Eurovision 2023: la Georgia con “Echo” chiude la rosa dei brani in gara

Nel primo pomeriggio la Georgia ha svelato le sue carte, pubblicando ufficialmente “Echo” di Iru Khechanovi, l’ultimo brano di questo Eurovision 2023.

Il brano è una ballad con linee orchestrali ed una forte componente emotiva, intrecciati da una forte componente di synth e percussioni, esprimendo un inno di speranza nell’avvento di tempi migliori. Per certi versi ricorda “I believe” di Mariam Bigvava, giunta terza allo scorso Junior Eurovision a Yerevan, in Armenia, e non c’è da stupirsi dal momento che il nucleo di autori è lo stesso.

Tra gli autori del brano infatti, oltre alla stessa Iru Khechanovi che ha contribuito alla scrittura del testo, troviamo anche Beni Kadagidze e George Kukhianidze, compositore di quasi tutti i brani georgiani allo Junior Eurovision Song Contest, inclusi i tre brani vincitori (Bzzz nel 2008, Candy music nel 2011 e Mzeo nel 2016).

Vista la produzione messa su, è evidente che la Georgia non è venuta all’Eurovision di Liverpool per formalità, ma che ci sono tutte le intenzioni per riscattare i diversi mancati passaggi in finale e magari ottenere il proprio miglior risultato di sempre.

Iru Khechanovi ha guadagnato il diritto di rappresentare la Georgia alla kermesse internazionale vincendo la quinta edizione di The Voice of Georgia, proponendo nel corso della gara anche diverse esibizioni a tema Eurovision, tra cui “Rise like a phoenix”, vincitrice nel 2014. Dopo la vittoria si è subito messa a lavorare con il team di produzione dietro “Echo”.

All’Eurovision Song Contest 2023 la Georgia si esibirà nella seconda metà della seconda semifinale, in cui l’Italia non avrà diritto di voto. In base al nuovo sistema di votazione implementato da quest’anno, Iru e la sua “Echo” dovranno fare affidamento esclusivamente al televoto per sperare di riportare il proprio Paese in finale dopo sette lunghi anni.

La Georgia verso l’Eurovision 2023

Iru Khechanovi è la quindicesima artista a rappresentare la Georgia all’Eurovision Song Contest, che ha debuttato nell’edizione 2007 con “Visionary dream” chiudendo al dodicesimo posto. Bisognerà attendere l’edizione 2010 per vederla per la prima volta in top 10 grazie a Sophie Niharadze e “Shine” che chiuse al nono posto a Oslo, bissato a Dusseldorf l’anno dopo con la rock band Eldrine ed il brano “One more day”.

Nota per aver proposto in più occasioni brani fuori dall’ordinario, la Georgia ha difficoltà a qualificarsi in finale dal 2017, chiudendo all’ultimo posto nel 2018 con gli Iriao e lo scorso anno con il misterioso e bizzarro complesso dei Circus Mircus.

Nel 2009 è stata squalificata a causa della natura politica del brano “We don’t wanna put in”, un brano che all’apparenza parla di una serata in discoteca ma che cela un chiaro segnale di disprezzo nei confronti del presidente della Russia Vladimir Putin, in un anno in cui la stessa Russia ospitava l’Eurovision e la Georgia era reduce dalla guerra in Ossezia del Sud.

Nel 2022 la Georgia si è resa malauguratamente protagonista di uno scambio di voti delle giurie insieme ad altri cinque Paesi (San Marino, Azerbaigian, Montenegro, Polonia e Romania) che ha portato ad una sostituzione dei voti corrotti con altri voti che di fatto si sono spostati verso tutti gli altri Paesi in gara. Ai fini della seconda semifinale è necessario però dire che anche con gli scambi di voti nessuno degli eliminati in semifinale (men che meno quelli coinvolti nello scambio) ne avrebbe beneficiato.

L’Eurovision Song Contest 2023 si terrà alla Liverpool Arena nell’omonima città del Regno Unito, che ospiterà la rassegna insieme alla televisione ucraina, vincitrice dello scorso Eurovision a Torino grazie alla Kalush Orchestra ed al brano “Stefania”. Con la Georgia oggi si chiude definitivamente la lista dei brani, chi sarà il successore della band ucraina?


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