Lussemburgo, il Governo lavora per tornare in gara all’Eurovision 2024

Anne Marie David

Il Lussemburgo in gara all’Eurovision 2024? Per adesso è soltanto una suggestione, ma non è detto che le cose possano cambiare.

La notizia che emerge in queste ore dai media del Granducato è che il primo ministro Xavier Bettel, che mantiene anche la delega per i Media e la comunicazione ha portato in Consiglio dei Ministri la questione di un possibile rientro ed è stato creato uno speciale comitato interministeriale per elaborare una proposta.

Le  motivazioni che starebbero dietro alla proposta di un rientro dopo a 31 anni dall’ultima partecipazione datata 1993, risiederebbero nel fatto che secondo il presidente del Consiglio, un rientro in concorso darebbe lustro e visibilità internazionale sia al Granducato che alla sua scena musicale.

Tutto fatto quindi? Non proprio. Sicuramente si tratta di un passo avanti molto grossi rispetto al recente passato, ma in realtà il percorso è più ad ostacoli di quanto sembri.

La motivazione? RTL Télé Lëtzebuerg è una tv privata. Il Granducato non ha più da molto tempo una tv pubblica e all’interno dell’EBU è rappresentata appunto da RTL, filiale lussemburghese dell’emittente multinazionale tedesca di proprietà del gruppo Bertelsmann (per intenderci, quello che possiede anche l’etichetta musicale BMG) e che nella sua branca locale può essere parte del consorzio delle tv pubbliche europee perché propone una parte della programmazione in lingua lussemburghese con la quale svolge in tutto e per tutto un ruolo di supplenza del servizio pubblico.

Il Granducato non finanzia in alcun modo RTL e dunque il Governo può svolgere presso di essa esclusivamente una sorta di moral suasion, senza potere decisionale. Spetta dunque esclusivamente alla proprietà decidere eventualmente se tornare in  gara.

Lussemburgo ed Eurovision, dagli altari all’uscita

La questione, come è evidente trattandosi di una tv privata, è essenzialmente, se non unicamente economica.

La commistione fra pubblico e privato, di fatto ha sempre caratterizzato l’emittenza nazionale del Granducato.  CLT, Compagnie Luxembourgeoise de Télévision viene infatti fondata 1954 dal gruppo privato che possiede Radio Luxembourg ed è grazie ad una concessione del Granducato che l’emittente, francofona, può trasmettere: la granduchessa Charlotte inaugura nel 1955  Télé Luxembourg, che ben presto si espande al di fuori dei confini nazionali, trovando facile sponda in Belgio, Paesi Bassi e Francia.

Queste sue peculiarità la rendono di fatto unica nel panorama europeo ed è per questo che benchè sia finanziata con fondi privati, viene accolta nella EBU.

Il Lussemburgo è fra i paesi che partecipano al primo Eurovision. Fino al 1990 lo fa quasi esclusivamente con canzoni in francese (con tre uniche eccezioni), anche se reclutando gli artisti in giro per il Mondo. Fra loro, le spagnole Baccara, i francesi  Jean Claude Pascal (campione 1961), France Gall (vincitrice nel 1965 con la celebre “Poupée de cire, poupée de son”),  Michèle Torr, Anne Marie David (vincitrice nel 1973)  e Corinne Hermes (vincitrice nel 1983) e le greche Nana Moskouri e Vicky Leandros (vincitrice nel 1972),  i belgi Lara Fabian e Plastic Bertrand.

Nel 1991, quando l’emittente entra nel gruppo RTL, comincia a trasmettere in lussemburghese e non è un caso che le ultime tre entries siano proprio altrettanti artisti del Granducato, con due brani su tre in lussemburghese.

La nuova proprietà tuttavia non mostra più interesse e sancisce l’uscita.  Ancora meno ne mostra il gruppo Bertelsmann, che rileva tutte le tv del marchio RTL nel 2000.

I tre recenti tentativi falliti

Del possibile ritorno in gara  del Lussemburgo si parla da tempo, ma sin qui tutti i tentativi si sono scontrati contro il muro dei vertici di RTL, non interessati, viste le piccole dimensioni dell’emittente, ad investire sul concorso. Nel 2014 durante la Eurovision  Gala Night che si tiene proprio a Lussemburgo, il ministro della Cultura Maggy Nagel risponde ad una domanda dicendo: “E’ora che il Paese torni in concorso” .

Nel 2017 arriva sul tavolo del Governo una petizione per chiedere il ritorno della tv in concorso, nella quale si sottolinea:

Davvero possiamo credere che San Marino ha 150.000 euro per partecipare all’Eurovision e il Granducato non li abbia? Uno sponsor sarebbe felice di supportare RTL, che guadagnerebbe un pubblico forte. In termini di ‘nation branding’, Eurovision sarebbe un vantaggio per Lussemburgo. Non possiamo pretendere di avere un peso a livello europeo e rifiutare di partecipare all’unico evento di festa che unisce insieme tutto il pubblico europeo

Il direttore dei programmi Steve Schmidt risponde però che anche uno sponsor non basterebbe a sostenere i costi e che il sistema di voto attuale penalizza i piccoli Paesi come Lussemburgo.

Nel 2019, a farsi portavoce della stessa istanza è proprio Anne Marie David, sottolineando come “al pubblico manchi” e come un paese con cinque vittorie non possa restare fuori.  Ancora una volta, RTL però  risponde di voler dirottare i pochi fondi a disposizione sull’informazione e l’approfondimento piuttosto che sull’intrattenimento.

Fari puntati anche su Monaco

Chissà che stavolta non sia davvero l’occasione buona per vedere in gara il Lussemburgo all’Eurovision 2024. Un anno che potrebbe vedere anche il rientro del Principato di Monaco.

Il lancio di Monte-Carlo Riviera TV, progettato per il 2022, è infatti slittato a  fra giugno e settembre 2023. Si sa già che la famiglia regnante del Principato ha già predisposto il budget per tornare in concorso.  Non resta dunque che attendere il lancio della tv e capire se basterà per tornare in gara.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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