Stasera via all’Eurovision 2023 con tre italiani in gara: favoriti, outsiders e storie

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Su il sipario sull’Eurovision Song Contest 2023. Alle ore 21 italiane scatta in diretta da Liverpool un’edizione molto italiana. In una sorta di filo rosso con Torino, saranno infatti ben tre gli artisti tricolore in gara: è la prima volta da quando è tornata in gara l’Italia. E la prima dei tre sarà chiamata addirittura ad aprire la manifestazione.

Alessandra Mele, nata e cresciuta in provincia di Savona, fra Pietra Ligure e Cisano sul Neva, classe 2002, salirà infatti sul palco in rappresentanza della Norvegia con la sua “Queen of kings”: trionfatrice al Melodi Gran Prix nella terra di origine della madre, in questi giorni è nelle radio del Bel Paese con la versione italiana del suo brano, che è già virale sia in rete che Su Spotify. Posizionata ad aprire lo show, Alessandra Mele è fra le grandi favorite della prima semifinale e stasera darà vita ad un clamoroso derby a tre con Loreen (Svezia) e Käärjä (Finlandia): sono i tre nomi che i bookmakers danno fra i favoriti per il podio e li sentiremo tutti stasera (il finlandese chiuderà le esibizioni).

La strada è invece più in salita per i Piqued Jacks. La band di Borgo a Buggiano (Pistoia), vincitrice di “Una voce per San Marino”, giovedì sera sventolerà la bandiera del Titano nella seconda semifinale. Sin qui apprezzatissimi per la qualità della loro performance, col solo televoto a decidere i finalisti, rischiano di pagare la poca immediatezza del brano.

E poi naturalmente c’è Marco Mengoni con la sua “Due vite” in versione Eurovision ridotta a tre minuti e leggermente riarrangiata. Stasera ne vedremo in tv uno spezzone ma noi che abbiamo visto la prova generale, dove è stata eseguita per intero possiamo confermarvi che Mengoni giocherà per un posto ai piani alti: convincente e sicuro, molto applaudito in arena, si giocherà le sue carte per una Top 10 che non sembra in discussione. E forse per qualcosa di più.

Il ritorno di Mahmood

Gli italiani a Liverpool saranno addirittura quattro perché nella serata finale è atteso Mahmood. Il cantautore milanese, secondo nel 2019 con “Soldi” e sesto lo scorso anno insieme a Blanco con “Brividi”, sarà infatti parte del Medley con diversi ex partecipanti che verrà messo in scena nell’interval act. Nel suo caso, lo sentiremo esibirsi con “Imagine” di John Lennon: è la prima volta di un artista italiano ospite dell’Eurovision quando questo si svolge lontano dall’Italia ed anche questo se vogliamo è un piccolo primato, impensabile solo 10 anni fa.

United by music.. and culture

L’edizione 2023 dell’Eurovision Song Contest sarà la prima della storia che ha di fatto due paesi organizzatori: BBC e NTU. La tv britannica infatti, come è noto organizza in nome e per conto di quella ucraina ma questa compresenza sarà visibile sin da stasera in maniera molto forte: non solo perché sul palco a condurre ci saranno sia volti inglesi che ucraini ma anche perché dagli interval act alle cartoline, Regno Unito e Ucraina viaggeranno a braccetto.

Particolarmente suggestive le cartoline, girate nei Paesi di rappresentanza degli artisti ma che uniscono – come da slogan- a questi ultimi anche le due “host Nations”. In particolare, a ciascuna particolare location (luoghi turistici o di cultura) vengono abbinate locations simili nel Regno Unito ed in Ucraina.

Le Big 5 giocano pesante

Potrebbe essere un anno d’oro per le Big 5. Non solo l’Italia con Marco Mengoni, infatti, ma anche tutte le altre nazioni leader calano i rispettivi assi e per la prima volta dopo molto tempo potrebbero finire tutte ai primi 10 posti.

Il fascino retrò e squisitamente francese di La Zarra ha già conquistato anche i bookmakers e nelle prove la cantante canadese sta confermando le ottime impressioni della vigilia, al netto di un brano bello ma non così tanto da consentirle di fare il vuoto.

