Junior Eurovision 2022, undici ex vincitori sul palco di Yerevan
Tra meno di dieci giorni prenderà vita lo Junior Eurovision 2022 a Yerevan in Armenia, e per l’occasione l’emittente armena AMPTV in accordo con EBU ha voluto replicare quanto avvenne allo Junior Eurovision 2010 a Minsk, in Bielorussia: riportare tutti gli ex vincitori durante l’interval act.
Un interval act dal sapore internazionale, che permetterà a tutti quanti di conoscere o ricordare precedenti vincitori dello Junior Eurovision, alcuni dei quali hanno tutt’ora successo come cantanti in patria. Purtroppo però, non tutti i precedenti vincitori parteciperanno a questo interval act, in ordine cronologico troveremo:
Bzikebi – “Bzz…” (Georgia 2008)
La prima, iconica vittoria della Georgia fu allo Junior Eurovision 2008, con un trio composto da Giorgi Shiolashvili, Mariam Kikulashvili e Mariam Tatulashvili. Fu il primo anno in cui fu sperimentato il voto misto di giurie e televoto (implementato l’anno dopo anche all’Eurovision) e la Georgia aveva già annunciato la propria assenza all’edizione 2009 a Mosca, a causa della guerra che imperversava nell’Ossezia del Sud. Fu proprio il twelve points russo assegnato ai tre ragazzini (e grazie al quale giunse la vittoria, contesa fino all’ultimo voto con l’Ucraina) che fece cambiare idea a GPB.
Dei tre ragazzi oggi solo Mariam Kikulashvili continua ad occuparsi di musica, studiando nel frattempo per diventare giornalista e lavora come modella, nonostante ciò gli altri due non hanno mai dimenticato quell’esperienza emozionante a Limassol nel 2008. Hanno preso parte anche all’interval act del 2010, rigorosamente con le tutine giallonere da ape.
Ralf Mackenbach – “Click clack” (Paesi Bassi 2009)
Dopo anni di tentativi, i Paesi Bassi strappano all’ultimissimo voto una vittoria con il giovanissimo teenager Ralf ed il brano “Click clack”. Giunto come uno dei favoriti, sarà battaglia all’ultimo voto contro Armenia, Belgio e Russia (la cui cantante tornerà nel 2011). Anche lui prenderà parte l’anno dopo alla reunion ed è l’unico insieme agli Bzikebi ad aver preso parte a tale evento oltre che allo Junior Eurovision 2022. Oggi continua ad essere un appassionato di musica, ha preso parte al muro di “All Together now” nei Paesi Bassi nel 2019, ma si è laureato in Fisica del Plasma ad Eindhoven ed ha fatto di ciò la sua attuale professione.
Vladimir Arzumanyan – “Mama” (Armenia 2010)
Il primo trionfo armeno giunto con un punto di scarto sulla Russia, Vladimir Arzumanyan non ha mai dimenticato quel trionfo, che permise a Yerevan di organizzare lo Junior Eurovision nell’Arena Demircyan, quella stessa arena che ospiterà lo Junior Eurovision 2022. Nel frattempo è cresciuto professionalmente come produttore ed autore, significativa la sua partecipazione al Depi Evratesil 2020 con “What’s going on, mama?” che fu vinto da Athena Manoukian.
Candy – “Candy Music” (Georgia 2011)
La seconda vittoria georgiana giunge a gran sorpresa, dal momento che tutto sembrava scritto per un secondo trionfo olandese. Le cinque componenti Irina, Mariam, Ann, Gvantsa e Irina (nate tra il 1996 e il 2000), hanno scritto interamente il testo del brano, mentre dietro alla composizione c’è George Kukhianidze, autore dei brani georgiani agli Junior Eurovision del 2007, 2008 e 2010.
Detengono tutt’ora il record per la vittoria con il minor numero di punti: appena 96, cui si aggiungono i 12 punti assegnati d’ufficio dall’EBU dal 2005 al 2015 affinché nessun giovane interprete dovesse subire il nul points (circostanza comunque mai verificatasi allo Junior Eurovision se non in due occasioni quando le giurie diedero zero al Portogallo nel 2018 e 2019).
