Eurovision 2023, l’intervista a Victor Vernicos: “Voglio ispirare gli altri ad esprimere sé stessi in maniera sincera”
Con i suoi 16 anni è il più giovane rappresentante nella storia della Grecia all’Eurovision Song Contest, si chiama Victor Vernicos e gareggerà a Liverpool con la canzone “What they say”.
Lo abbiamo incontrato in videochiamata, nel nostro giro di interviste ai protagonisti di questo Eurovision 2023, per farci raccontare la genesi del suo brano eurovisivo e i suoi sogni per Liverpool e, se dovesse andare particolarmente bene, per un’edizione dell’Eurovision in terra ellenica.
Ciao Victor e grazie per dedicarci il tuo tempo! Mancano ormai due settimane all’Eurovision Song Contest, come ti senti?
Non potrei essere più entusiasta! Sto contando i giorni che mancano, come tutti credo.
Vorrei iniziare parlando di te. Sei per metà danese, per parte di padre, e per metà greco, per parte di madre. Che cosa credi di aver preso da questi due mondi all’apparenza così distanti?
La cosa divertente riguardo a mia mamma e mio papà è che lei ama la Danimarca e lui ama la Grecia, che è un po’ lo stesso tipo di amore che ho io sia per la Danimarca che per la Grecia: quando sono in Danimarca vorrei essere in Grecia e quando sono in Grecia vorrei essere in Danimarca.
In Danimarca c’è un verde meraviglioso, in Grecia respiri libertà, sono entrambi bellissimi paesi. Per quanto riguarda la mia personalità, sono sia molto tranquillo sia abbastanza preciso ed organizzato quindi mescolo un po’ di carattere greco con quello danese.
E da un punto di vista musicale, dato che i tuoi genitori sono entrambi musicisti (il padre è trombettista mentre la madre è pianista)?
Mio padre mi ha cresciuto con musica soul, funk, jazz e blues. Sono generi che amo profondamente, dato che anche mio nonno, per parte di padre, faceva jazz come clarinettista in una band. A mia mamma piace il jazz, è più rilassata, non si spinge verso soul e funk come mio padre.
Adesso vai a Liverpool con la tua canzone “What they say”. Ho letto che l’hai scritta dopo un attacco d’ansia.
Non esattamente un attacco d’ansia, quanto più una sensazione di oppressione. È stata la prima volta che ho sentito una sensazione così forte.
E qual è quindi il messaggio che vuoi portare a Liverpool con questo brano, specialmente per persone giovani e adolescenti come te?
Il messaggio che voglio provare a portare è esprimi te stesso. La canzone ha una doppia valenza, simboleggia l’atto di esprimere sé stessi e allo stesso tempo può aiutare a fare questo passo. Io ho vissuto questa esperienza, allora ho preso la mia chitarra e ho scritto tutto nella maniera più aperta ed onesta, che credo sia anche la maniera attraverso la quale vengono scritte le grandi canzoni.
Spero quindi di ispirare gli altri a fare altrettanto. Questa è la mia forma d’espressione e credo che le persone possano ascoltare questa canzone e poi poter esprimere a loro modo sé stesse. Io ho la mia storia collegata a questa canzone ma tutti possono trovare tanti altri modi per relazionarsi con essa e per tirare fuori ciò che sentono nel cuore.
Che feedback hai ricevuto in merito alla tua canzone dai più giovani e dagli eurofan in generale?
Ho percepito sensazioni contrastanti anche perché è una canzone inizialmente non scritta per l’Eurovision. Ad altri ha dato la pelle d’oca e li rappresentava ed è ciò che speravo e sono molto contento che abbiano sentito questo.
Spero di coinvolgere tutti in questa atmosfera a Liverpool e anche di cogliere di sorpresa perché è una canzone che ha qualità diverse rispetto ad una scritta e pensata apposta per l’Eurovision. Quando le persone ascoltano la mia canzone avendo già delle aspettative poi vengono sconvolte, specialmente alla fine.
Quindi per una canzone così potente, immagino ci sarà uno staging d’impatto, puoi darci degli spoiler?
Sarà impattante, esprimerà ogni singola emozione che provo nella canzone, vogliamo veramente riuscire a fare questo. Vogliamo anche enfatizzare la profondità del testo e abbiamo pensato ad un modo molto intelligente per farlo con il regista Kostantinos Rigos, che è il direttore del balletto della Greek National Opera. Non vediamo l’ora.
Per un teenager come te, con una canzone così significativa, com’ è cambiata la vita dopo l’annuncio della partecipazione all’Eurovision?
La mia vita non è cambiata, è stata potenziata. Ho molte più responsabilità pur lavorando come prima. In generale mi piace inseguire le cose che amo nella vita. Ho speso tanto tempo nella musica e ora sto facendo cose sempre più grandi verso l’Eurovision. È un’esperienza folle e sono estremamente grato, non vedo l’ora di essere a Liverpool.
Tra gli altri artisti in gara quest’anno, chi ti ha impressionato di più finora?
