Eurovision 2023, sarà La Zarra a sventolare il tricolore della Francia

La Zarra

A 22 anni dall’ultima volta, sarà nuovo una cantante canadese a rappresentare la Francia all’Eurovision. Télévisions Francaise ha infatti annunciato di aver scelto internamente La Zarra come sua artista per l’Eurovision 2023, nella finale del 13 Maggio a Liverpool nel Regno Unito.

Fatima Zahra Hafdi, 25 anni, cresciuta a Montréal e residente a Parigi, madre canadese e padre marocchino, è l’artista francofona del momento, che nel 2021 anno del suo debutto ha immediatamente conquistato l’airplay francese, sfiorando la vittoria come Rivelazione francofona dell’anno ai prestigiosi NRJ Awards, i premi indetti dal potentissimo network privato NRJ, l’equivalente francese di MTV.

Lanciata dalla collaborazione col rapper Niro, è però quella con Slimane, attualmente l’artista numero uno in termini di vendite in Francia, che l’ha definitivamente proiettata nel mainstream francofono e francese in particolare: il singolo “Les amants de la colline” ha girato moltissimo nell’alta rotazione francese

Un album all’attivo, due singoli molto forti (qui “Sans moi“), si può senz’altro dire che La Zarra rappresenti piuttosto bene uno spaccato di quello che ascoltano i giovani francesi nelle radio nazionali, dove la produzione francese è per legge almeno il 70 percento di ciò che viene trasmesso.

Il capo della delegazione per la Francia, Alexandra Redde-Amiel, ha dichiarato:

‘Fin dal nostro primo incontro, La Zarra ci ha conquistato! Che onore dare il benvenuto a questo grande artista nella famiglia dell’Eurovision!

Misteriosa, ispiratrice, carismatica, La Zarra è una donna e un’artista moderna con una firma francese chic! Una voce che ci trasporta nel tempo facendoci viaggiare in epoche diverse. Da Barbara a Brel o Dalida a Marylin Monroe, La Zarra è un’artista iconica che porterà i colori della Francia a Liverpool nel maggio 2023 durante il più grande concorso musicale del mondo.’

Zahra invece dichiara:

Sono molto orgogliosa di avere la possibilità di eseguire la mia canzone davanti a milioni di spettatori in tutto il mondo. Sono una grande ammiratrice delle più belle voci francesi come Edith Piaf, Barbara, Dalida, ma anche Céline Dion, e sono davvero entusiasta di far scoprire a tutti gli europei la mia canzone che spero diventi anche la loro.

Sono molto onorata di rappresentare la Francia all’Eurovision, il concorso musicale più iconico del mondo

La canzone che porterà in concorso dovrebbe essere annunciata entro un paio di settimana ed ovviamente c’è curiosità per capire se oltre all’artista comparirà fra gli autori qualche nome di spicco del pop francese. Si sa già che sarà interamente in francese.

https://www.youtube.com/watch?v=cddivZflblk

I precedenti non francesi

L’ultima (e unica) canadese ad aver rappresentato la Francia è Natasha St.Pier, oggi anche volto della tv francese, che fu quarta nel 2001 con “Je n’ai que mon âme”, ma ovviamente il pensiero va alle diverse canadesi che hanno rappresentato altri paesi di lingua francese, su tutte la Svizzera, con quella Céline Dion che trionfò nel 1988, dando il via alla sua carriera internazionale e che è anche fra le ispirazioni di La Zarra, insieme a Myléne Farmer, la regina del pop francese degli anni ’80 e ’90, successivamente anima del progetto Alizée.

La lista di artisti con sangue marocchino che hanno rappresentato la Francia è invece più lunga, a cominciare da Frida Boccara, vincitrice nel 1969, passando per Sofia Mestari (2000) e Amir (2016), sino a  Bilal Hassani (2019).

La Francia all’Eurovision

Con La Zarra la Francia punta ad aprire un nuovo ciclo, dopo tre anni di livello in cui ha messo insieme il secondo posto di Barbara Pravi nel 2021 e due vittorie dello Junior Eurovision in tre anni con altrettanti pezzi della cantautrice parigina.

La selezione interna è però il segno del cambiamento più netto visto che Pravi a parte, il concorso di selezione organizzato nelle ultime quattro partecipazioni effettive (saltando dunque il 2020 quando Tom Leeb fu scelto internamente ma l’evento fu cancellato per la pandemia), non ha effettivamente portato a risultati di prestigio. Lo scorso anno in particolare ha fatto molto rumore l’inatteso – almeno nel posizionalmento – tonfo di Alvan & Ahez, appena ventiquattresimi su 25 con la loro “Fulenn” interamente in lingua bretone.

La Francia non vince l‘Eurovision Song Contest dal 1977, quando l’onore toccò a “L’oiseau et l’enfant” di Marie Myriam e oltralpe il desiderio di portarsi a casa il microfono di cristallo è molto forte. Logico che cresca anche la qualità delle scelte.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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