Gaia Cauchi – “The start” (Malta 2013)
In un’epoca buia per il contest, in cui era a rischio chiusura un anno sì e l’altro pure, la vittoria di Malta fu una boccata d’aria, che permise l’anno dopo l’esordio di diversi Paesi ed il ritorno di altri. Gaia Cauchi, che in Italia aveva preso parte a “Ti lascio una canzone” nel 2011, sbaraglia la concorrenza agguerrita dell’Est e trionfa con il brano “The start”. La vittoria allo Junior Eurovision le valse la Midalja ghall-Qadi tar-Repubblika, un’importante onoreficenza data dal primo ministro maltese Joseph Muscat.
Vincenzo Cantiello – “Tu primo grande amore” (Italia 2014)
Ad oggi l’unica nazione riuscita a vincere al suo primo Junior Eurovision è stata proprio l’Italia, rappresentata da Vincenzo Cantiello e dal brano “Tu primo grande amore”, che seppur insidiato talvolta dall’Armenia ha sempre dominato la classifica vincendo con il secondo punteggio più alto fino ad allora, 159 punti (meglio di lui solo la Spagna nel 2004 con 171 punti). È stata la prima vittoria dell’Italia in un contesto eurovisivo dalla vittoria dell’ultima edizione di Giochi senza frontiere andata in onda nel 1999.
Vincenzo ha preso parte all’ultima edizione di All together now, interpretando tra i vari brani “Rise like a phoenix” di Conchita Wurst e chiudendo al secondo posto dietro a Giacomo Voli (che a sua volta giunse secondo a The Voice of Italy 2014).
Destiny Chukunyere – “Not my soul” (Malta 2015)
L’Italia, pur avendo vinto, declina la partecipazione e l’edizione del 2015 si tiene a Sofia, in una Bulgaria che sta pianificando un ritorno in grande stile all’Eurovision dei grandi dopo due anni di assenza. A vincere è Destiny Chukunyere, tredicenne di padre nigeriano e madre maltese, con un record di 185 punti e scalzando un’agguerritissima Armenia che cerca da anni la seconda vittoria. Dopo lo Junior Eurovision, parteciperà a Britain’s got Talent in cui si fermerà ad un passo dalla finale, ed in seguito anche a X Factor Malta, vincendo e ottenendo il diritto di rappresentare Malta all’Eurovision 2020 poi cancellato dal Coronavirus.
Selezionata internamente per il 2021, balzerà in cima alle classifiche di scommesse con il brano “Je me casse”, ma una volta giunta in finale dovrà accontentarsi di un settimo posto e di 255 punti, di cui 208 alle giurie e 47 al televoto.
Mariam Mamadashvili – “Mzeo” (Georgia 2016)
Una vittoria inaspettata, giunta in un anno sperimentale, in cui viene abolito il televoto in favore di una giuria di esperti, tre giurati speciali (Mads Grimstad, Christer Bjorkman e i Jedward), ed una giuria di bambini. Mariam riporta per la prima volta una vittoria con un brano interamente in lingua dopo quattro edizioni in cui avevano vinto brani in inglese o bilingue, e con un’atmosfera molto disneyana domina il voto delle giurie, con ben otto “12 punti”, che tamponano il sesto posto al voto dei bambini e l’ottavo posto della giuria speciale e garantiscono nuovamente una vittoria di misura sull’Armenia, ormai giunta al settimo podio.
Viki Gabor – “Superhero” (Polonia 2019)
È l’unica occasione in cui un Paese vince due volte di fila, a Gliwice in Polonia. Viki Gabor giunge come una superstar, ma non come vincitrice annunciata essendo la favorita insieme ad altri Paesi (Spagna e Francia sopra tutti, che saranno seconde e terze al voto online). “Superhero” arriva al secondo posto nelle giurie, che preferiscono il Kazakistan, ma è al momento del voto online che i quasi 8 milioni di polacchi che assistono all’edizione in casa si mobilitano: 166 punti del voto online portano Viki a 278 punti, un traguardo irraggiungibile che ad oggi è il punteggio più alto di sempre.
Oggi Viki Gabor insieme con la collega (e precedente vincitrice) Roksana Wegiel è una delle star di punta dell’emittente polacca TVP, nonché un astro nascente della musica polacca, ad oggi conta quattro dischi di platino e due dischi d’oro. Risultati stratosferici se si ricorda che si tratta di una ragazza di 15 anni, e chissà che non la rivedremo a breve all’Eurovision dei grandi.
Valentina – “J’Imagine” (Francia 2020)
La prima (e si spera unica) vincitrice a distanza della storia dell’Eurovision è Valentina, per la Francia. Prese parte a The Voice Kids cantando “Tra te e il mare” nel 2016, ma è grazie all’intuito del dream team francese (composto da Barbara Pravi e Igit, compositori di tre degli ultimi quattro brani francesi allo JESC) che viene selezionata per lo Junior Eurovision 2020.