Tutti sono fantastici. Mi piacciono particolarmente la Lituania [rappresentata da Monika Linkyte n.d.a.] e anche l’Islanda [rappresentata da Dilja n.d.a.]. Entrambe hanno voci bellissime. Loro sicuramente mi hanno impressionato maggiormente dal punto di vista vocale. In generale ogni artista ha la sua qualità e non vedo l’ora di incontrarli a Liverpool.
E per te l’Eurovision che cosa significa? Lo guardavi da piccolo e hai una canzone preferita?
La prima volta che ho guardato, o quantomeno ho memoria, l’Eurovision avevo credo 8 anni. Era l’anno in cui vinse Måns Zelmerlöw con “Heroes“.
L’Eurovision è sempre stato un sogno per me, poi è diventato anche un obiettivo dallo scorso anno, ma è sempre rimasto più un desiderio e il fatto di poter partecipare quest’anno per me è incredibile. Sono grato a tutti gli eurofan e spero di avere il loro supporto sulla mia strada per Liverpool perché sto veramente cercando di ispirare le persone con ciò che faccio sia come artista che come ragazzo di 16 anni.
Riguardo la selezione nazionale invece, c’è stato questo caso legato a Melissa Mantzoukis che ha cercato di citare in giudizio la ERT per la gestione della selezione. Tu come hai vissuto questa situazione da dentro, con il rischio che la Grecia potesse essere costretta a ritirarsi da questa edizione se l’istanza fosse passata?
Fa parte del passato. È stato fatto passare come qualcosa molto più grande di quello che era in realtà. Dirò solo questo.
Parlando sempre di colleghi: Mika – artista noto a livello globale e conduttore dell’ultima edizione dell’Eurovision – ti ha inserito al 4° posto tra le sue 10 canzoni preferite di questa edizione. Che effetto fa questo riconoscimento della tua musica?
Mika è una leggenda. È fantastico, sono molto felice che a lui piaccia la mia canzone e di essere tra i suoi preferiti. Farò del mio meglio per raggiungere quel piazzamento che lui auspica per me e anche meglio. Proverò a renderlo orgoglioso!
Quindi il tuo obiettivo per Liverpool?
Incontrare Mika! [ride] Sarei felicissimo di incontrarlo. Ma il mio obiettivo per Liverpool è di trasmettere la mia canzone sul palco, intrattenere al meglio tutti gli eurofan e soddisfare tutti coloro che guarderanno l’evento. Voglio mettere in piedi un buono spettacolo, di alta qualità, e far sentire a tutti ciò che io ho sentito scrivendo quella canzone, è il sogno di ogni musicista.
Se dovessi chiederti la cosa più bella che ricordi dell’ultima edizione e quella che renderebbe speciale un’edizione in Grecia in caso di tua vittoria cosa mi diresti?
L’Eurovision in Grecia sarebbe meraviglioso. È il mio paese, sarebbe un evento pazzesco. L’Italia è stata un grande paese ospitante. Mi sarebbe piaciuto esserci anche perché sai, tutti vengono per mangiare il cibo italiano. [ride]
Poi il cibo, come in Italia, qui è ottimo, in questo periodo in Grecia c’è un meteo fantastico e posso già immaginare tutti i party eurovisivi sulle spiagge. Sarebbe un sogno che diventa realtà e farò del mio meglio per realizzarlo.
Tutti devono avere grandi obiettivi e il mio è quello di vincere, anche se non significa per forza arrivare al primo posto all’Eurovision. Significa vincere tra il pubblico e tirar fuori la migliore performance della serata. Guardo dentro di me, cerco di connettere tutte le emozioni di questa canzone per tirare fuori il meglio di me. Se ci riesco, per me ho vinto.
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Victor Vernicos all’Eurovision 2023
Victor Vernicos è nato ad Atene il 23 ottobre 2006 che ha debuttato nel panorama musicale greco con il singolo auto-prodotto “Hope it’s in heaven” nel 2021.
Si è guadagnato il diritto di rappresentare la Grecia all’Eurovision Song Contest 2023 vincendo la selezione interna organizzata dall’emittente ERT, superando la concorrenza di Antonia Kaouri & Maria Maragou e Melissa Mantzoukis, convincendo la giuria con la sua “What they say”.
Gareggerà nella seconda semifinale, giovedì 11 maggio, esibendosi per ottavo in scaletta. Per questo motivo dall’Italia si potrà votare per Victor Vernicos solo in caso di un suo approdo alla finale di sabato 13 maggio, dato che il nostro paese avrà diritto di voto nella prima semifinale.
Per seguire Victor Vernicos l’appuntamento è per giovedì 11 maggio alle ore 21:00 con la diretta della seconda semifinale su Rai 2, con il commento di Gabriele Corsi e Mara Maionchi, o su Rai Radio 2 con il commento di LaMario, Diletta Parlangeli e Saverio Raimondo.
Auguriamo a Victor Vernicos il meglio per la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest e per il prosieguo della sua carriera.
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