Eurovision 2022: Alina Pash gira in Italia il videoclip di “Shadows of Forgotten Ancestors”

Alina Pash Alta Badia

È ormai storia nota ai più lo scandalo che coinvolse Alina Pash, ovvero colei che avrebbe dovuto rappresentare l’Ucraina all’Eurovision Song Contest di quest’anno a Torino: vinse, infatti, il Vidbir, la selezione dell’Ucraina per l’Eurovision dal 2016, ma fu costretta a cedere il posto ai Kalush Orchestra a causa di alcune controversie di cui abbiamo già ampiamento trattato.

Giusto qualche giorno fa, però, è uscito il video ufficiale di “Shadows of Forgotten Ancestors“, il brano con cui aveva trionfato alla selezione nazionale e, sorpresa, le riprese sono state effettuate proprio nel nostro paese.

La canzone narra della storia del paese d’origine e il videoclip segue un movimento ascendente, dal basso verso l’alto, a indicare il desiderio di rinascita dell’Ucraina. Tra le ambientazioni scelte, si passa dalla “Y-40 The Deep Joy”, la piscina con acqua termale più profonda al mondo, situata a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, fino alle montagne dell’Alta Badia con vista del Lago Boè, in provincia di Bolzano.

La scelta di effettuare le riprese in Italia è dovuta al regista ed artista ucraino Matt Evans che vive nel nostro territorio dal 2014 e che aveva già costruito, proprio alla stessa piscina termale “Y-40 The Deep Joy”, subito dopo lo scoppio della guerra, il famoso video “We are Ukraine” sulle note di “1944” di Jamala, la vincitrice ucraina dell’Eurovision Song Contest 2016.

Queste le parole di Alina Pash riportate da “revenews“:

Volevamo mostrare la profondità della cultura ucraina e lo abbiamo fatto letteralmente, scegliendo di girare parte del video nella piscina con acqua termale più profonda del mondo, Y-40 The Deep Joy, che ha rappresentato il simbolo dell’infinita potenza della storia ucraina, mentre le montagne hanno raccontato l’altezza della nostra cultura. L’Ucraina riecheggia dalle profondità alle vette irraggiungibili.

Un’altra novità riguarda la lingua: il brano, infatti, non è nella classica versione in lingua ucraina, ma quasi interamente in inglese per sensibilizzare il mondo intero verso la storia dell’Ucraina che non può essere cancellata.

Il caso di Alina Pash

Alina Pash è stata costretta al ritiro dal Vidbir 2022 a seguito di accuse che la vedevano protagonista di un viaggio in Crimea non attraverso la terraferma ucraina e di concerti in Russia, contravvenendo al regolamento della competizione e alla legge dell’Ucraina.

Rispetto ai nostri ultimi aggiornamenti, secondo quanto riportato dal sito ucraino di musica “Muzvar”, le indagini della polizia sui documenti presentati da Alina Pash sono tuttora in corso, mentre sarebbero ancora buoni i rapporti della cantante con Suspilne, la tv di Stato che ha realizzato la finale nazionale.

Il Vidbir

Il Vidbir è il modello di selezione dell’Ucraina all’Eurovision Song Contest dal 2016 ed ha portato un primo posto nella kermesse europea proprio nel 2016 con Jamala, un 24esimo posto con gli O. Torvald nel 2017, un 17esimo posto con Melovin nel 2018 e un altro primo posto quest’anno con i Kalush Orchestra.

Gli anni tra il 2019 e il 2022 sono stati molto particolari: nel 2019, infatti, dopo il caso di Maruv l’Ucraina non ha voluto partecipare all’Eurovision; nel 2020, invece, la vittoria dei Go_A si rivelò in un primo momento inutile perché di lì a poco l’Eurovision sarebbe stato cancellato a causa della pandemia del Covid-19, ma avrebbe permesso a loro di partecipare alla gara europea nel 2021 senza passare attraverso la selezione nazionale.

Quest’anno, infine, a vincere fu Alina Pash, ma è stata costretta alla squalifica lasciando il posto ai Kalush Orchestra, vincitori dell’ultima edizione tenutasi a Torino.

Il Vidbir è, con ogni probabilità, tra le migliori selezioni dell’Eurovision Song Contest: ha centrato ben due vittorie alla kermesse europea in sole 6 edizioni del programma, riuscendo a raccogliere il meglio del pop del territorio ucraino.

Quest’anno la selezione nazionale si è tenuta in un sola serata al “Centro di Cultura e Arti” dell’Università Nazionale di aviazione di Kyiv, ed è stata creata dall’emittente pubblica UA:PBC e dalla società di produzione esterna Friends Pro TV. Anche la prossima edizione del Vidbir dovrebbe tenersi nello stesso luogo.

L’Ucraina all’Eurovision Song Contest

L’Ucraina è uno degli Stati più forti all’Eurovision Song Contest. Dal debutto nel 2003, non ha mai mancato la finale nazionale e ha già vinto tre volte il concorso: nel 2004 con “Wild Dances” di Ruslana, nel 2016 con “1944” di Jamala e quest’anno con “Stefania” dei Kalush Orchestra.

Go_A, poi, meritano una menzione speciale essendo diventati famosi in Italia dopo aver rappresentato l’Ucraina nel 2021 con il brano “Shum”, anche se avrebbero dovuto rappresentare il Paese già nel 2020 con “Solovey“.

“Shum” è diventata presto virale, ricevendo un ampio margine di consensi (è arrivata in classifica in Italia, dopo essere risultata la più televotata sia in semifinale che in finalissima) e giungendo al secondo posto al televoto dietro l’Italia dei Måneskin, per poi terminare al quinto posto generale. La band, poi, si è esibita in diverse località italiane (come Siracura) e lo scorso primo maggio durante il concertone a Roma, in diretta TV.

L’Eurovision per l’Ucraina è sempre stato un veicolo per valorizzare la propria cultura e far emergere la propria identità, specialmente dopo anni di controllo sovietico. Ed è proprio per i conflitti con la Russia che l’Ucraina non ha partecipato all’Eurovision nel 2015 e nel 2019 e non potrà ospitarlo il prossimo maggio.


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