Sanremo 2023: Marco Mengoni e il suo Eurovision a Malmö
18 maggio 2013. In Italia stavano per arrivare le 23, quando, su Rai 2, apparve il volto di Marco Mengoni. Era l’Eurovision Song Contest 2013 e l’artista di Ronciglione era prossimo a eseguire “L’essenziale”.
La storia di come Mengoni sia arrivato a quel momento, a quella notte, è tutta da raccontare. Parla di un continuo di avvicinamenti, allontanamenti, possibilità e numerosi altri fatti musicali e non.
Marco Mengoni: gli inizi
Che le capacità vocali del cantautore nato il giorno di Natale del 1988 siano notevoli è evidente a tutti già da tempo, da quell’X Factor 2009 (al tempo ancora trasmesso dalla Rai) che ne segna il debutto artistico.
“Dove si vola” è solo il punto di arrivo di un vasto repertorio di canzoni interpretate lungo le tredici puntate dello show di cui è vincitore. Anche se non senza difficoltà: la scelta di Morgan diventa fruttuosa in virtù del 52% ottenuto a fronte del 48% dell’ultimo avversario, Giuliano Rassu.
Suo è anche il primo posto nella FIMI Download Charts con l’inedito, che Mengoni non doveva nemmeno cantare (era originariamente di Chiara Ranieri e fu poi riassegnato a Marco dopo la l’eliminazione). Quando si dice le porte girevoli del destino.
Quell’anno X Factor ha una caratteristica particolare: offre al vincitore la possibilità di andare al Festival di Sanremo per diritto. Si tratta di una novità introdotta proprio in questa fattispecie, per cercare di dare al talent show una maggiore spinta.
Sanremo 2010, com’è noto, è stato un Festival di altissima qualità terminato con uno squallore difficilmente quantificabile. Rimarranno nella storia la protesta degli orchestrali per le numerose eliminazioni di spicco e le polemiche provocate dal trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici, la cui “Italia amore mio“, seconda dietro a “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu (su entrambe le canzoni Elio e le Storie Tese si sono letteralmente scatenati).
Quanto a Mengoni, porta una canzone difficilmente categorizzabile, un rock progressivo chiamato “Credimi ancora” che fa leva su un continuo gioco degli opposti. Non arriverà mai al primo posto per la FIMI, ma rimarrà nel tempo uno dei classici della discografia del cantante laziale, eseguito tuttora nei concerti.
Proprio da qui parte una rincorsa che lo porta a diventare prima Best Italian Act e poi Best European Act agli MTV Music Awards.
Il primo avvicinamento all’Eurovision
Nel frattempo, il 2 dicembre 2010, l’Italia torna ufficialmente all’Eurovision Song Contest completando l’iscrizione per il 2011. Comincia un giro di voci.
Prima compare X Factor e poi lui, Marco Mengoni, decisamente gradito anche dal direttore di Rai 2, Massimo Liofredi, tra i motori dell’operazione ritorno tricolore. Alla fine l’orientamento è su Sanremo. Sono prive di fondamento le voci che lo vedono coinvolto nel 2012.
Marco Mengoni: il 2013
Si arriva così al 2013, un anno che per l’artista di Ronciglione dev’essere di rilancio: “Solo 2.0”, pur di qualità, non va bene nelle vendite e non è un periodo su cui Mengoni ama particolarmente soffermarsi.
Il 13 dicembre 2012 vengono annunciati i partecipanti al Festival. Tra loro c’è lui, che porta “L’essenziale” e “Bellissimo“. Fabio Fazio, infatti, ha introdotto questa novità: la prima esibizione è composta di due canzoni, la più votata va avanti.
Marco è il primo ad esibirsi, il 12 febbraio: il pubblico preferisce “L’essenziale” scritta con Roberto Casalino e Francesco De Benedittis, la sala stampa “Bellissimo” composta da Gianna Nannini, Pacifico e Davide Tagliapietra. Prevale la gente da casa, “L’essenziale” continua.
Nei due mesi precedenti si sviluppa in maniera piuttosto rapida un cerchio: di fatto si sa che la corsa eurovisiva è a tre, tra Marco Mengoni, Malika Ayane e Annalisa.
In realtà, il cerchio si va a stringere sempre di più e, proprio poche ore prima della serata finale, si realizza: è Marco Mengoni il nome scelto per la Svezia. Diventerà poi il primo vincitore di Sanremo dal 1997 (Jalisse) a partecipare all’Eurovision da “campione d’Italia”.
