Eurovision 2025: i primi Paesi che confermano la partecipazione

Eurovision 2025 Svizzera

Archiviata l’edizione 2024 tra tante polemiche, alcune emittenti iniziano a guardare già all’Eurovision 2025 che si terrà in Svizzera in seguito alla vittoria di Nemo con “The Code”.

Partiamo dall’Austria, che a mezzo ORF ha annunciato la propria partecipazione all’Eurovision 2025 e che opterà nuovamente per una scelta interna, come ormai opera dal 2017, ottenendo tuttavia risultati alterni e collezionando quattro qualificazioni tra cui un terzo posto nel 2018 grazie a Cesar Sampson, ma anche tre eliminazioni in semifinale consecutive con Paenda, Vincent Bueno e Lumix con Pia Maria. All’Eurovision 2024 l’Austria è riuscita a passare in finale per pochi punti di scarto grazie a Kaleen ed al brano “We will rave”, che in finale si è dovuta accontentare del penultimo posto con 24 punti (di cui 5 dalla giuria italiana).

Tornerà invece la selezione nazionale “Eurosong” in Belgio, che nel 2025 vedrà gestita la partecipazione da VRT, l’emittente fiamminga. Non si sa ancora nulla sulla modalità di selezione dei partecipanti e delle canzoni, e sarà interessante scoprirlo visto che la selezione del 2023 vinta da Gustaph (poi settimo a Liverpool) si svolse in maniera particolare rispetto alle altre, con sette artisti che presentarono due canzoni a testa e attraverso una serie di puntate in avvicinamento ad Eurosong si veniva a conoscenza delle scelte definitive dei singoli artisti, anche sotto suggerimento degli altri cantanti in gara.

All’Eurovision 2024 il Belgio è stato rappresentato da Mustii, cantautore ed attore nonché giudice di Drag Race Belgique, che purtroppo non è riuscito a superare la semifinale con “Before the party’s over” nonostante fosse stato dato per molto tempo tra i finalisti sicuri.

Pochissimi accorgimenti nelle selezioni di Croazia, Danimarca e Malta. In Croazia il capodelegazione Tomislav Stengl ha annunciato di volersi concentrare meglio sulla commissione di qualità e sul garantire la partecipazione a tutti, dai più giovani ai più anziani per garantire una rappresentazione quanto più veritiera dello spaccato musicale croato e per seguire il solco tracciato dai Let 3 e da Baby Lasagna.

La motivazione di queste dichiarazioni risiede nell’assurdo percorso fatto da Marko Purisic, istriano noto come Baby Lasagna, che si è trovato a partecipare al Dora (la selezione croata) solo in seguito al ritiro di una delle partecipanti. In seguito Marko ha vinto il concorso con oltre il 50% delle preferenze al televoto e diventando in brevissimo tempo l’icona di un popolo che si è schierato interamente al suo fianco sostenendolo e supportandolo analogamente a quanto è successo in Finlandia l’anno scorso con Käärijä.

Durante la settimana eurovisiva la sua vittoria apparentemente sembrava scontata, sebbene alla fine si sia dovuto accontentare solo del secondo posto e della vittoria al televoto, che ha bloccato di fatto narrative perniciose ed ha regalato in ogni caso alla Croazia il miglior risultato di sempre, sebbene con un po’ di amaro in bocca per essere stati separati per 44 punti dall’assaporare la prima vittoria della Croazia dall’indipendenza dalla Jugoslavia.

Grande festa in Lussemburgo e ai piani alti di RTL, con il ministro Xavier Bettel che si è personalmente congratulato con Tali per il suo tredicesimo posto a Malmö con il brano “Fighter”, scritto da Dardust. Oltre alle congratulazioni, anche una promessa di ritornare all’Eurovision 2025 e continuare la partecipazione del Granducato che è stato assente dalla competizione per oltre trent’anni. Tornerà nuovamente il Luxembourg Song Contest nella forma in cui l’abbiamo conosciuto quest’anno, con una open call sia per gli autori che per gli interpreti (questi ultimi possono presentarsi con o senza un loro brano), con l’obbligo di cittadinanza lussemburghese o di avere avuto collaborazioni con il panorama musicale del Granducato.

