Eurovision 2024, Islanda: in finale Hera Björk e Bashar Murad. Wildcard a Sigga Ózk

eurovision 2024 islanda seconda semifinale

Si è conclusa ieri notte la seconda semifinale del Söngvakeppnin (Festival della canzone islandese), la selezione attraverso la quale l’Islanda sceglierà il proprio rappresentante per l’Eurovision 2024.

Come ormai consuetudine da svariate edizioni, il programma si svolge in due semifinali e una finalissima: ogni semifinale vede cinque brani in gara, di cui due passano il turno dopo un round di voto giudicato interamente dal pubblico islandese. Alle quattro finaliste si aggiunge tradizionalmente una quinta, scelta da una giuria tecnica fra gli eliminati delle due serate.

Lo show va in onda sul primo canale islandese RÚV1, è prodotto da Vilhjálmur Siggeirsson e Þór Freysson e vede alla conduzione lo stesso trio già sugli scudi nella scorsa, fortunatissima edizione: l’attrice, conduttrice ed ex Miss Islanda Ragnhildur Steinunn Jónsdóttir, il musicista e cantante Unnsteinn Manuel Stefánsson e il conduttore radiofonico Sigurður Þorri Gunnarsson.

Le semifinali della competizione si svolgono presso gli studi televisivi TRUENORTH a Fossaleynir (Reykjavík), mentre per la finale ci si sposterà al palazzetto dello sport Laugardalshöll – storica sede del Söngvakeppnin, con capienza di circa 3.000 posti in configurazione da concerto – sempre a Reykjavík.

Questa seconda semifinale si è aperta con l’opening act dei rapper Joey Christ e Daniil con il brano Ef þeir vilja beef (Se vogliono un beef), mentre l’interval act ha visto il conduttore Unnsteinn Stefánsson duettare con Björgvin Halldórsson (rappresentante islandese all’ESC 1995) sulle note di Mig dreymir (Sto sognando), terza classificata al Söngvakeppnin 1992.

La prima finalista è Hera Björk Þórhallsdóttir, 51enne di Reykjavík vecchia conoscenza dei fan dell’Eurovision. Già rappresentante islandese e 19° classificata all’ESC 2010 con Je ne sais quoi (Non so che) dopo essere andata vicina a rappresentare la Danimarca l’anno prima con Someday, ha partecipato al Söngvakeppnin anche nel 2019 raggiungendo la terza posizione con Moving On nella finale vinta dagli HATARI.

La canzone che porta in gara si intitola Við förum hærra (Andiamo più in alto) ed è scritta e composta da Ásdís María Viðarsdóttir, Ferras Alqaisi, Jaro Omar e Michael Burek; Ásdís María, che abbiamo citato già settimana scorsa come autrice della canzone finalista di ANITA, è una cantautrice ed interprete di fama internazionale ed è attualmente in rotazione radiofonica nelle radio italiane con il brano Beat Of Your Heart in cui appare assieme ai Purple Disco Machine.

Ha guadagnato la qualificazione per la finalissima di sabato 2 marzo anche Bashar Murad, 30enne di origini palestinesi che ha “scoperto” l’Islanda nel 2019 collaborando con gli HATARI sul brano Klefi (Insieme), scritto per denunciare l’occupazione israeliana della parte est di Gerusalemme.

La canzone che ha portato in gara si intitola Vestrið villt (Selvaggio West) ed è scritta da Bashar stesso proprio assieme a due membri degli HATARI (Einar Hrafn Stefánsson e Matthías Tryggvi Haraldsson); per superare questo turno, ha dovuto imparare a cantare seguendo foneticamente la pronuncia di una lingua straniera a lui sconosciuta, in ossequio alle regole del contest che richiedono a tutti gli artisti di esibirsi in lingua islandese durante le semifinali.

Come da tradizione, RÚV ha deciso di aggiungere al roster dei finalisti già qualificati anche un quinto brano, selezionato da una giuria tecnica fra i sei eliminati nelle due semifinali.

Ad ottenere questa possibilità è Sigríður Ósk Hrafnkelsdóttir in arte Sigga Ózk, 23enne originaria di Reykjavík, con il brano Um allan alheiminn (Sopra tutto l’universo) scritto da lei stessa assieme a Birkir Blær Óðinsson (cantante islandese vincitore dell’edizione 2021 di Idol in Svezia) e Mikołaj Maciej Trybulec (giovane autore polacco della scena eurovisiva, in grado di portare ben sei brani all’Eurovision negli ultimi cinque anni). Sigga torna in gara dopo aver debuttato un anno fa, classificandosi quinta nella finale del Söngvakeppnin con il brano Dancing Lonely.

Si conclude qui, invece, l’avventura di Heiðrún Anna Björnsdóttir con il brano Þjakaður af ást (Tormentata dall’amore) e quella di MAIAA (María Agnesardóttir) con Fljúga burt (Vola via).

Dal Söngvakeppnin 2024 all’Eurovision

La 30° edizione del Söngvakeppnin va in onda su RÚV1 per tre sabati, dal 17 febbraio al 2 marzo 2024. Ai concorrenti è consentito presentare due versioni del loro brano: in semifinale sono obbligati dal regolamento a cantare in islandese, mentre nella finale possono decidere se mantenere la versione originale o esibirsi in un’altra lingua.

Unico vincolo è che la canzone vincitrice venga poi eseguita all’Eurovision nella stessa versione e nella stessa lingua con cui l’artista si è esibito nella finale del Söngvakeppnin.

La finale si svolgerà sulla distanza dei tradizionali due round di voto: nel primo turno le cinque proposte rimaste in gara verranno scremate a due da una giuria internazionale e dal televoto, mentre nel secondo si terrà il tradizionale duello finale fra i due brani più sostenuti, con le nuove preferenze del pubblico che si sommeranno ai voti raccolti nel round precedente.

Questi sono i cinque artisti e brani che si affronteranno nella finalissima di sabato 2 marzo. Al momento (e salvo ripensamenti, di cui daremo conto in ogni caso) tutti e cinque dovrebbero gareggiare con la versione in inglese del brano con cui si sono iscritti alla selezione.

  • VÆB, Movie Scene
  • Anita Rós Þorsteinsdóttir, Downfall
  • Bashar Murad, Wild West
  • Hera Björk Þórhallsdóttir, Scared Of Heights
  • Sigga Ózk, Into The Atmosphere

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