Da Sanremo all’Eurovision di Malmö
Mengoni prende subito benissimo la partecipazione: va in porto l’approdo in Spagna come giurato della finale nazionale a singolo artista (anzi, gruppo: gli El Sueño de Morfeo). Il tutto mentre la canzone per Malmö non è ancora decisa.
In quel 26 febbraio un altro italiano, da ospite, c’è: Nek, che in Spagna ha mercato dai tempi di “Laura non c’è” (e che due anni dopo l’Eurovision andrà vicino a farlo sul serio).
Dopo voci e supposizioni, tutte errate, il 19 marzo tutto si svela: è “L’essenziale” il brano che verrà portato in gara.
Salto in avanti: 13 aprile 2013. C’è Eurovision in Concert, evento ormai storico che in quel periodo si tiene al Melkweg di Amsterdam (oggi la sede è cambiata, ed è l’AFAS Live). Mengoni è l’ultimo artista annunciato dei 26 di scena, più di metà dei 39 poi presenti in terra svedese.
Canta per ultimo e raccoglie applausi, ma lo spavento lo prende il giorno dopo in aereo con il lituano Andrius Pojavis (che fa base a Milano): puzza di carburante, motore avariato, cambio di aereo. Ore di spavento, poi è lui a informare tutti: situazione nella norma.
Marco Mengoni arriva a Malmö dopo un periodo intensissimo, nel quale è impegnato fino a poche ore prima della prima prova sul palco in Svezia. Ne risente parzialmente in questa fase, ma l’importante è riprendersi in virtù dell’appuntamento che conta, mentre l’ambientamento con lo spirito eurovisivo procede a meraviglia.
Questo di Mengoni va sottolineato: riesce, nonostante le difficoltà con l’inglese, a star bene con gli altri artisti, a mostrare di volersi inserire con umiltà.
Si tratta del primo anno con l’ordine di esibizione deciso dalla produzione, con la variabile per i Paesi di potersi scegliere solo la metà nella quale canteranno. All’Italia tocca la seconda, più vicina al televoto. Nella notte tra giovedì e venerdì Marco Mengoni scopre di essere il 23° nell’ordine di uscita. L’esibizione è semplicissima, ma in perfetta linea con la canzone.
Dal commento di Filippo Solibello e Marco Ardemagni su Rai 2:
Siamo arrivati all’Italia, Marco Mengoni. Sta per salire sul palco il ventiquattrenne di Ronciglione, provincia di Viterbo. È pronto a far scendere il tricolore su Malmö. Qui nelle strade di Milano, in studio e nelle strade di Milano, sui Navigli, fra un po’ fa la mossa che mi piace tantissimo coi piedi, è la mossa del saltino. Eccolo! E’ benaugurante. Marco Mengoni porta nelle case, aprite le finestre, fuori i tricolori, il brano di Sanremo, “L’essenziale”.
Natascha Lusenti aggiunge:
Lui ha scelto di cantare in italiano anche se gli piacerebbe cantare una versione in inglese e in spagnolo.
La versione in spagnolo effettivamente arriverà, a inizio 2014: “Incomparable”.
Tornando al 2013, all’inizio delle votazioni l’Italia è quarta quando arrivano i 12 punti dell’Albania. Successivamente, però, arriva una stabilizzazione: è evidente che la canzone ha colpito a Ovest, meno a Est.
Nel finale c’è un bel recupero che permette di arrivare al 7° posto con 126 punti, mentre la Danimarca si porta a casa tutto con “Only teardrops” di Emmelie de Forest.
LEGGI ANCHE: L’intervista a Marco Mengoni prima dell’Eurovision 2013
Marco Mengoni 10 anni dopo
L’Eurovision permette a Marco Mengoni di fare capolino nel mercato spagnolo per un breve periodo, prima di concentrarsi di nuovo completamente sulla carriera italiana. E questa gli andrà non bene, ma benissimo.
Basti ricordare ogni singolo dato che lo accompagna fino a oggi: 18 dischi di platino e uno d’oro per gli album, tre platini con gli EP, 45 platini e due ori con i singoli (in realtà 44 più “Ad occhi chiusi“, mai rilasciata come singolo). A questi vanno aggiunti i due platini di “Come neve” con Giorgia.
Sono queste le premesse con le quali Marco Mengoni arriva a Sanremo 2023. Tredici anni dopo il debutto all’Ariston, dieci dopo la vittoria che ha cambiato la vita a lui e non solo. A giugno è arrivato a San Siro e all’Olimpico.
Dell’Italia è ormai uno dei massimi esponenti, tra i più rispettati e soprattutto amati. “Due vite” segnerà un momento attesissimo nel prossimo febbraio.
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