Eurovision, Jamala partirà in tour nel Nord America nell’estate del 2023
La cantante ucraina Jamala, vincitrice dell’Eurovision 2016 a Stoccolma, avrà il suo primo tour in Nord America nell’estate del 2023. Il suo nuovo programma consisterà nell’esecuzione di canzoni da periodi differenti, in un’inedita versione elettronica (genere che insieme al folk è particolarmente apprezzato dalla cantante e ha più volte esplorato negli anni). Il nome del tour, ovvero “Like a bird Tour” è un riferimento all’omonima traccia dall’album del 2013 “All or nothing”.
Un ruolo speciale sarà svolto dalle tracce del nuovo album “Poklyk”, un mini progetto discografico registrato durante tutto il 2022. Nel febbraio 2022 infatti, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Jamala ed i due figli di quattro e due anni hanno lasciato la città di Kyiv in cui vivevano e si sono rifugiati prima in Romania e poi in Turchia. Ha avuto modo di presenziare a vari eventi in supporto all’Ucraina e di registrare questo piccolo album, intriso di cultura ucraina e di atmosfere calde come una dimora accogliente, che è tutto quello che il popolo ucraino vorrebbe indietro.
Lo scorso Maggio, Jamala è stata insignita del premio del Concilio Atlantico per la straordinaria leadership artistica, per aver lottato e difeso la cultura e l’identità dell’Ucraina durante l’invasione della Russia. Durante la Cerimonia di consegna dei Premi sono stati insigniti di premi affini anche gli italiani Claudio Descalzi (per la Leadership economica) e Mario Draghi (per la Leadership internazionale), che Jamala ha avuto l’onore di incontrare. Lo scorso Dicembre invece, la cantante si è esibita al Kennedy Center Honors, un premio assegnato annualmente a figure prominenti della cultura americana.
I concerti avranno inizio a metà 2023, in estate, e toccheranno alcune tra le principali città degli Stati Uniti e del Canada:
01/06 – Philadelphia
02/06 – New York
03/06 – Chicago
04/06 – Toronto
06/06 – Montreal
08/06 – Vancouver
09/06 – Seattle
10/06 – San Francisco
11/06 – Los Angeles
In merito a questa tournée, la cantante ha affermato quanto segue:
L’arte ha un grande super potere, ed ogni giorno ne sono sempre più convinta. Ogni esibizione, ogni iniziativa è un piccolo passo in avanti verso la consapevolezza, verso la vittoria. La mia missione in quanto rappresentante della cultura ucraina non cambia, ovvero di ricordare della mia casa senza sosta, dove la guerra è giunta quasi un anno fa. Esibirmi negli Stati Uniti ed in Canada è un’altra opportunità di parlare di tutto questo ad alta voce.
Jamala, dall’Eurovision 2016 ai giorni nostri
Classe 1983, Jamala nasce in Kirghizistan, all’epoca Repubblica Federale dell’Unione Sovietica, poiché la sua famiglia è stata vittima della deportazione dei tatari di Crimea ad opera di Stalin. Farà il suo ingresso in Ucraina insieme alla famiglia solo nel 1989, e da qui avrà modo di studiare canto ed opera lirica sia alla Scuola di Musica di Sinferopoli che al Conservatorio di Kyiv.
Nel 2016 vinse con il brano “1944” la prima edizione del Vidbir, la selezione nazionale dell’Ucraina per l’Eurovison Song Contest. A Stoccolma giunge come una dei favoriti, superando la seconda semifinale e vincendo l’Eurovision 2016 con 534 punti (211 dalle giurie e 323 dal televoto).
Una vittoria che per molti fu considerata controversa, sia perché il brano era stato eseguito dal vivo nel maggio 2015 (che quindi ne invaliderebbe la partecipazione), sia perché l’Ucraina non vinse né il voto della giuria (vinto dall’Australia) né il televoto (vinto dalla Russia), chiudendo seconda in entrambi i set di voti ma prima in totale dal momento che l’Australia fu affossata dal televoto e la Russia dalle giurie.
Per la cronaca, le stesse polemiche non si sono presentate nel 2019, quando anche in tale occasione i Paesi Bassi di Duncan Laurence non vinsero né il voto delle giurie (vinto dalla Macedonia del Nord) né il televoto (vinto dalla Norvegia).
In più di un’occasione Jamala ha fatto sentire la sua voce in merito a questioni politiche dell’Ucraina, in particolare in merito alla recentissima guerra iniziata nel febbraio del 2022 e ancora in corso oggi.
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