Eurovision: 1 miliardo di ascolti per “Arcade” di Duncan Laurence

Duncan Laurence Eurovision 2021

Ieri è stato raggiunto un importante traguardo per Duncan Laurence, vincitore dell’Eurovision 2019: il brano con cui ha trionfato, “Arcade”, ha superato il miliardo di riproduzioni su Spotify!

Un traguardo decisamente importante per il brand Eurovision, che ottiene così il suo primo brano che raggiunge questa milestone, nonché il 463° brano in totale della piattaforma svedese di fruizione musicale, che da inizio anno ha incoronato un nuovo brano come più riprodotto di sempre: dopo oltre cinque anni di permanenza e a quasi sei anni dalla pubblicazione infatti, Ed Sheeran e la sua “Shape of you” hanno ceduto il passo a “Blinding Lights” di The Weeknd.

Ma Duncan Laurence non dovrà aspettare molto prima di essere raggiunto da un altro brano eurovisivo nel raggiungimento del miliardo: Rosa Linn con “Snap” infatti, appena ventesima all’Eurovision 2022, procede spedita verso il traguardo con i suoi 744 milioni di stream, seguita a distanza dagli italiani Maneskin, vincitori dell’Eurovision 2021 che hanno recentemente superato le 400 milioni di riproduzioni con l’iconica “Zitti e buoni”. Qui di seguito la top 10 dei brani più riprodotti dell’Eurovision Song Contest (si considerano solo le versioni “originali” dunque sono esclusi duetti, versioni velocizzate etc):

  1. Duncan Laurence -“Arcade”- 1.000.524.590
  2. Rosa Linn -“Snap”- 744.517.250
  3. Måneskin -“Zitti e buoni”- 411.077.731
  4. Alexander Rybak -“Fairytale”- 292.182.791
  5. ABBA -“Waterloo”- 262.762.410
  6. Loreen -“Euphoria”- 238.315.958
  7. Mahmood -“Soldi” – 223.710.683
  8. Loreen -“Tattoo”- 222.593.595
  9. Måns Zelmerlöw -“Heroes”- 151.143.073
  10. Mahmood & Blanco -“Brividi”- 135.793.908

Come si può vedere, a dominare nella classifica sono principalmente due Paesi, ovvero Italia e Svezia, due Paesi in cui Spotify è largamente utilizzato (dopotutto è una piattaforma nata proprio in Svezia) ed in cui le scelte relative all’Eurovision hanno un fortissimo impatto sul pubblico fruitore prima ancora che sul pubblico dell’Eurovision.

È importante non dimenticare che le rispettive selezioni nazionali (Festival di Sanremo e Melodifestivalen) hanno puntato negli anni a costruire delle competizioni e dei carnet di canzoni che abbiano possibilità di funzionare innanzitutto in patria, non a caso gli stessi festival in patria hanno una tradizione decennale che permette dei ritorni di ascolti anche maggiori rispetto a quelli dell’Eurovision stesso.

Ed è dagli stessi due Paesi che provengono gli unici artisti eurovisivi capaci di aver piazzato più di un brano dell’Eurovision in questa top 10, parliamo ovviamente di Mahmood (secondo nel 2019 e sesto nel 2022) e di Loreen (prima sia nel 2012 che nel 2023).

Il percorso di Duncan Laurence attraverso l’Eurovision

Duncan Laurence è stato selezionato internamente dalla televisione olandese AVROTROS per l’Eurovision 2019, attraverso un processo rodato che prosegue dal 2013 quando grazie ad Anouk i Paesi Bassi ritornarono in finale dopo quasi dieci anni.

Sin dalla pubblicazione di “Arcade” i primi di marzo, i Paesi Bassi balzano in testa alla classifica delle scommesse, raggiungendo quote che lascerebbero presagire una vittoria plebiscitaria. Ed è una vittoria che a maggio giunge, ma non con i numeri che si sarebbero previsti: Duncan infatti non vince le giurie, in cui è terzo dietro Svezia e Macedonia del Nord, né il televoto, in cui arriva al secondo posto dietro alla Norvegia dei Keiino (poi solo sesti). In totale vince con appena 26 punti di scarto sul secondo classificato, ovvero il sopracitato Mahmood con “Soldi”.

Se il 2019 dà comunque dei buoni risultati in termini di vendite per “Arcade”, è a cavallo tra il 2020 ed il 2021 che arriva il boom, soprattutto grazie alla resa virale del brano eurovisivo sul social network TikTok, e da qui inizia anche a scalare le classifiche di tutto il mondo e a certificare dischi su dischi, arrivando addirittura a certificare oro in Italia. Qui un riassunto di tutte le certificazioni ottenute dal 2019 ad oggi (tra parentesi le copie certificate per l’ottenimento della certificazione):

  • Disco d’oro in Grecia (10.000), Italia (35.000), Norvegia (30.000) e Svezia (40.000)
  • Disco di platino in Australia (70.000), Austria (30.000), Belgio (40.000), Canada (80.000), Danimarca (90.000), Germania (400.000), Messico (90.000), Regno Unito (600.000) e Stati Uniti (1.000.000)
  • Doppio disco di platino in Portogallo (20.000)
  • Quadruplo disco di platino in Polonia (200.000) e Paesi Bassi (320.000)
  • Disco di diamante in Francia (300.000)

Sicuramente notevole l’aver certificato in Italia, un mercato notoriamente ostile ai brani dell’Eurovision che non siano quelli italiani, non a caso al di là di “Arcade” solo “Euphoria” di Loreen e “Snap” di Rosa Linn sono riuscite a certificare il proprio brano in Italia. Per Rosa Linn è stato un caso fortuito l’aver realizzato una versione alternativa del proprio brano con il cantautore italiano Alfa, che essendo sotto il management di RTL 102.5 ha ottenuto un numero di passaggi in radio maggiore di qualunque altro brano eurovisivo dal nostro ritorno in gara.

Un altro importante successo degno di nota è stato entrare, sempre due anni dopo, nella Billboard Hot 100, divenendo il primo brano partecipante all’Eurovision ad entrare in una classifica Billboard, cosa che non accadeva dal 1996 quando Gina G piazzò “Ooh Aah… Just a Little Bit” (che chiuse all’ottavo posto in rappresentanza per il Regno Unito) alla posizione numero 12.

E chissà che non ci saranno altri artisti dopo di lui, Rosa Linn, Maneskin o Loreen, a dimostrare al mondo intero come la rassegna internazionale europea permetta di dare l’abbrivio per una risonanza a livello internazionale, a differenza di quanto alcuni connazionali hanno sostenuto con spocchia ed arroganza solo pochi mesi fa.


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