Eurovision 2024: sarà “Hurricane” il brano di Eden Golan, Israele confermato ufficialmente

Alla fine la vicenda di Israele si è conclusa come ci si attendeva: Israele sarà in gara all’Eurovision 2024. “Hurricane“, il nuovo testo che la tv Kan ha sottoposto all’EBU, è stato approvato e quindi Eden Golan potrà regolarmente essere in gara a Malmö.
Dopo la bocciatura dei due precedenti brani, ovvero “October Rain” e “Dancing forever” non erano attese sorprese all’orizzonte, soprattutto dopo l’intervento del presidente della Repubblica Yitzhak Herzog che era suonato da monito per l’emittente ad essere “intelligenti” per evitare di “farci buttare fuori da tutto”, Eurovision 2024 compreso.
Il brano, come è noto, sarà presentato in tv il prossimo 10 Marzo e dovrebbe basarsi, dal punto di vista prettamente della musica, su “October Rain”. Ma come è noto, ad essere stato bocciato era il testo non il brano in sè. Secondo quanto emerge – rivelato anche dall’Ansa – il testo dovrebbe riguardare in apparenza riguarda una giovane donna che emerge da una crisi personale.
L’intervento presidenziale per Eurovision 2024
Come ricordato, per salvare la partecipazione di Israele è dovuto intervenire il presidente Herzog – vale ricordare che si tratta di un esponente del partito Laburista, ovvero di un partito che in condizioni normali e cioè senza guerra in corso sarebbe all’opposizione del premier Netanyahu e che in questa fase fa invece parte del gabinetto di guerra – definendo la presenza di Israele all’Eurovision necessaria come atto politico.
Le sue parole, sottolinea l’Ansa, sono giunte le contestazioni di Israele a fine febbraio alla cerimonia di premiazione del Festival cinematografico di Berlino, e con la diffusione di una petizione anti-israeliana alla Biennale di Venezia.
Mentre i nostri odiatori cercano di sospingerci e di boicottare Israele in ogni forum – noi dobbiamo fare sentire la nostra voce con orgoglio, a testa alta, e sventolare la nostra bandiera”.
Ma come abbiamo spiegato EBU si muove nel solco delle istituzioni internazionali, al pari delle federazioni sportive che per ora mantengono in concorso il Paese proprio in virtù del fatto che si sta difendendo – anche se in maniera violenta e sproporzionata – all’attacco terroristico di Hamas dello scorso 7 ottobre.
Israele all’Eurovision
Quella di Israele all’Eurovision 2024 sarà comunque una partecipazione dimezzata, in quanto è già stato confermato che per motivi di sicurezza Eden Golan non prenderà parte nè agli eventi collaterali nè alla passerella del turquoise carpet.
Lo scorso anno Noa Kirel con la sua “Unicorn”, si è classificata terza con 362 punti segnando il miglior risultato dall’ultima vittoria di Israele all’Eurovision Song Contest, ovvero quella di Netta nel 2018 con “Toy“.
Israele ha scritto per quattro volte il suo nome nell’albo d’oro dell’Eurovision Song Contest nel già citato 2018 e poi nel 1998 (“Diva” di Dana International), 1979 (“Hallelujah” di Gali Atari & Milk & Honey) e 1978 (“A-Ba-Ni-Bi” di Izhar Cohen & Alphabeta).
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Solo schifo e vergogna. L’EBU non si sta “muovendo nel solco delle istituzioni internazionali”, dato che ogni organizzazione internazionale e soprattutto l’ONU ha condannato Israele più che mai. Semplicemente, come sempre, c’è un evidente tornaconto economico (vedasi sponsor) e l’EBU non se la sente di inimicarsi il sionismo dominante nell’occidente che li accuserebbe di essere antisemiti. Dei bambini che Israele sta privando persino di acqua e cibo (in territori che, ricordiamolo, occupa illegalmente da decenni e che quindi non avrebbe nemmeno diritto di attaccare), chissenefrega.