Eurovision 2024, lo strano pomeriggio di Malmö: eventi pro e contro Israele
Report live da Malmö- Sono circa 2.500 le persone arrivate anche dalle vicine Norvegia e Danimarca, che si sono ritrovate a Stora Torget nel primo pomeriggio di oggi per manifestare contro la partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2024. Una manifestazione organizzata da gruppi filo-palestinesi ed anti-israeliani, attivi da sempre nel boicottaggio di Israele dai contesti internazionali.
Partito alle 16 il corteo -pacifico – ha attraversato le strade della città svedese per concludersi poi in Mölleplatsen, dove alcuni artisti sostenitori della causa palestinese ed anti israeliana si avvicenderanno al microfono fino alle 22 per un concerto di protesta.
Nessun rischio sicurezza per l’area attorno all’Arena dove è in corso Eurovision 2024, visto che la conclusione della marcia è a circa 6 chilometri dalla zona. Fra le iniziative degli organizzatori anche la vendita di kefiah, alla quale dunque viene conferito un valore politico, in questo senso rafforzando la questione esplosa sul palco martedì sera con il gesto di Eric Saade.
Malmö, città che accoglie circa 130 nazionalità diverse, ha una popolazione composta per oltre un terzo da residenti di origine palestinese e quindi le proteste erano attese ed ampiamente previste e per questo è stato previsto un ampio spiegamento di forze di Polizia arrivate anche dai Paesi vicini.
Ma la città è divisa in due: oltre alla manifestazione filo palestinese, autorizzata e controllata dalla Polizia, si svolgerà un concerto di benvenuto per la delegazione israeliana, organizzato dall’Associazione di Amicizia Svezia-Israele, sempre nel centro di Malmo e ci si aspetta che sarà notevolmente più piccola.
C’è da dire che su questo fronte, sino a questo momento la sfida sicurezza è vinta. A parte i controlli serrati, stile aeroporto e una massiccia presenza di Polizia ad ogni angolo, la bolla eurovisiva e le zone limitrofe si stanno dimostrando un luogo sicuro.
Anche per quanto concerne Eden Golan, a parte i fischi chiaramente udibili dall’arena nel corso della sua esibizione – e qualche spettatore che ha dato le spalle al palco in segno di protesta – non si segnalano disagi, anche in considerazione del fatto che la cantante è blindata nella camera d’albergo e praticamente inavvicinabile.
Resterà da capire cosa succederà stasera se – come i pronostici lasciano ipotizzare- “Hurricane” accederà in finale: Eden Golan sarà obbligata dal regolamento a presentarsi in sala stampa. La gestione delle domande sarà presumibilmente uno dei punti focali.
La polizia, come detto, ha predisposto un piano di sicurezza completo per tutta la durata della settimana dell’Eurovision. Telecamere di videosorveglianza, droni e rinforzi provenienti da tutta la Svezia, Danimarca e Norvegia sono impiegati per garantire la sicurezza di tutti i visitatori, sia quelli che partecipano all’Eurovision che coloro che intendono protestare.
Jimmy Modin, portavoce della polizia a Malmö, parlando all’Ansa ha sottolineato:
Da ottobre dello scorso anno, a Malmo ci sono state proteste regolari che sono sempre state pacifiche. Al momento, non abbiamo motivo di pensare che possano degenerare in violenza
La polizia mantiene un contatto regolare con gli organizzatori delle proteste e non prevede disordini, ma è pronta a intervenire qualora fosse necessario. La libertà di parola e il diritto di protesta sono principi costituzionali protetti in Svezia, e la polizia può solo rifiutare o interrompere una richiesta di protesta in caso di imminenti minacce alla sicurezza dei partecipanti.
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