fatto ricordare le regie imbarazzanti delle prime due o tre serate di Sanremo degli ultimi 4 anni dirette da Stefano Vicario. Quelle che sembrano le prove e non la diretta ufficiale. Poi scopri, da video su Instagram, che durante le performance tutta la troupe nel camion regia si divertiva, ballava, cantava, faceva gli inchini sulla canzone della Serbia, confidando che il Cue Pilot facesse il suo dovere. Non ho visto questo sollazzo nei filmati dalla regia di Rotterdam 2021. Lì il regista è stato attento e si comportava seriamente. Tra l’altro era presente nella delegazione dell’Olanda ed immagino i suoi pensieri a vedere gli errori nel monitor davanti alla delegazione. Ecco perche abbiamo visto tutti questi errori. Due registi ed un mixer video nel camion regia della finale, che pensavano ad altro, non ad assicurarsi di intervenire manualmente per correggere una ripresa sballata, la steadycamer donna che non è riuscita a raggiungere in tempo la postazione dei cantanti durante un riepilogo ed abbiamo mandato in onda una ripresa traballante della steadycamer in corsa. Tutto abbastanza deludente. Da Forzano (forse meno da Biondani, visto il casino fatto al concerto del Volo all’Arena nel 2021), mi aspettavo più attenzione e precisione. Mai, in nessuna finale (per non parlare delle semifinali), ho visto tanti errori. Se lo vogliamo riorganizzare, ma visti i commenti fatti dai fans stranieri su altri siti e su Youtube, ne dubito, ci vorrebbe più serietà da parte di tutti, RAI, regia, eccetera. Gli unici che salvo sono gli Olandesi di Rotterdam 2021 che hanno collaborato con la RAI (senza la loro esperienza sarebbe stato un incubo) e Mario Catapano, direttore della fotografia, che ha fatto miracoli per sostituire degnamente i ledwall del sole cinetico, per non lasciarci un dark side of the sun perennemente sul palco.

  9. Maria Eusapia Chiodo ha detto:

    È stata la cosa più bella e positiva. Saremo stati i zimbelli del mondo trasmettere l’evento con il pubblico con indosso la mascherina.

  10. Mauro Depa ha detto:

    Partecipato allo spettacolo di mercoledì sera e sabato pomeriggio, per noi tutto è stato meraviglioso, considerando che in Italia arrivavamo molto impreparati. Tutto migliorabile, ma mi pare un’edizione che verrà ricordata in positivo. Condivido l’opinione sulla gestione della Cinquetti, del ricordo alla Carrà e dell’occasione persa x i Maneskin. La nota negativa vera a mio avviso è stato il Villaggio: viste le code interminabili ed il numero limitato, per moltissimi è stato impossibile entrare. In due giorni noi e molti altri interessati, soprattutto stranieri, non c’è l’abbiamo fatta, a discapito di molti altri entrati solamente per sdraiarsi nel parco o bersi una birretta….

  11. Danilo ha detto:

    Deluso un po’ dai Maneskin, che non hanno riproposto zitti e buoni, di solito la canzone vincitrice apre o intervalla la finale. Credo che i soli che non l’abbiano fatta riascoltare, in tempi recenti, siano stati Lena e Duncan Lawrence, entrambi giustificati, perché Lena era di nuovo in gara e Duncan positivo. Sul commento italiano caliamo un velo… Ho ascoltato quello sammarinese, che è stato impeccabile nelle semifinali e durante la finale, un po’ meno nel corso del voting, dove parlavano sopra agli spokesperson nel momento in cui dicevano i 12 punti, non facendolo sentire in inglese o francese.
    Invece non ho capito la tv provinciale a cui fate riferimento, al green screen e gli errori durante le cartoline. Mi spiegate meglio?

  12. Gabriele ha detto:

    Concordo sugli aspetti negativi delll’edizione italiana dell’ESC messi in luce nell’articolo della redazione. Sicuramente gli errori alla regia, le inquadrature e le luci, durante la finale (le due semifinali si è fatto un buon lavoro), non sono passate inosservate ai telespettatori europei che, nei loro commenti sulla popolare piattaforma di condivisione video, lo hanno evidenziato. Il commento di Malgioglio è stato davvero inutile, fastidioso, poco rispettoso e prolisso. Mi pare inoltre che le location delle cartoline siano state, in alcuni casi, “ripetitive” (2 laghi; 3 spiaggie; 3 località montane; 5 località piemontesi). L’Italia ha un patrimonio storico-artistico, paesaggistico e naturalistico invidiabile, tuttavia gran parte di questa “bellezza” e varietà che contraddistingue la nostra penisola non si è vista. È davvero un peccato che non si sia colta l’occasione per mostrare il meglio dell’Italia, da nord a sud, nella sua diversità, nei luoghi meno noti e remoti (piccoli borghi, isole minori etc.). Qualcosa non ha funzionato nell’intermediazione tra regioni e Rai tramite l’Enit. La Rai avrebbe dovuto evitare la scelta di luoghi simili nelle postcards comunicando con le regioni, anziché lasciare carta bianca a queste ultime. Infine che dire sull’omaggio a Raffaella Carrà? Davvero incommentabile. Tutto il resto è stato apprezzabile, ben realizzato e all’altezza dell’evento.

  13. pointless_nostalgic ha detto:

    Quello che a me ha colpito è stata la quasi totale assenza di mascherine indossate nel palazzetto. Piaccia o non piaccia la legge le prevede in ambienti come quello dove si è svolta la competizione. Cosa ci racconti di questo aspetto?

