Intervista a Diletta Parlangeli (Radio 2): “L’Eurovision palcoscenico per istanze e rivendicazioni”
Per gli amanti della radio, l’Eurovision Song Contest 2024 sarà anche come sempre interamente su Radio 2. A commentare le semifinali e la finale (visibili anche sul canale 202 Radio 2 Visual Radio). Da stasera (ore 21) quindi, parte anche la copertura dell’evento radiofonica, in diretta dagli studi di via Asiago a Roma. Abbiamo quindi l’occasione di parlare con Diletta Parlangeli, collega che commenterà le serate insieme a Matteo Osso.
Come ti sei trovata lo scorso anno, al primo contatto con la manifestazione?
Molto bene, l’Eurovision è una grande macchina di spettacolo, pensata nei minimi dettagli. Ma soprattutto è una voce collettiva che ci porta fuori dal nostro microcosmo. Io apprezzo quando ogni Paese fa sentire la sua voce, magari anche non sempre corrispondente al cliché della nazione. Bello quando ogni Paese mette la sua identità nazionale, certamente ibrida ma con tutte le sue sfumature accese.
Raccontare l’Eurovision alla radio è particolare, perchè se è vero che originariamente era un format radiofonico, oggi è sostanzialmente un evento televisivo…
Radio 2 ha una visual Radio (canale 202), quindi qualche passaggio in video lo facciamo, ma ovviamente il nostro pensiero è sempre a chi sta solo ascoltando la radio. Devi essere in grado di regalare una immagine, in un tempo serrato. Spesso si ricorre a degli accostamenti per facilitare la comprensione. Però è divertente perchè noi manteniamo il filo diretto con gli ascoltatori, anche in eventi come questi dove lo spazio è più ristretto. Anche solo leggendo i messaggi ci facciamo una idea del polso che ha la gente.
L’Eurovision racconta la storia dell’Europa in fondo…
Bello perchè ognuno porta sul palco le proprie istanze, questo ha a che fare con l’identità del Paese. Anche quest’anno vedo tanto attivismo per le minoranze, ma anche il racconto di un disagio, generazionale e non solo. Dover essere “sempre di corsa e performanti”, quasi fossimo vittime di un loop. Eurovision dà la possibilità di dire ai ragazzi: “Questo non è normale”.
Quest’anno con te ci sarà Matteo Osso, un esperto di stile…
Abbiamo lavorato insieme un’estate, una linea Roma-Milano, ora ci ritroviamo ai microfoni e saremo insieme in studio a Roma. Non vediamo l’ora, siamo pronti a regalare agli ascoltatori le nostre suggestioni.
Come lo scorso anno, le tre serate resteranno disponibili anche su RaiPlay Radio: un commento assolutamente gradevole e godibile, che permette di apprezzare la rassegna da un’altra angolazione e riporta l’Eurovision a quella dimensione radiofonica che ne caratterizzava gli esordi, quantomeno nel format.
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