All’Eurovision 2025 in cerca di una rivalsa

In Danimarca sono già partiti i lavori per la prossima edizione del Dansk Melodi Grand Prix, uno dei concorsi più vetusti nella storia dell’Eurovision che purtroppo in questi ultimi anni ha sofferto parecchio anche negli ascolti in seguito ad una serie negativa di insuccessi che contano ben quattro mancate qualificazioni di fila, un record in negativo da quando sono state introdotte le semifinali, l’ultima di queste nel 2024 con Saba ed il brano “Sand”.

A Malta è partito ufficialmente il Malta Eurovision Song Contest Exchange Camp, ovvero un campo di scrittura organizzato dall’emittente PBS che coinvolge nomi del panorama maltese e l’ausilio di autori locali ed esterni, l’anno scorso ad esempio furono coinvolti Joy e Linnea Deb, autori tra le varie canzoni anche di “Heroes”, canzone vincitrice del 2015. Quest’anno all’Eurovision Malta ha mancato per il terzo anno di fila la qualificazione con il brano “Loop” cantato da Sarah Bonnici, arrivando peraltro nuovamente all’ultimo posto come l’anno scorso.

In Spagna a partire da ieri è possibile inviare i propri brani per la quarta edizione del Benidorm Fest, che si terrà come da programma a cavallo tra fine gennaio ed inizio febbraio 2025, con la speranza di riportare la Spagna ai piani alti dopo il 22° posto dei Nebulossa con “Zorra”, i quali tuttavia si possono consolare con un buon successo in patria, dove hanno certificato un disco d’oro.

Un’occasione per riflettere

Serbia e Portogallo hanno delle vicende che in qualche modo si assomigliano, caratterizzate dalle rispettive emittenti e delegazioni che hanno compilato una richiesta formale ad EBU in merito sia all’esclusione di Joost Klein, rappresentante olandese, sia al mancato caricamento della performance della portoghese Iolanda in finale che soprattutto alla forte tensione che si è percepita durante tutta la settimana eurovisiva.

In particolare entrambi i Paesi hanno avuto delle personalità appartenenti all’emittente che hanno minacciato il ritiro, ipotesi subito smentita dalle delegazioni che confermano la partecipazione ed invitano EBU e tutta l’organizzazione dell’Eurovision ad una riflessione corale per capire se davvero la direzione presa è quella giusta.

Molto interessante ciò che sostiene Olivera Kovacevic, giornalista di RTS a capo della supervisione della selezione serba e della Serbia all’Eurovision, che dopo aver ritenuto soddisfacente il 17° posto di Teya Dora e della sua “Ramonda”, ha aggiunto:

Ci piaceva vincere, perché a tutti piace vincere, ma… I paesi di questa regione ci mancano terribilmente. Ci mancano il Montenegro, la Bosnia ed Erzegovina, la Macedonia del Nord. Non so se avete notato quanto fosse felice Baby Lasagna quando Teya Dora è arrivata in finale. Sono dei bellissimi messaggi e cose che possiamo comunicare bene, visto lo spazio che Eurovision ci lascia.

Un interessante punto di vista che evidenzia come in pochissimi anni ben quattro Paesi (Bulgaria, Romania, Macedonia del Nord e Montenegro) si siano ritirati dall’Eurovision in seguito a mancanza di fondi necessari alla partecipazione, ai quali si aggiunge la Bosnia Erzegovina la cui emittente è in situazioni di forte crisi.

Altre emittenti hanno confermato l’interesse per l’Eurovision 2025 senza ancora ufficializzare la partecipazione, tra cui l’Albania con RTSH che ha già iniziato i preparativi per il prossimo Festivali i Kenges, l’Irlanda che cercherà di distaccarsi dal Late Late Show anche in seguito agli scandali del 2023 ed infine la Germania, con NDR che dovrebbe ufficialmente passare il testimone eurovisivo all’emittente centrale MDR.


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