Eurovision 2023: Loreen non si ferma più: altro platino e due nuovi ori

Prosegue l’annata d’oro di Loreen dopo la vittoria all’Eurovision Song Contest 2023. Il brano “Tattoo” è attualmente l’unico della manifestazione rimasto nelle charts europee sia a livello di vendite e downloads che come airplay, eccezion fatta per alcuni altri brani nei Paesi di origine (quelli di Käärjä, Noa Kirel, Gustaph, Alessandra Mele, Remo Forrer, Teya & Salena e Marco Mengoni, soprattutto)

Ma è sul fronte delle certificazioni che Loreen e “Tattoo” continuano a mietere successi. Per lei è arrivato il secondo disco di platino dopo quello vinto in Polonia: in Grecia – dove era già disco d’oro – ha toccato quota 2 milioni di streaming, che per l’istituto fonografico greco valgono appunto il disco di platino.

Ma non è finita perchè arrivano anche altri due dischi d’oro: in Svizzera (10.000 copie) e Belgio (20.000) che si vanno a sommare a quelli vinti in Spagna e Polonia e al disco d’argento del Regno Unito, che da solo vale più di tutti gli altri messi insieme.

Incredibilmente, le manca ancora una certificazione nel suo Paese d’origine, ovvero la Svezia.

Tutti i premiati dell’Eurovision 2023

Continuano ad essere soltanto quattro gli artisti dell’Eurovision 2023 ad aver vinto una certificazione al termine dell’edizione. Oltre alla trionfatrice, anche Marco Megoni, quarto a Liverpool, la cui “Due vite” è stata disco d’oro in Svizzera ed ha appena raggiunto il quadruplo platino da noi; Alessandra Meledisco di platino in Norvegia con “Queen of kings” dopo quello d’oro in Polonia e la polacca Blanka, lanciatissima dopo il disco di platino in patria per “Solo”.

Degli altri artisti, gli unici che sembrano ancora in grado di poter raggiungere una certificazione sono Käärjä, il cui hype per il brano “Cha Cha Cha” però sembra già finito nonostante un discreto appeal anche radiofonico e Noa Kirel, che però in patria è già uscita con un nuovo singolo coincidente col Tel Aviv Pride.

In generale questa del 2023, resta un’edizione dell’Eurovision piuttosto debole dal punto di vista discografico. Il fatto che stia andando meglio la canzone premiata dalla giuria dovrebbe far riflettere sulla opportunità ventilata di toglierle o ridimensionarle, che rischierebbe di riportare la rassegna indietro di 20 anni, quando i brani di reale successo internazionale – tutti insieme nel primo quinquennio del nuovo millennio – si contavano davvero sulle dita di una mano.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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