  14. Anerneq ha detto:

    Ormai è da anni che non ascolto più il commento (dal 2016 o 2017). È triste sentire che il problema di anni fa persiste ancora. Ma seriamente la RAI non se ne accorge?
    Molto meglio vedersi la live su youtube, almeno non c’è nessun commento fastidioso in sottofondo…

  15. alessio ha detto:

    promosso con 10 e lode alessandro bocciato cristiano insoportabile e offensivo con i paesi in gara se la chanel e lo discount della lopez la vecchia e spazzatura della rai insoportabile ho visto la finale su youtube per copla di quello li
    imbarazzo totale il giorno dopo al lavoro visto che vivo all estero e nel mirino ce stato proprio lui un caso internazionale pessima scelta

  16. Zetaesse ha detto:

    Promosso com laude anche l’autore/autrice Rai, o forse un dirigente Rai o EBU, che dopo aver visto nel family show della finale un interminabile balletto squallido con “il linguaggio dei gesti” italiano, ha avuto il coraggio di dire: questa roba fa schifo e stasera nella diretta TV non la facciamo più.
    È rimasto solo uno scambio di battute di un minuto tra i presentatori, appena tollerabile, ma chi ha visto nelle prove il balletto che seguiva ancora non si è ripreso…

  17. Chiara ha detto:

    Per evitare il commento di Malgioglio ho provato a guardare la diretta radiofonica di Radio2 con Gino Castaldo, Ema Stokholma e Saverio Raimondo e devo dire che sono rimasta molto delusa. Erano impreparati e parlavano sopra le canzoni perché non riuscivano a stare nei tempi (assolutamente incomprensibile per due con un’esperienza in radio come Castaldo e la Stokholma). Alla quinta canzone di cui non sono riuscita a sentire l’inizio o sopra cui cominciavano a parlare 30 secondi prima che finisse (facendo perdere così in alcuni casi anche il mega acuto finale) mi sono rotta e sono passata su Rai1 e poi la seconda semi e la finale le ho guardate senza commento per la mia sanità mentale.

  18. Riccardo ha detto:

    Vorrei aggiungere qualche altro punto negativo che forse dalla sala stampa non era percepibile:

    Questione “biglietti”: bastava guardarsi attorno alla Grand Final per capire che una buona parte del pubblico era li’ assolutamente per caso. Gente che si presenta in abito da sera firmato, tacco 12, borsa di Chanel (quella originale, passatemi la battuta), per poi stare il 90% del tempo attaccata al telefono per vedere quanti likes prendevano sui social. Questi pensavano di andare ad una serata di gala stile Sanremo.
    Poi in coda per entrare sento parlare un tizio della TV crew che spiegava a moglie e figlia di come i colleghi o davano i biglietti riservati a loro a parenti/amici che non sapevano nemmeno cosa fosse l’eurovision, o li rivendevano “a 4 volte il loro prezzo, tanto anche se il bagarinaggio e’ illegale, si fa da sempre”. Tutto torna.

    Questione ingresso/area VIP (a 2 piani): a mio parere scandalosa, non capisco il senso di una zona del genere in un evento come questo. Come scritto sopra, secondo me era solo per un’ampia cerchia di persone (politici, imprenditori, ecc) per farsi ammirare sul red carpet.

    Questione merchandise: un solo mini stand con credo 6 casse per (stando stretti) 5k persone. Mezz’ora di coda per sentirsi dire che la taglia M delle magliette l’avevano subito finita (e per fortuna che costavano “solo” 28 euro).

    Questione bar: idem come sopra, tre punti vendita per tutte quelle persone semplicemente assurdo.

    Questione spettacolo:
    – dal ring 2 non si sentiva assolutamente una mazza quando i presentatori parlavano, e nemmeno durante le canzoni si sentiva decentemente.
    – schermi appesi, assolutamente inadatti: troppo piccoli e con la sbarra per le luci che passava esattamente in mezzo. Tanto che tutti attorno a me guardavano sull’app o youtube per vedere l’assegnazione dei punti tra voci incomprensibili e schermi inutili.
    – venditori ambulanti: come vedersi rovinare la serata per il via vai di persone che si fermavano in mezzo alla visuale per comprarsi una birra. Manco allo stadio. Stewards completamente passivi e senza un minimo di autorita’: tutto un via vai di persone che andavano e tornavano da fumare o comprare da bere, nel bel mezzo delle esibizioni. Dov’ero io durante l’esibizione della Grecia due persone sono arrivate pure alle mani (Svezia 1 – Irlanda 0 palla al centro). Ricordo benissimo a Kyiv e Lisbona che ci si poteva alzare solo durante le cartoline, e chi non obbediva veniva accompagnato all’uscita.
    – Alchool: gente palesemente ubriaca lasciata fare quello che voleva. Citando le due edizioni di cui ho scritto sopra, a Kyiv si poteva bere birra solo fuori (era sponsor) e i buttafuori non lasciavano entrare chi era gia’ ubriaco. A Lisbona mi sembra che nemmeno si vendesse alchool dentro.
    – A 5 minuti dall’inizio, mezzi posti erano ancora vuoti, ovviamente quasi tutti i posti VIP del ring1 dietro la green room che sono arrivati forse in tempo per la Romania.

    Insomma, 500 euro in due, per uno spettacolo non “vissuto” li trovo scandalosi, non voglio nemmeno immaginare chi ha preso i biglietti “audio only”, una vera presa in giro.

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