Eurovision 2024, Nemo: “L’Eurovision ha bisogno di aggiustamenti”
Dopo aver riportato la vittoria dell’Eurovision 2024 con “The Code”, Nemo ha risposto alle domande dei giornalisti nella tradizionale conferenza stampa conclusiva dell’edizione.
L’artista in gara per la Svizzera, che riporterà l’evento nel paese elvetico a 37 anni dalla vittoria di Céline Dion, ha detto la sua su varie tematiche che hanno segnato la settimana eurovisiva e rimarranno negli almanacchi del concorso europeo.
A partire dalle controversie legate alle bandiere vietate nella Malmö Arena e da episodi come quello riportato in conferenza dal fotografo Daniel Stridh: “Durante la sfilata delle bandiere sul palco e nella green room avevi con te la bandiera non binaria, ma quando i fan hanno cercato di entrare in arena con quella stessa bandiera sono stati scortati dalla sicurezza e costretti a gettarla via prima di poter entrare”.
Nella risposta di Nemo la chiara opposizione alle decisioni prese dall’EBU nel corso degli ultimi giorni:
È incredibile. Ho dovuto far entrare di nascosto la mia bandiera perché l’Eurovision aveva detto di no. E l’ho fatto comunque, quindi spero che anche altre persone l’abbiano fatto.
Questo è chiaramente un doppio standard. Ho rotto il codice e ho rotto il trofeo (il riferimento è al brano in cui canta “I broke the code” e al microfono di cristallo che si è rotto alla fine dell’esibizione post vittoria, ndr). Il trofeo può essere aggiustato, forse anche l’Eurovision ha bisogno di un po’ di aggiustamenti, di tanto in tanto.
Nemo, vittoria dell’identità non binaria all’Eurovision
E sull’aver creato un record vincendo l’Eurovision da artista dall’identità non binaria:
Mi rende incredibilmente orgoglios*, non per me ma per tutta la nostra comunità, per tutti coloro che sono non binari, gender fluid, transgender. Persone che osano essere se stesse, che hanno bisogno di essere ascoltate e comprese. Abbiamo bisogno di più compassione, più empatia, dobbiamo ascoltarci e cercare di capirci. Invece di parlare l’uno dell’altro, dobbiamo parlare l’uno con l’altro. Spero che questa serata possa essere un modo per ricordarlo”.
Nemo promette di impegnarsi attivamente affinché la Svizzera faccia dei passi avanti sul tema inclusione:
Voglio fissare un incontro con Beat Jans (membro del Consiglio federale della Confederazione Svizzera, la più alta autorità del paese, ndr). L’ho incontrato in modo del tutto casuale mentre mi stavo truccando per uno spettacolo a cui ho partecipato e anche lui era lì.
In Svizzera non c’è un’opzione di terzo genere nei documenti ufficiali, credo che questo sia assolutamente inaccettabile e dobbiamo cambiarlo. Dobbiamo avere una rappresentanza anche nella nostra politica, è importante che le persone si sentano considerate e che si facciano dei passi in avanti come fanno anche altri paesi. Proporrò una telefonata con lui per parlargli di questo.
L’edizione 2024 del contest è stata segnata dalla presenza in gara di Israele, decisione dell’EBU che ha creato un forte clima di tensione culminato nelle ore prima della finale.
È Tobbe Ek del quotidiano svedese Aftonbladet a chiedere: “In un anno di Eurovision come questo, dominato da problemi di sicurezza, dalla guerra israeliana contro Hamas, dalle minacce, dall’odio sui social media e da tutto ciò che non è musica, come ti ha influenzato tutto questo e come ti senti ora ad essere il vincitore di questo Eurovision Song Contest?”.
Nemo non nasconde le difficoltà incontrate nell’approcciarsi al concorso e spera che il futuro per il contest sia più roseo:
Devo dire che questa esperienza è stata davvero intensa e non sempre piacevole. Ci sono state molte cose che non sembravano riguardare l’amore e l’unità e questo mi rende molto triste. Allo stesso tempo, però, c’era anche tanto amore, tanta unione, tante culture diverse che si incontravano. Persone piene di positività, di amore per la musica, che mi danno speranza e so che queste persone esistono nel mondo.
Dobbiamo lavorare per creare un ambiente simile e dobbiamo chiederci cosa vogliamo rappresentare. Spero davvero che l’Eurovision continui e possa continuare a rappresentare la pace e l’amore anche in futuro. Credo che ci sia ancora molto da fare.
A chi chiede cosa farà per fare in modo che il contest cambi, Nemo risponde:
È una bella domanda, ma non credo che questo sia necessariamente in mio potere. Quello che possiamo fare come artisti e concorrenti è continuare a parlare di ciò che l’Eurovision dovrebbe essere, ne abbiamo davvero bisogno. Spero che le prossime settimane possano essere un terreno per questo, dove poter valutare ciò che l’Eurovision rappresenta e ciò che dovrebbe essere.
Nemo, ecco come è nata “The Code”
Come racconta Nemo, la vittoria dell’Eurovision è l’apice di un percorso iniziato in maniera casuale, all’interno di un “songwriting camp”, un laboratorio musicale per autori e musicisti finalizzato alla scrittura di brani da presentare alle selezioni nazionali del concorso europeo.
Una procedura usuale nel mondo della discografia, che non si limita solo al mondo legato al contest europeo.
Lo scorso giugno ho partecipato a una sessione di scrittura di canzoni appositamente per l’Eurovision pensando di scrivere canzoni per altri artisti come autore. Dal nulla il mio team mi ha chiesto “Ti immagini di andare all’Eurovision?”. Ho risposto di non averci mai pensato ma che ci avrei provato e alla fine ho scritto una delle canzoni più speciali a cui abbia mai messo mano. Ripensando al giorno in cui abbiamo creato la canzone, è stata una delle esperienze più magiche della mia vita.
Di solito questi laboratori musicali non sono il luogo più creativo, lo spazio in cui si creano le canzoni più audaci. Si seguono delle formule già scritte. Con Benjamin Alasu, Lasse Midtsian Nymann e Linda Dale (gli autori di “The Code”, ndr) abbiamo creato la canzone fidandoci completamente del nostro intuito comune e, come in un domino, una parte dopo l’altra si è scritta da sola.
Alla fine della giornata eravamo tutti a bocca aperta e ci siamo detti “Cosa diavolo abbiamo creato? È incredibile”. Da quel momento ho capito che se avessi mai partecipato all’Eurovision, sarebbe stato con questa canzone.
Quando viene chiesto all’artista che consiglio darebbe a chi vorrà prendere parte all’Eurovision in futuro, Nemo afferma:
Penso che basti raccontare qualcosa che ti sta veramente a cuore, scrivere e creare qualcosa che abbia un significato per te e condividerlo con il mondo. Se riesci a creare qualcosa a partire dalla tua esperienza personale e a condividerla con il mondo, è una delle cose più belle che tu possa fare.
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