Intervista a Iolanda (Portogallo): “Dall’Eurovision 2024 mi attendo un vortice di emozioni”

Iolanda costa

Incontriamo in questa intervista Iolanda Costa, la cantautrice portoghese che rappresenterà  RTP all’Eurovision 2024 con il brano “Grito”. Si esibirà per quindicesima e penultima nella prima semifinale di martedì 7 maggio (ore 21 su Rai 2), quella nella quale l’Italia non avrà diritto di voto.

Dal 2017, anno della vittoria di Salvador Sobral, è tornato il fervore per l’Eurovision in Portogallo. Quali sono le tue sensazioni dopo la vittoria al Festival da Canção, come ti stai preparando all’evento?

Sono davvero entusiasta di presentare la mia canzone “Grito” al pubblico più vasto per cui mi sia mai esibita. Non posso che aspettarmi altro che una emozione travolgente.

Parliamo di te e del tuo stile di canto. Cosa ha segnato la tua carriera e quali sono le tue ispirazioni musicali?

Studiare a Londra ha segnato molto il mio stile di canto, soprattutto perché ero così fuori dalla mia comfort zone, vivendo all’estero: questo mi ha portata ad esplorare senza confini la mia voce e le mie capacità di scrittura. Traggo molte ispirazioni musicali da Rosalía, Amy Winehouse, Amália Rodrigues e altri artisti portoghesi. Tuttavia, al momento ascolto moltissimo Ayra Starr e Beyoncé: generi completamente diversi, ma mi fanno ballare.

In generale, mi piace esplorare vibrazioni diverse, perché credo che questo migliori il mio processo di scrittura. Ma sicuramente il mio riferimento principale da quando ho iniziato a scrivere canzoni è stata Rosalía. Mi porta semplicemente da qualche altra parte.

Riguardo all’esibizione per l’Eurovision, dobbiamo attenderci qualcosa di simile a quella vista in Portogallo?

Non posso anticipare nulla ma sicuramente tengo con me i miei ballerini perché siamo una cosa sola. Insieme siamo più forti e sono super felice ed entusiasta di ciò che abbiamo creato insieme.

Quest’anno ricorrono i 50 anni dal ritorno della democrazia in Portogallo, scandito da una canzone dell’Eurovision, evento ricordato anche durante il Festival da Canção. Quanto è forte il legame del tuo paese con questa canzone?

Quest’anno, il 25 aprile, il Portogallo celebrerà i 50 anni dalla fine di una dittatura. “E depois do Adeus” rappresentò il Portogallo all’Eurovision nel 1974 e fu usata come segnale (alla radio portoghese) per il Movimento delle Forze Armate per portare avanti i loro piani di colpo di stato contro il regime fascista. Credo che il mio Paese sia molto legato a questa canzone, specialmente adesso che la democrazia è minacciata in tutta Europa e nel mondo.

Canterai in una semifinale difficile, senza i paesi del Mediterraneo, ma con un canto intenso ed emozionante. Sei più spaventata o emozionata dall’esperienza eurovisiva che ti appresti a vivere? Cosa ti aspetti?

Sono entusiasta perché dovremmo connetterci come mondo e brindare insieme per costruire ponti tra i nostri paesi, sia che parliamo lingue diverse, mangiamo in modo diverso e abbiamo i nostri tratti culturali. L’Eurovision mira a riunire i paesi:  intendo farlo e celebrare la musica come linguaggio universale.

Quali sono le tue entries preferite dell’Eurovision?  In generale e tra quelle portoghesi…

Sono ancora innamorata di “Euphoria” di Loreen, “Voilá”, di Barbara Pravi e per quello che riguarda quest’anno mi piace “Ramonda” di Teya Dora. Ma in assoluto, ovviamente, mi piace “Amar pelos Dois”.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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