La piccola Valentina vince di misura il voto delle giurie, ma come l’anno scorso per la Polonia sono circa un milione gli spettatori francesi che regalano 112 punti al voto online e garantendo la prima vittoria della Francia in un contesto eurovisivo dal 1989 (prima e unica vittoria all’Eurovision Young Dancers).
Maléna – “Qami, qami” (Armenia 2021)
Maléna non ha bisogno di molte presentazioni. Si tratta di colei che ha portato l’Armenia alla sua seconda vittoria lo scorso anno a Parigi, segno di un’Armenia riemersa dalle ceneri di una guerra che ha dilaniato un popolo intero, e che ha tenuto in bilico anche la stessa organizzazione dello Junior Eurovision 2022. Maléna giunge da grande favorita a Parigi, e vince lo Junior Eurovision 2021 grazie al voto online, a soli sei punti di scarto dalla Polonia, al terzo podio in quattro anni.
Gli assenti di questa reunion celebrativa dei vent’anni di JESC sono Dino Jelusic (Croazia 2003, in tour in USA), Maria Isabel (Spagna 2004), Ksenija Sitnick (Bielorussia 2005), le gemelle Anastasija e Marija Tolmachevyy (Russia 2006), Aljaksej Zhyhalkovic (Bielorussia 2007), Anastasia Petrik (Ucraina 2012), Polina Bogusevich (Russia 2017) e Roksana Wegiel (Polonia 2018, impegnata nella realizzazione del suo nuovo progetto discografico). È altamente probabile che gli artisti russi e bielorussi non siano stati invitati per via della delicata situazione circa le televisioni russe e bielorusse, entrambe espulse da EBU negli ultimi due anni per comportamenti inappropriati (senza menzionare che le sorelle Tolmachevy hanno espressamente dichiarato il loro sostegno per Putin)
Verso lo Junior Eurovision 2022
Lo Junior Eurovision 2022 si terrà il prossimo 11 dicembre a Yerevan, la capitale dell’Armenia, all’interno dell’Arena Demircian, e sarà presentato da Garik Papoyan, Iveta Mukuchyan, Karina Ignatyan e Robin il robot (prima intelligenza artificiale a presentare un evento eurovisivo).
Per la ventesima edizione del concorso per ragazzi l’Armenia ha deciso di fare le cose in grande, difatti lo Junior Eurovision 2022 sarà il più costoso della storia, con un costo di circa 13 milioni di euro (poco meno di quanto spese la Svezia per organizzare l’Eurovision nel 2013 e nel 2016) e toccherà ai rappresentanti illuminare l’intera città di Yerevan a seguito di una speciale delega da parte del governo armeno.
Ecco un riepilogo di tutti i cantanti in gara per nazione:
- Albania – Kajtlin Gjata – Pakez diell
- Armenia – Nare – DANCE!
- Francia – Lissandro – Oh maman!
- Georgia – Mariam Bigvava – I believe
- Irlanda – Sophie Lennon – Solas
- Italia – Chanel Dilecta – Bla bla bla
- Kazakistan – David Charlin – Jer-Ana (Mother Earth)
- Malta – Gaia Gambuzza – Diamonds in the sky
- Macedonia del Nord – Lara feat. Irina e Jovan – Životot e pred mene
- Paesi Bassi – Luna – La festa
- Polonia – Laura Bączkiewicz – To the moon
- Portogallo – Nicolas Alves – Anos 70
- Regno Unito – Freya Skye – Lose my head
- Serbia – Katarina Stavic – Svet bez granica
- Spagna – Carlos Higes – Señorita
- Ucraina – Zlata Dzjun’ka – Nezlamna (Unbreakable)
Per la prima volta in assoluto, l’evento sarà trasmesso su Rai 1 con il commento di Mario Acampa (giunto ormai al suo quinto JESC) e Francesca Fialdini, l’orario sembrerebbe essere stato anticipato di un’ora rispetto al solito (alle 15 CET anziché alle 16 CET) per venire incontro alla grande differenza di fuso orario dell’Armenia rispetto al resto dell’Europa.
A partire dal 9 dicembre sarà possibile sostenere la nostra rappresentante tramite il voto online al sito www.jesc.tv e sarà nuovamente possibile votarla nell’arco di tempo che sarà annunciato dai presentatori e ribadito dai commentatori.
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