Il glam metal dei Lord of The Lost (qui la nostra intervista) sta regalando alla Germania “good vibes” e dopo molti anni, potrebbe essere finalmente arrivato il momento della svolta, anche grazie all’operazione simpatia che stanno giocando da mesi, coverizzando le altre canzoni in gara (fra le quali anche “Due vite”), in puro spirito eurovisivo.  Sosfisticata e molto  tradizionale, “Eaea” della spagnola Blanca Paloma riporta in competizione il flamenco 40 anni dopo Remedios Amaya: non esattamente immediato, più del brano sembra convincere sin qui l’interpretazione intesa della ex scenografa diventata cantante professionista quasi per caso.

Alla citata Remedios Amaya andò malissimo (zero punti), ma i tempi sono cambiati e il flamenco ora all’Eurovision ha maggior residenza. Il quinto posto della tecno-rumba delle Azucar Moreno (1990) è un obiettivo possibile, ma il vero scoglio per Blanca Paloma sarà probabilmente il televoto di un pubblico casuale che potrebbe perdersi nell’effetto straniante del brano al primo ascolto.

“I wrote a song” dell’alfiera di casa Mae Muller parte invece un gradino più indietro: il brano è fortissimo, forse addirittura il migliore in concorso, ma la cantante ha mostrato qualche limite nella resa live. L’ultimo posto in scaletta nella finale di sabato potrebbe però aiutarla moltissimo.

I nomi da tenere d’occhio

Detto della sfida scandinava a tre per la vittoria finale, alcuni brani stanno già scalando le classifiche di gradimento. La prova generale di ieri fa tatto salire di molto le quotazioni di “Watergun” l’inno antiguerra dello svizzero Remo Forrer, generico nella costruzione ma eseguito con grandissima intensità e di “Ai coração” della lusitana Mimicat (qui la nostra intervista), che ha portato sul palco la sua quasi ventennale esperienza.

Ma a sparigliare le carte nella prima semifinale potrebbe essere “Mama SC!” dei croati Let 3: irriverenti, sopra le righe, eccessivi fin quasi a ledere il buongusto, hanno però un brano dai chiari riferimenti contro la guerra d’invasione che interpretano da musicisti consumati quali sono.

Nella seconda semifinale invece, quotazioni in rialzo per Teya & Salena (qui la nostra intervista): la loro  critica all’industria musicale che strizza l’occhio a TikTok è fra le cose migliori e le due giovani austriache (qui la nostra intervista)  sono sin qui andate benissimo.

Da Blanca…a Blanka. C’è grande curiosità per capire se il televoto aiuterà o penalizzerà la cantante polacca, figlia di un magnate bulgaro e bersagliata dagli haters dopo la contestatissima  vittoria nella finale nazionale: “Solo” sta scalando le classifiche di gradimento ed entra in testa in due secondi, ma la giovane ex modella sin qui sta confermando gli enormi limiti vocali mostrati sin dal primo giorno. Certo, in caso di qualificazione, le giurie della finale non saranno tenere.

Come seguire lo show

Le due semifinali di stasera e giovedì andranno in onda su Rai 2 col commento di Mara Maionchi e Gabriele Corsi, che poi commenteranno anche la finale sabato 14 su Rai 1. La diretta delle ore 21 di stasera sarà preceduta alle 20.13 da una anteprima a cura dei due commentatori che ripercorrerà alcune tappe di avvicinamento a Liverpool.

Grande copertura anche radiofonica: LaMario, Diletta Parlangeli e Saverio Raimondo commenteranno lo show su Radio 2 (e su Radio 2 visual, canale 22 del DTT) a partire dalle 21, mentre Rai Pubblica Utilità, come già fatto per Sanremo, offrirà un servizio per i non udenti, interpretando visivamente le canzoni nella lingua dei segni. Si potrà seguire la serata dell’Eurovision Song Contest anche su RaiPlay.

L’edizione italiana di Eurovision Song Contest 2023 sarà diffusa nel mondo attraverso Rai Italia.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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