Kiev vuole ospitare l’Eurovision 2023: “Noi siamo pronti”

Kalush Orchestra PalaOlimpico Eurovision
Credits: EBU / Sarah Louise Bennett

Continuano le discussioni in merito alla possibilità di ospitare l’Eurovision 2023 in Ucraina o meno. Il dibattito si è aperto nell’esatto istante in cui “Stefania” (Kalush Orchestra) ha vinto il concorso in quel del Pala Olimpico di Torino.

Kiev vuole esserci

In questo senso, a parlare è il vice capo dell’amministrazione della città di Kiev, Mykola Porovoznyk, che si è espresso in questo modo a Siohodni:

Siamo pronti a ospitare l’Eurovision. Abbiamo tutte le infrastrutture pronte per questo. Penso che non sia pratico costruire qualcosa di nuovo, ci focalizzeremo su quel che abbiamo. In un anno, nelle attuali condizioni, è un po’ difficile costruire qualcosa di nuovo. Se gli organizzatori credono in noi, organizzeremo una competizione a un alto livello internazionale.

I dubbi circa la possibilità dell’Ucraina di ospitare sono legati soprattutto all’attuale situazione di guerra, provocata da un attacco che la Russia sta portando avanti da tre mesi ed è ora concentrato sul fronte sud-est, dopo i tentativi falliti di prendere Kiev in un arco di pochissimi giorni.

Fino a questo momento le uniche notizie trapelate circa la questione di dove andrà l’Eurovision 2023 sono limitate al dialogo partito venerdì scorso tra UA:PBC ed EBU, come da usuale prassi.

Kiev, va ricordato, ha ospitato le due precedenti edizioni ucraine del concorso, una al Palazzo dello Sport nel 2005 e l’altra all’International Exhibition Centre nel 2017.

La situazione, i precedenti

Nel caso in cui l’Ucraina non fosse in grado di ospitare il concorso, si sono avute già offerte di vario genere da Svezia, Islanda, Polonia, Spagna, Italia e Paesi Bassi, mentre più di qualcuno ha fatto notare come che un consistente spazio temporale nel maggio del prossimo anno è stato liberato dall’OVO Hydro (SSE Hydro) di Glasgow, la principale arena di Scozia.

L’ultima volta che l’Eurovision Song Contest si è tenuto in un Paese diverso da quello vincitore si è verificata nel 1980: allora Israele, che fece peraltro il bis nel 1979, prima passò la mano per l’organizzazione e poi, a causa di un problema di calendario, nemmeno partecipò. A farsi carico del tutto furono i Paesi Bassi, all’Aja (Den Haag).


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